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  • Martedì 5 luglio 2016

9 cose che forse non sapete su Paul Smith

Lo stilista inglese compie oggi 70 anni: le sue righine colorate le conoscete tutti, ma magari non sapete che è un ciclista mancato e che vestiva spesso David Bowie

Lo stilista Paul Smith dopo la sfilata della collezione uomo per la primavera-estate 2017, Parigi, 26 giugno 2016 (PATRICK KOVARIK/AFP/Getty Images)
Lo stilista Paul Smith dopo la sfilata della collezione uomo per la primavera-estate 2017, Parigi, 26 giugno 2016 (PATRICK KOVARIK/AFP/Getty Images)

Lo stilista inglese Paul Smith è uno dei più importanti stilisti britannici, famoso per la fantasia a righe sottili e colorate e gli abiti eleganti dal taglio sartoriale inglese con qualche particolare originale che non li rende comunque troppo eccentrici e difficili da portare. Smith è nato a Nottingham il 5 luglio 1946, e oggi compie 70 anni. La sua storia da stilista cominciò nel 1970 quando, con l’aiuto di quella che sarebbe diventata sua moglie, aprì un piccolo negozio di vestiti a Nottingham: vendeva marchi come Kenzo e Margaret Howell, e dopo un po’ cominciò a proporre capi disegnati da lui e realizzati da artigiani locali. Per i primi sei anni Smith tenne aperto solo il venerdì e il sabato, e nel resto del tempo lavorava per migliorarsi come stilista da autodidatta. Tenne la sua prima sfilata a Parigi nel 1976. Il suo stile unisce elementi della tradizione sartoriale inglese – per i primi 20 anni di carriera ha realizzato solo abiti maschili – a dettagli eccentrici spesso molto colorati. Ad esempio, la collezione maschile per la primavera-estate 2017 è ispirata ai colori della bandiera dei rasta giamaicani – e infatti la colonna sonora della sfilata era di canzoni di Bob Marley. Nel 2000 Smith è stato nominato baronetto – Sir – dalla regina Elisabetta II.

Un ciclista mancato
Se non fosse stato per un incidente accadutogli a 17 anni, forse Paul Smith non sarebbe mai diventato uno stilista: il suo sogno infatti era diventare un ciclista professionista. Durante la lunga convalescenza in ospedale fece amicizia con alcune persone che lo introdussero al mondo dell’arte e della musica e lo invogliarono a fare un lavoro creativo, in particolare lo stilista. Tuttora le biciclette e gli abiti tecnici dei ciclisti continuano a essere una fonte di ispirazione per Smith, che colleziona vecchie magliette indossate dai partecipanti del Giro d’Italia e del Tour de France; ha anche realizzato un libro che mostra la sua collezione, il Paul Smith’s Cycling Scrapbook, uscito alla fine di maggio. Smith ha anche disegnato la maglia rosa della 96esima edizione del Giro d’Italia, la prima vinta da Vincenzo Nibali, e produce una linea di capi tecnici per il ciclismo, sia da uomo sia da donna, la Paul Smith 531.
paul smith giro d'italia Il ciclista Mark Cavendish festeggia la vittoria a una tappa del 96esimo Giro d’Italia insieme allo stilista Paul Smith, che disegnò la maglia rosa di quell’edizione, il 4 maggio 2013, a Napoli (LUK BENIES/AFP/Getty Images)

Classic with a twist
Paul Smith ha sempre riassunto il suo modo di fare moda con l’espressione “Classic with a twist“, cioè “Classico con un imprevisto”: nonostante il suo stile eccentrico e la sua passione per gli oggetti kitsch Smith disegna abiti semplici e immediati, secondo lui le persone vogliono indossare cose belle ma facili da capire. A differenza di un’altra importante stilista inglese, Vivienne Westwood, Smith ha sempre disegnato abiti che fossero prima di tutto facili da portare. Anche per questo i suoi completi sono portati da uomini di tutte le età, dai diciottenni agli ultra-sessantenni. I twist (letteralmente il termine indica i colpi di scena nei film) possono essere una fodera colorata, una fantasia originale (come le stampe realizzate a partire da fotografie, di cui Smith è appassionato), un cambio insolito in una stoffa tweed tradizionale: negli anni i twist sono diventati a loro volta un classico e quindi è difficile capire quanto apparissero diversi quando Smith iniziò la sua carriera.
È anche tra i primi stilisti ad aver realizzato le sneaker bianche che vanno tanto di moda: le propone in due versioni dai nomi in italiano, dato che sono prodotte in Italia, le Basso e le Alto. Lui stesso le indossa molto spesso.
paul smithPaul Smith con i modelli che hanno sfilato per la collezione primavera-estate 2016, il 28 giugno 2015, a Parigi (PATRICK KOVARIK/AFP/Getty Images)

Da dove arrivano le righine
Le sottili righe colorate che comunemente si associano al marchio Paul Smith non sono sempre state il simbolo del marchio. Vennero introdotte in una collezione degli anni Novanta e non era previsto che diventassero così importanti. Smith le inventò insieme al grafico Alan Aboud, che all’epoca lavorava per lui, ed è convinto che il loro successo si debba al senso di ottimismo che trasmettono.
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Paul Smith e le donne
Paul Smith iniziò a disegnare abiti da donna nel 1993, dopo aver scoperto che il 15 per cento dei suoi capi erano acquistati da donne. La sua storia da stilista deve molto a una donna in particolare, Pauline Denyer, sua compagna dal 1969 e sua moglie dal 2000. Denyer aveva studiato moda al Royal College of Art e aiuto moltò Smith quando aprì il suo primo negozio senza avere troppe competenze. Nel 2010 Smith lanciò una linea di abiti per bambini, Paul Smith Junior, e ora l’azienda ha 14 collezioni in tutto: oltre a quella per bambini, a quella maschile e a quella femminile, PS by Paul Smith, Paul Smith Jeans, Paul Smith London, R.Newbold (che c’è solo in Giappone), Paul Smith Black, Paul by Paul Smith, Paul Smith Accessories e Paul Smith Shoe, a cui si aggiungono una linea di tappeti, una di cuscini e una di arazzi.
paul smithPaul Smith alla fine della sfilata della collezione donna primavera-estate 2011, il 20 settembre 2010, a Londra (BEN STANSALL/AFP/Getty Images)

Il successo in Giappone
Paul Smith ha negozi in 66 diversi paesi, ma il posto con più punti vendita in assoluto è il Giappone: lì è famosissimo, gli capita addirittura di essere fermato per strada per firmare autografi. In Inghilterra le boutique di Paul Smith sono 17, in Giappone più di 200, la prima aperta nel 1982. Inoltre Paul Smith possiede il 60 per cento della sua casa di moda e il restante 40 per cento è della società finanziaria giapponese Itochu (che controlla anche parte della multinazionale della frutta Dole, quella delle banane e degli ananas).
paul smithModelli alla sfilata primavera-estate 2007 di Paul Smith, il 2 luglio 2006, a Parigi (PIERRE VERDY/AFP/Getty Images)

Oltre al ciclismo, il Manchester United
Dal 2009 Paul Smith collabora con la squadra di calcio del Manchester United e ne disegna i completi di rappresentanza.
paul smith manchester unitedJesse Lingard del Manchester United firma un autografo all’aeroporto Karup, in Danimarca; Lingard e i compagni indossano i completi di rappresentanza disegnati da Paul Smith (HENNING BAGGER/AFP/Getty Images)

Collezionista di collezioni
Paul Smith è noto anche per essere un appassionato collezionista. Oltre alle magliette vintage dei ciclisti, colleziona opere d’arte, libri, giocattoli, oggetti a forma di coniglio di varie forme e dimensioni, e altre cose inviategli dai suoi fan da tutto il mondo. Tiene tutto nel suo ufficio a Covent Garden, e in particolare conserva i giocattoli in una stanza sotterranea che chiama il “Department of Silly“, cioè il “Dipartimento delle sciocchezze”. I conigli ha cominciato a collezionarli convinto che gli portino fortuna: ne riceve dagli ammiratori anche 20 a settimana, e una volta, prima di una sfilata a Parigi, gliene è stato portato uno vivo.
Paul SmithPaul Smith con il direttore del Design Museum di Londra Deyan Sudjic e un cestino per la spazzatura a forma di coniglio il 28 maggio 2009. Il coniglio era stato realizzato per una mostra di design a Covent Garden e quando qualcuno ci gettava qualcosa gli si illuminavano le orecchie (Tim Whitby/Getty Images)

La copertina di La talpa
Paul Smith ha collaborato con tantissime aziende (ad esempio, BMW, Gufram, Caran d’Ache) per realizzare edizioni limitate di prodotti (un modello di Mini, un attaccapanni, delle penne) con il suo marchio. Ha anche disegnato la grafica per la copertina del libro La talpa, il famoso thriller di John Le Carré, in un’edizione limitata di 250 copie. La copertina è stata disegnata insieme ad altre tre grafiche in occasione dell’uscita dell’omonimo film nel 2011, con Gary Oldman, Colin Firth e Benedict Cumberbatch. Le grafiche sono state usate per i cartelloni del film.
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L’amicizia con David Bowie
David Bowie era amico e cliente di Paul Smith. Anche se sul palco indossava abiti molto vistosi, nella vita privata spesso sceglieva lo stile più sobrio ma non banale di Smith. Per il suo ultimo disco, Blackstar, uscito qualche giorno prima della morte, Bowie aveva chiesto a Smith di realizzare delle magliette con il simbolo del disco, una stella nera.
paul smith david bowiePaul Smith con la maglietta realizzata per Blackstar, l’ultimo disco di David Bowie, l’11 gennaio 2016 (JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images)