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  • Lunedì 4 luglio 2016

Nigel Farage si è dimesso

Il leader dello UKIP, il partito indipendentista del Regno Unito, ha lasciato il suo incarico, e ha detto che «la vittoria del "leave" al referendum significa che ho raggiunto le mie ambizioni politiche»

Nigel Farage durante la conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni da leader dello UKIP (Jack Taylor/Getty Images)
Nigel Farage durante la conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni da leader dello UKIP (Jack Taylor/Getty Images)

Nigel Farage non è più il leader dello UKIP, il partito indipendentista del Regno Unito che guidava dal 2010: ha annunciato le sue dimissioni  lunedì 4 luglio in una conferenza stampa a Londra. Lo UKIP è il partito che più di tutti aveva fatto campagna per l’uscita dall’Unione Europea, ed era diventato politicamente rilevante da pochi anni, sia nel Regno Unito che in Europa, proprio grazie al lavoro di Farage. Anche per questo Farage è considerato uno dei vincitori politici del referendum sull’uscita dall’UE. Nella conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni, Farage ha detto di aver lasciato il suo incarico perché «non sono e non sarò mai un politico di carriera» e perché «non potrei mai raggiungere un traguardo più importante». Questo è il video del suo intervento di Farage alla conferenza stampa, intitolata Brexit Britain.

Le dimissioni di Farage sono state confermate con un comunicato diffuso poco dopo la conferenza stampa:

Ho deciso di dimettermi da leader dello UKIP. La vittoria del “leave” al referendum significa che ho raggiunto le mie ambizioni politiche. Sono entrato in questa battaglia arrivando dal mondo del lavoro perché volevo che tornassimo a essere una nazione auto-governata, non per diventare un politico di professione. Lo UKIP è in una buona posizione, e continuerà con il mio aiuto ad attrarre molti voti. Mentre è chiaro che lasceremo l’Unione Europea, i termini della nostra uscita non sono ancora chiari. Se ci sarà una retromarcia da parte del governo e con il partito Laburista sempre meno a contatto con i suoi elettori, forse i migliori giorni dello UKIP devono ancora arrivare.

Nigel Farage ha 52 anni ed è stato eletto al Parlamento europeo per la prima volta nel 1999. Ha lavorato come intermediario in una società londinese fino al 2002, ha avuto un cancro ai testicoli da cui si è ripreso completamente, si è sposato due volte (la seconda volta con una cittadina tedesca che lavora per lui al Parlamento europeo) e ha quattro figli. Farage è stato leader dello UKIP dal 2006 al 2009 e dal 2010 in avanti. UKIP è un acronimo che sta per “UK Independence party”, Partito per l’Indipendenza del Regno Unito: il partito è stato fondato nel 1993 con il principale obiettivo politico di opporsi al Trattato di Maastricht (quello sulla libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea) e ottenere il ritiro del Regno Unito dall’Unione Europea. Ne entrarono a far parte principalmente fuoriusciti dalla corrente più a destra del Partito Conservatore britannico. Lo UKIP è stato per molti anni marginale della politica britannica, considerato un partito di razzisti e fissati anti-europeisti: negli ultimi anni, però, ha cominciato a raccogliere consensi crescenti sia alle elezioni europee che a quelle amministrative. Alle elezioni politiche del 2015 lo UKIP è diventato il terzo partito del Regno Unito per numero di voti, ma è riuscito a far eleggere un solo parlamentare per via del sistema elettorale britannico.

Durante la conferenza stampa di oggi, Farage ha detto che seguirà i negoziati per l’uscita dall’UE ma che la sua carriera politica «ha avuto un costo su di me e chi mi sta intorno: rivoglio indietro la mia vita, a partire da adesso». Le dimissioni di Farage arrivano in un momento piuttosto tumultuoso della politica britannica: dopo il voto su Brexit ci sono state le dimissioni del primo ministro Conservatore David Cameron, contrario all’uscita del Regno Unito dalla UE, e quelle in massa degli esponenti più di spicco del partito Laburista dal cosiddetto “governo ombra” per chiedere le dimissioni del segretario Jeremy Corbyn. Farage si era già dimesso da capo dello UKIP una volta, dopo le elezioni britanniche del 2015, ma poi era tornato leader quando il partito aveva respinto le sue dimissioni: oggi ha detto che questa cosa non accadrà nuovamente. Farage ha detto che non si dimetterà da parlamentare europeo fino all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, spiegando che seguirà da lì i negoziati sull’uscita del Regno Unito dalla UE.

Molti esperti e commentatori hanno fatto notare che le dimissioni di Farage potrebbero essere una pessima notizia per il partito Laburista, molti dei cui sostenitori hanno votato a favore dell’uscita dall’Unione Europea nonostante il parere contrario del segretario Jeremy Corbyn e della maggioranza degli esponenti del partito. L’idea è che se lo UKIP rimpiazzasse Farage con un politico meno divisivo potrebbe sottrarre molti voti al partito Laburista.

Altri hanno tuttavia fatto notare che lo UKIP era in buona parte e nonostante gli sforzi di Farage stesso un single-issue party, ovvero un partito con un singolo obiettivo, Brexit, e che in molti identificavano con il suo leader. Tolti questi due elementi potrebbe essere molto difficile per lo UKIP rimanere al centro del dibattito politico e guadagnare ulteriori consensi.