Ma, alla fine, com’è “Ghostbusters”?

Un ottimo blockbuster estivo, secondo alcuni; una poco efficace copia dell'originale, secondo altri (ma almeno possiamo finalmente parlare del film, e non di altro)

(Da"Ghostbusters")
(Da"Ghostbusters")

Ghostbusters – il reboot del famosissimo film del 1984 su una squadra di “acchiappafantasmi” – è nei cinema italiani dal 28 luglio. L’ha diretto Paul Feig –  il regista di Spy e Le amiche della sposa – e le protagoniste sono Leslie Jones, Kristen Wiig, Melissa McCarthy e Kate McKinnon. C’è anche l’attore Chris Hemsworth, che interpreta il loro receptionist. Nel film del 1984 i quattro acchiappafantasmi erano Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson. Il nuovo Ghostbusters parla – senza spoiler – di un’invasione di fantasmi a Manhattan e di una scrittrice, una professoressa, un’esperta di energia nucleare e un’operaia della metropolitana di New York che si mettono insieme per cercare di fermarli.

Ghostbusters è costato circa 144 milioni di dollari – abbastanza tanti anche per un film di Hollywood – e ne ha già incassati quasi altrettanti: un buon risultato, considerando che in molte parti del mondo è appena uscito o ancora deve uscire. Non c’è la conferma ufficiale, ma è praticamente certo che il film avrà un sequel, probabilmente con le stesse protagoniste. Nel suo primo giorno in Italia Ghostbusters è stato il secondo film più visto: sono stati venduti quasi 25mila biglietti, per un totale di circa 150mila euro. Sono dati buoni, che non dicono però che tipo di film è Ghostbusters e se e quanto sta piacendo. Un buon parametro per farsi un’idea è di solito rappresentato dai voti degli utenti sui siti di recensioni: in questo caso quel parametro è stato sporcato e rovinato da quella che si pensa essere stata una campagna razzista e sessista il cui obiettivo era criticare il film a prescindere, ancora prima di vederlo, perché le sue protagoniste erano donne. Il voto medio di Ghostbusters su IMDb è 5,4 su 10 ma come aveva spiegato Stephanie Merry sul Washington Post ancora prima di uscire il film era stato votato da più di 6mila utenti, e più della metà di loro avevano votato il film con un “1 su 10”. Escludendo quindi i voti di IMDb, bisogna guardare alla recensione dei critici, e lì c’è un po’ di tutto.

Quelli a cui non è piaciuto

David Rooney – un importante critico di Hollywood Reporter – ha giocato sul titolo e ha scritto che il film è un “bust“, che vuol dire fallimento. Secondo Rooney Ghostbusters è senza sostanza e non è appagante né come commedia né come film d’azione: «è tutto caos, casino e rumore, con poche emozioni e poca vivacità». Rooney ha anche scritto che «la cosa più sorprendente è la poca alchimia tra le quattro protagoniste, che non sembrano mai a loro agio come gruppo, nonostante molte di loro abbiano già lavorato insieme in passato». Secondo lui la migliore tra le quattro è McKinnon, che interpreta l’acchiappafantasmi esperta di energia nucleare. Il film non è piaciuto nemmeno a Melissa Anderson di Village Voice, anche se per un motivo opposto: «Nel quartetto di protagoniste ci sono sintonia e cameratismo, ed è un’armonia che continua anche quando Chris Hemsworth – elegantemente tonto – fa il suo ingresso come receptionist. Il fatto è che le attrici principali non riescono quasi mai a mettere in mostra le loro forze individuali». Richard Lawson ha scritto su Vanity Fair che il film «passa troppo tempo a combattere con l’eredità del primo e finisce per dimenticarsi di essere un film, sprecando l’ottimo cast». Su IndieWire Eric Kohn ha scritto che il film ha «la stessa piaga di tanti altri prodotti pro-marketing sovra-prodotti e mascherati da film: […] non ha nessun valore se non si riesce a trasformare vecchie idee in qualcosa di nuovo».

Quelli nel mezzo

Tra quelli che nì c’è Peter Debruge, capo dei critici di cinema di Variety e uno dei più rispettati negli Stati Uniti: ha scritto che il film «è più divertente e fa più paura dell’originale diretto nel 1984 da Ivan Reitman» (e fin qui benissimo), solo che finisce per assomigliare troppo a un remake di Le amiche della sposa. Sta nel mezzo anche la recensione scritta da Jordan Raup su The Film Stage: secondo lui Ghostbusters «non raggiunge i picchi di risate dei migliori film di Feig, ma ha comunque una costante dose di allegria e divertimento frammentario, quelle cose che ogni blockbuster estivo dovrebbe contenere».

Quelli che ne hanno parlato benissimo

Ghostbusters è piaciuto tantissimo a Drew McWeeney di Hitfix, che ha scritto: «Il Ghostbusters originale sarà sempre un classico che per me rappresenterà qualcosa di speciale. La buona notizia è che c’è tutta una nuova generazione che sta per provare le stesse cose per questo reboot. Il futuro è tutto loro». McWeeney ha scritto anche un’altra cosa, che qui al Post riportiamo ma non condividiamo: «Se mi avessero detto che la cosa più brutta di un nuovo Ghostbusters sarebbe Bill Murray, avrei riso a crepapelle. E invece è proprio così». Tim Grierson di Screen International ha scritto che «il nuovo Ghostbusters non si limita a inserire pigramente le nuove attrici nei vecchi personaggi ma, al contrario, si prende il tempo per costruire delle nuove dinamiche». Sì, è un parere esattamente opposto a quello delle recensioni negative: è la critica cinematografica, bellezza. Manhola Dargis ha scritto una delle recensioni più positive nei confronti del film. Il titolo è “Le ragazze al potere. Le donne sono divertenti. Fatevene una ragione” e Dargis ha spiegato che «Paul Feig [il regista] è una delle migliori cose che siano capitate alle commedie statunitensi dai tempi di Harold Ramis», che è morto nel 2014 ed è stato uno degli attori del primo Ghostbusters, e il regista di Ricomincio da capoSu BuzzFeed Allison Willmore ha fatto un altro complimento niente male al film: ha scritto, in sintesi, che sta all’originale così come Star Wars: Il risveglio della Forza sta al primo Star Wars.