(John Moore/Getty Images)
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Tutti i rimedi contro le zanzare

Sono meglio i repellenti sintetici o quelli "naturali"? Meglio le zanzariere o gli zampironi? E le racchette elettriche? Una guida di sopravvivenza estiva

(John Moore/Getty Images)

Esasperato dalla bontà infinita del suo vicino di casa Ned Flanders, un giorno Homer Simpson sbotta e chiede: “Dai Flanders, ci sarà qualcosa che odi. Le punture di zanzara, per esempio?”, ottenendo come risposta “Mmm, mmm. Di sicuro è divertente grattarsi!”. Al mondo sono in pochi a pensarla come lo “stupido-Flanders”: le zanzare sono un fastidio per milioni di persone e un problema serio per chi abita in aree del mondo dove sono diffuse la malaria e altre malattie virali, trasportate e trasmesse da questi insetti. Nella stagione calda miliardi di zanzare popolano quasi tutti gli ambienti in cui viviamo, riproducendosi a ritmi forsennati per la gioia di molti altri predatori, che se ne nutrono, e per la disperazione di chi come noi diventa la loro preda. Questa è una guida per conoscere il nemico e respingerlo nel modo migliore.

Antiaerea

Le zanzare in breve
Animali di vario tipo fanno i conti con le zanzare da almeno 100 milioni di anni, sulla base dei fossili più antichi di questi insetti, ma sicuramente in precedenza esistevano alcune loro parenti strette con caratteristiche simili a quelle odierne. Si stima che esistano più di 3.500 specie diverse di zanzare nella famiglia Culicidae appartenenti a 43 generi diversi, ma come per molte famiglie di insetti la catalogazione è complicata e ci sono spesso stravolgimenti negli elenchi, sulla base delle scoperte più recenti sul DNA delle varie specie.

La maggior parte delle zanzare si nutre principalmente di nettare e della linfa delle piante, ma in molte specie le femmine si fanno di tanto in tanto anche uno shot di sangue, quando hanno bisogno di energie per produrre le uova. In alcuni casi la ricerca di una preda avviene poco dopo l’atto sessuale, che viene compiuto in volo e dura pochi secondi. In milioni di anni di evoluzione, le zanzare sono diventate formidabili nel trovare la preda ideale cui sottrarre un po’ di sangue, a spese nostre e di diversi altri animali. La loro minuscola proboscide è costituita da diverse parti che servono per aprire un varco nella pelle, trovare un vaso sanguino, iniettare una sostanza che rallenti la coagulazione e risucchiare il sangue, che viene poi accumulato nello stomaco dell’animale, separandone da subito la parte acquosa che viene eliminata per avere più spazio per immagazzinare le parti più nutrienti.

Perché le punture di zanzara prudono
Mentre si sta aprendo un varco nella pelle e nel vaso sanguino, la zanzara inietta la sua saliva nella ferita per contrastare l’emostasi, la reazione naturale dell’organismo che porta molto rapidamente il sangue a coagularsi per interrompere un’emorragia. Nella salive dell’insetto ci sono diversi tipi di proteine che servono per: anestetizzare la parte, riducendo le contrazioni del vaso sanguigno; impedire al sangue di coagularsi e di intasare la proboscide dell’insetto; impedire alle piastrine di aggregarsi tra loro per l’emostasi; fermare l’angiogenesi, cioè la rapida produzione di nuovi vasi sanguigni per fare cicatrizzare la ferita; rallentare l’azione del sistema immunitario. È grazie alla combinazione di questi elementi che spesso ci accorgiamo di essere stati punti quando ormai la zanzara se n’è andata.

Zanzare

Poco dopo la puntura, il sistema immunitario si attiva per contrastare i composti della saliva della zanzara. È la risposta immunitaria che porta all’arrossamento dove si è stati punti e alla formazione di una pustola (ponfo): l’infiammazione serve all’organismo per rimettere le cose a posto. Il prurito inizia pochi minuti dopo la puntura e dura per alcune ore, ma nelle persone più sensibili la sensazione di fastidio può protrarsi per diversi giorni. Spesso più punture sono causate da una stessa zanzara: se viene disturbata durante il suo pasto, da un movimento brusco della preda, per esempio, interrompe la puntura, ronza per un po’ intorno e poi ci riprova in un altro punto (ouch).

Come ci trovano le zanzare
Per molte specie di zanzara il sangue è fondamentale per raccogliere energie e riprodursi, per questo motivo hanno sviluppato grandi capacità per trovare le loro prede. La principale traccia che seguono è l’anidride carbonica, un gas che il nostro organismo (come quello di molti altri animali) produce con la respirazione e la traspirazione. Le zanzare hanno recettori nelle loro mascelle capaci di captare la CO2 da qualcuno che si trova fino a 50 metri di distanza da loro. Le zanzare percepiscono anche l’odore dell’acido lattico (quello che si forma nei muscoli), l’acido urico, l’ammoniaca e altre sostanze che espelliamo con il nostro sudore. Secondo alcune ricerche, sono sensibili anche alle colonie di batteri che popolano pacificamente la nostra pelle: le più grandi e resistenti si trovano di solito sui piedi e le caviglie, che non a caso sono i punti dove si viene punti con più frequenza, complice anche la presenza di vasi sanguigni più superficiali rispetto ad altre parti del corpo.

Radar

Con una serie di test in un ambiente controllato, si è scoperto che le zanzare pungono le persone con gruppo sanguigno 0 (zero) il doppio delle volte rispetto alle persone con sangue di tipo A. Le persone con gruppo sanguigno B stanno più o meno nel mezzo. Inoltre, per questioni genetiche, circa l’85 per cento delle persone produce un segnale chimico attraverso la pelle che indica il proprio gruppo sanguigno. Le zanzare sono attratte maggiormente da questo 85 per cento di secretori rispetto al restante 15 per cento della popolazione che non emette alcun segnale odoroso attraverso la pelle sul tipo di sangue.

Come tenere alla larga le zanzare
In millenni di convivenza forzata, abbiamo elaborato sistemi di ogni tipo per essere il meno possibile preda delle zanzare. Alle nostre latitudini sono più che altro un fastidio, ma in altre parti del mondo – soprattutto in Africa – trasportano malattie molto pericolose e dannose come la malaria, quindi qualsiasi intuizione per evitare le loro punture è bene accetta. I tipi di difesa contro le zanzare sono quasi sempre passivi, cioè sistemi per allontanarle il più possibile o ingannarle circa la nostra presenza. La soluzione più usata sono i repellenti, da applicarsi addosso o da spruzzare negli ambienti in cui si passa del tempo, ma ci sono anche soluzioni meno aggressive come l’utilizzo di tende, reti e zanzariere per impedire alle zanzare di entrare in casa. I repellenti possono essere naturali o con prodotti chimici di sintesi, poi per i più sadici ci sono le racchette elettriche (ci arriviamo).

Repellenti per la pelle
Il repellente migliore per le zanzare in assoluto è l’inverno: potete andare in giro in maniche e pantaloncini corti senza correre il rischio di diventare una loro preda, perché sono insetti che prediligono il caldo e sono quasi totalmente assenti nella stagione fredda. Dato però che spostarsi da un emisfero all’altro non è probabilmente la soluzione più pratica per evitare il problema, il compromesso è applicarsi addosso sostanze che tengono lontane le zanzare, anche se è una noia e molto spesso non hanno profumi gradevoli.

– Leggi anche: Guida agli spray antizanzare

La maggior parte dei repellenti da applicare sulla pelle contro le zanzare contiene dietiltoluamide (DEET), una sostanza sviluppata dall’esercito statunitense durante la Seconda guerra mondiale derivandola da un suo iniziale utilizzo in agricoltura, per tenere lontani alcuni parassiti. La DEET è usata in ambito civile dalla fine degli anni Cinquanta ed è ritenuta da molte ricerche scientifiche come la sostanza più adatta contro le zanzare, più efficace rispetto a soluzioni definite “naturali”. Inizialmente si pensava che la DEET mascherasse gli odori prodotti dall’organismo rendendolo quindi invisibile ai recettori delle zanzare, ma studi più recenti hanno dimostrato che è proprio l’odore della DEET a infastidire le zanzare e ad allontanarle.

repellente

La maggior parte dei produttori di repellenti con DEET consigliano di applicare sulla pelle il loro prodotto ogni 4-6 ore, avendo cura di non metterlo sulla pelle lesionata per evitare irritazioni. Per i bambini sotto i tre anni è consigliato l’uso di prodotti più specifici e meno aggressivi, che riducono i problemi in caso di ingestione accidentale, se per esempio si succhiano una parte della pelle su cui è stato applicato il repellente. I repellenti per la pelle con DEET danno il massimo della copertura nelle prime due ore, poi tendono a essere meno efficaci, ma molto dipende dalle condizioni in cui sono usati: se ci si bagna, si suda molto o si usano creme solari (in quest’ultimo caso viene consigliato di attendere 30 minuti tra l’applicazione del repellente e della crema).

Molti repellenti per la pelle hanno oltre al DEET altre sostanze chimiche, con lo scopo di rafforzare l’effetto, farlo durare più a lungo ed estendere le sue capacità in modo da tenere alla larga anche altri tipi di insetto. I prodotti di questo tipo hanno spesso indicazioni come “Protezione multinsetto” o nomi creativi come “tropical”, proprio per indicare la loro maggiore efficacia. In farmacia si possono trovare prodotti ancora più potenti, ma se non programmate una gita nella giungla o in posti in cui è diffusa la malaria, non dovrebbero fare al caso vostro.

Repellenti per la pelle “naturali”
In commercio ci sono numerosi repellenti indicati come “naturali” e che secondo i loro produttori sono meno aggressivi per la pelle, perché non contengono sostanze chimiche come il DEET: ce ne sono di ogni tipo e a base di diverse sostanze, dalla citronella all’eucalipto, passando per l’olio di ricino e il timo. La loro efficacia è dibattuta da tempo e negli anni sono state prodotte ricerche scientifiche di vario tipo, con risultati che si contraddicono tra loro. C’è comunque un ampio consenso sul fatto che i repellenti sintetici siano più efficaci rispetto a quelli “naturali”. Gli oli essenziali tendono a evaporare completamente dalla pelle in breve tempo, quindi richiedono applicazioni più frequenti e non sono sempre utili contro specie diverse di zanzare.

Eucalipto citrato

In un test condotto in Australia, i prodotti con DEET o composti simili si sono rivelati efficaci quasi al 100 per cento nelle prime due ore dalla loro applicazione, mentre i prodotti “naturali” lo sono stati al massimo per un’ora e hanno richiesto un maggior numero di applicazioni. Tra i più consigliati e affidabili, c’è l’olio essenziale di eucalipto citrato, che offre una buona protezione e per alcuni risulta meno aggressivo sulla pelle dei prodotti con DEET (spesso è una sensazione soggettiva). Anche l’olio essenziale di citronella tiene alla larga le zanzare se applicato sulla pelle, mentre è meno chiaro il suo effetto se usato nei diffusori di aromi o nelle candele.

Cerotti repellenti
Come alternativa agli spray con DEET od olii essenziali, negli ultimi anni sono stati molto promossi cerotti che si possono applicare sulla pelle e che emettono sostanze repellenti per le zanzare. Anche in questo caso la loro efficacia è dibattuta, perché si ritiene che non offrano una protezione sufficiente su tutto il corpo. I loro produttori consigliano di applicarli non solo sulla pelle, ma anche su vestiti, borse e altri accessori, sostenendo che in questo modo ci si crea un’area di profumo intorno che risulta sgradevole alle zanzare, che di conseguenza stanno alla larga. Per ora non ci sono stati studi e ricerche sufficientemente approfonditi su questi sistemi, che in molti casi risultano comunque più costosi rispetto all’utilizzo dei classici repellenti da spruzzarsi o spalmarsi addosso.

Ultrasuoni
Per un po’ di tempo, soprattutto negli anni Novanta, sono andati di moda alcuni dispositivi simili a una radiolina FM che emettono ultrasuoni, che secondo i loro produttori permettono di tenere a distanza le zanzare, che non gradiscono quel tipo di frequenze, non percepite dal nostro udito. Questi aggeggi sono ancora in commercio, ma molte ricerche ne hanno messo in dubbio l’efficacia con tono piuttosto categorici. Uno degli studi più ampi sui dispositivi a ultrasuoni è stato pubblicato nel 2007 ed è basato sui dati raccolti in dieci diverse ricerche, eseguite in varie parti del mondo.

Dice lo studio: “Tutti i dieci studi non hanno rilevato differenze nel numero di zanzare trovate sulle parti del corpo scoperte dei volontari che hanno partecipato al test, e che utilizzavano o meno i dispositivi a ultrasuoni”. L’analisi era stata condotta nell’ambito di una ricerca più ampia su possibili soluzioni per ridurre il numero di punture di zanzara, e di conseguenza ridurre la diffusione della malaria nelle aree a rischio.

Repellenti e insetticidi ambientali
Ci sono decine di diversi sistemi per tenere lontane le zanzare dalla propria casa, quando si lasciano le finestre aperte, soprattutto nelle prime ore della sera e del mattino quando ci sono più zanzare in circolazione. I dispositivi più diffusi sono i fornelli elettrici, che scaldando una piastrina emettono il repellente/insetticida, e i diffusori con un’ampolla in cui è contenuta la sostanza nociva per le zanzare. Per funzionare hanno bisogno della corrente elettrica e di solito hanno una portata limitata, tra i 20 e i 25 metri quadrati: possono essere usati sia all’aperto, su terrazzi e balconi, sia nelle stanze di casa a patto di lasciare le finestre aperte. È sempre importante mantenere un buon ricircolo dell’aria per evitare che il repellente/insetticida si accumuli e possa causare danni alla salute.

Zampirone

Il vantaggio di questi prodotti è che permettono di lasciare le finestre di casa aperte e la luce accesa, senza che questo attiri più zanzare rispetto al solito. Una ricarica dura un mese nel caso dei diffusori con ampolla, mentre una piastrina è sufficiente per una notte. Ci sono anche insetticidi che si possono spruzzare in casa per tenere lontane le zanzare, ma hanno una durata inferiore e richiedono qualche precauzione in più per il loro utilizzo.

Le candele alla citronella hanno un blando effetto repellente, ma in compenso non richiedono la corrente elettrica, quindi sono più pratiche all’aperto, e lo stesso vale per gli zampironi. Questi ultimi bruciano comunque sostanze che possono essere tossiche, quindi ci si deve attenere il più possibile alle istruzioni di utilizzo sulla confezione, e non dare fuoco a casa.

Zanzariere
Un’alternativa a repellenti e insetticidi sono barriere fisiche come tende e zanzariere. Le prime possono essere montate davanti alle finestre o intorno al letto, per la notte, ma hanno il difetto di fare passare meno aria e non sono sempre efficaci nell’impedire alle zanzare di intrufolarsi. Le zanzariere da applicare alle cornici delle finestre bloccano meglio il loro passaggio senza impedire all’aria di circolare. La loro installazione può però essere complicata e costosa: molto dipende dal tipo di zanzariera scelta e dalle necessità o meno di farla montare da un installatore. I modelli con telaio fisso rimovibile sono meno costosi, ma poco pratici da smontare, mentre quelle con la zanzariera avvolgibile a tendina costano di più, ma possono essere aperte con più facilità e ignorate nella stagione fredda.

Zanzare

Trappole e prevenzione
Una soluzione per ridurre la circolazione di zanzare intorno a casa può essere l’utilizzo di una trappola per attirarle quando sono alla ricerca di un pasto normale, prima che abbiano voglia del nostro sangue. Per realizzare una trappola è sufficiente una bottiglia di plastica da 1,5 litri: tagliatela a un terzo dell’altezza dal collo, metteteci dentro circa 0,2 litri d’acqua calda in cui avete disciolto 50 grammi di zucchero, quando l’acqua si è raffreddata aggiungete un grammo di lievito, a questo punto inserite al contrario il terzo della bottiglia che avevate ritagliato, avvolgete della carta di giornale intorno alla trappola e lasciatela in un luogo in ombra. Le zanzare attirate dallo zucchero e dai gas emessi dal fermento riusciranno a entrare, ma non a uscire dalla bottiglia. Questa soluzione ha ricevuto qualche critica e non tutti sono convinti che funzioni alla perfezione, ma potete prenderlo come un esperimento e fare qualche prova.

La prevenzione è altrettanto importante e consiste sostanzialmente nel ridurre al minimo gli spazi in cui le zanzare possono trovarsi a loro agio e mettere in cantiere una famiglia. Le zanzare depongono le loro uova fecondate nell’acqua stagnante, quindi controllate di non averne da qualche parte in casa: per esempio negli umidificatori dei termosifoni, in bagno dietro qualche sanitario che perde, nella vaschetta dietro il frigorifero, nelle taniche per la raccolta dell’acqua del condizionatore o ancora nei sottovasi. Naturalmente è estate e alle vostre piante l’acqua serve, quindi potete mettere nei sottovasi qualche goccia di olio essenziale di eucalipto citrato o qualche filo di rame, che fa da deterrente. I gerani producono un odore poco gradito alle zanzare, seppure blandamente, quindi potete aggiungerne qualcuno sul terrazzo.

Game, set, match
Il cacciatore professionista di zanzare nei secoli ha trovato nella ciabatta la sua arma ideale per combattere l’invasore, e si narra che i più sadici datino ogni macchiolina sul muro dopo avere spiaccicato l’obiettivo, come trofeo. Chi preferisce lasciare intatti i muri di casa e non è un fanatico della ciabatta, può munirsi di racchetta elettrica: è simile a quella da tennis, ma grazie a una batteria nel manico ha le maglie sotto tensione, che a contatto con il malcapitato insetto producono una scossa elettrica che lo finisce all’istante.

Racchette zanzare

“Ecco, ho fatto tutto e mi hanno punto lo stesso”
Avete perso una battaglia, ma non la guerra, non fatevi prendere dallo sconforto. Se l’area della puntura ha appena iniziato a prudere, potete applicare per cinque minuti un cubetto di ghiaccio avvolto in un fazzoletto sulla parte (evitate il contatto diretto, non fa per niente bene), sia per dare sollievo sia per ridurre l’entità dell’infiammazione: avvertirete meno prurito e alcuni dicono che la pustola (ponfo) tende a risolversi più rapidamente, ma la reazione varia da persona a persona.

Nei supermercati e in farmacia si trovano diversi prodotti per alleviare il fastidio della puntura. Alcuni servono esclusivamente per risolvere il sintomo, quindi per ridurre la sensazione di prurito, altri contengono farmaci veri e propri (come gli antistaminici) e servono per ridurre l’infiammazione. Questi ultimi sono indicati più che altro per chi sviluppa particolari reazioni allergiche rispetto al classico ponfo di un centimetro circa di diametro. E sì, potete grattarvi, a patto di farlo con i polpastrelli e non con le unghie, passandoli senza fare troppa pressione nell’area intorno al ponfo e non direttamente sopra. Poi passa.