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  • Venerdì 17 giugno 2016

Abbiamo un conto in sospeso con la Svezia

Agli Europei del 2004 ci furono un gol incredibile di Ibrahimovic e poi il famigerato "biscotto"

(Phil Cole/Getty Images)
(Phil Cole/Getty Images)

Italia-Svezia – che si gioca oggi alle 15, ma già lo sapete – ha un importante precedente agli Europei di calcio: le due squadre si affrontarono infatti il 18 giugno 2004, quasi 12 anni fa esatti, negli Europei di Portogallo. Fino a pochi minuti dalla fine l’Italia era in vantaggio: dato che arrivava da un pareggio con la Danimarca e le restava una partita contro la Bulgaria, la squadra più debole del girone, poteva considerarsi quasi sicura della qualificazione. All’85esimo minuto però un giovane e promettente attaccante di 22 anni dell’Ajax – un certo Zlatan Ibrahimovic – segnò un gran gol di tacco a Gigi Buffon, mettendo l’Italia nella scomoda posizione che portò poi al famoso “biscotto” tra la stessa Svezia e la Danimarca, e alla successiva eliminazione dell’Italia. Alle 15 si gioca ancora Italia-Svezia: anche questa volta è la seconda partita di un Europeo e anche questa volta l’avversario più temuto è Ibrahimovic, oggi affermato campione di 34 anni, che cercherà di far gol a Buffon.

Prima di Italia-Svezia

Soltanto due anni prima di vincere i Mondiali di calcio del 2006, l’Italia fu quindi eliminata dalla fase a gironi degli Europei del 2004. Quella nazionale, allenata da Giovanni Trapattoni, era considerata molto forte e c’erano già molti dei giocatori che avrebbero poi vinto i Mondiali: Buffon, Cannavaro, Nesta, Materazzi, Zambrotta, Gattuso, Pirlo, Del Piero e Totti. Era un po’ il contrario di queste ultime settimane, in cui l’Italia di Conte è passata dall’essere considerata scarsa e con poche possibilità all’essere ritenuta una delle migliori del torneo: prima degli Europei del 2004 l’Italia si sentiva molto forte e c’era un grande ottimismo, ma dopo la prima partita cambiò tutto. L’Italia ottenne un anonimo e noioso pareggio contro la Danimarca.

In quella partita entrambe le squadre fecero 5-6 tiri in porta a testa e non ci furono grandissime giocate o occasioni da gol. Ci fu però lo sputo di Francesco Totti – il giocatore più atteso e rappresentativo di quell’Italia – al centrocampista danese Christian Poulsen, che lo marcò in modo fastidioso per tutta la partita e a un certo punto gli tirò pure una gomitata. L’arbitro non s’accorse dello sputo ma la scena fu ripresa dalle telecamere e nei giorni successivi le immagini saltarono fuori. I giudici della UEFA usarono la prova tv e squalificarono Totti per tre giornate: l’Italia chiamò addirittura importanti avvocati per provare a ridurre la squalifica. Pensando a Totti e a quegli Europei si ricorda anche una fortunatamente non ripetuta acconciatura, con delle treccine.

Italia-Svezia

L’Italia arrivò quindi alla partita con la Svezia con un punto e senza Totti. La Svezia era invece in gran forma: aveva battuto 5-0 la Bulgaria, con due gol del forte attaccante Henrik Larsson, che arrivava dal Celtic e sarebbe poi andato nel Barcellona. Per quella partita, che si giocò a Porto alle 19.45, Trapattoni scelse di far giocare Antonio Cassano e Alessandro Del Piero dietro a un unico centravanti: Christian Vieri. A centrocampo c’erano Perrotta, Pirlo e Gattuso, che nella prima partita erano invece in panchina. La difesa era la stessa di quella schierata contro la Danimarca: Panucci, Cannavaro, Nesta, Zambrotta. La Svezia era una buona squadra in difesa e a centrocampo, con un ottimo attacco: il forte e potente Larsson e l’estroso Ibrahimovic.

L’Italia iniziò bene e andò in vantaggio al 37esimo minuto, grazie a un’azione iniziata sulla fascia di Panucci e poi terminata con un gol di Cassano. L’Italia continuò a giocare bene per tutta la partita (alla fine fece 8 tiri in porta e 11 fuori) senza però riuscire a segnare il 2-0. Entrarono Fiore per Cassano e Favalli per Gattuso (un centrocampista per un attaccante e un difensore per un centrocampista) e all’85esimo la Svezia tirò un calcio d’angolo a cui seguirono un po’ di tocchi confusi e, alla fine, un gran colpo di tacco di Ibrahimovic, che da ragazzo aveva fatto Taekwondo (e a riguardare il gol lo si capisce).

La partita terminò 1 a 1 e alla fine Ibrahimovic disse: «Ho visto Gianluigi Buffon alla mia sinistra, e la palla rimbalzare, perciò ho fatto l’unica cosa possibile per mettere la palla in rete». Poche ore prima Danimarca aveva battuto la Bulgaria. La classifica era quindi: Danimarca e Svezia a 4 punti, Italia a 2 e Bulgaria – già eliminata – a 0.

Dopo Italia-Svezia

L’Italia riuscì a vincere contro la Bulgaria grazie a un gol di Cassano alla fine dei minuti di recupero del secondo tempo: fu il gol del 2 a 1, segnato dopo un gol della Bulgaria (di Martin Petrov, su rigore) e il gol del pareggio di Perrotta. Cassano esultò, pensando di aver segnato il gol che permetteva all’Italia di qualificarsi ai quarti di finale. Invece no: Svezia e Danimarca era finita 2-2, risultato che permetteva a entrambe le squadre di passare il turno.

L’Italia uscì perché arrivo terza nel girone con 5 punti – due pareggi e una vittoria – e allora si qualificavano solo le prime due squadre di ogni girone, che in quel caso furono Svezia e Danimarca: anche loro avevano cinque punti ma passarono il turno grazie a una migliore differenza reti, ottenuta perché nella loro ultima partita pareggiarono 2-2. Il risultato faceva comodo a entrambe: è il famoso “biscotto“, il nome con cui nel gergo calcistico si parla di una partita poco combattuta, in cui le squadre fanno apposta ad arrivare a un risultato che fa comodo a entrambe.

Prima della partita ci fu in Italia un misto di allarmismo e complottismo tra chi era certo che Svezia e Danimarca avrebbero fatto il biscotto. La nazionale italiana arrivava dai Mondiali del 2002, in cui era stata eliminata – anche lì con una squadra molto forte – dopo un discutibile arbitraggio in una partita contro la Corea del Sud, che giocava in casa (quella storia dell’arbitromoreno). Gattuso disse: «Noi non siamo simpatici a UEFA e FIFA», aggiungendo che avrebbe voluto vedere in campo «50 telecamere» a sorvegliare Svezia-Danimarca. Del Piero disse: «Il 2-2 sarebbe sporco, sarebbe indecoroso e non è neanche così facile da combinare. Per me è impensabile. Gli scandinavi brillano per lealtà. […] Finirà che noi si vince e loro fanno zero a zero».

Dopo la partita ci furono reazioni sdegnate di diversi giocatori e commentatori. «Qualcuno dovrebbe vergognarsi e non siamo noi», disse il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon, e cose simili le disse anche il presidente della FIGC Franco Carraro. La UEFA respinse qualsiasi accusa e non aprì alcuna inchiesta.

Come finirono quegli Europei?

Ai quarti di finale la Svezia perse contro l’Olanda e la Danimarca fu sconfitta dalla Repubblica Ceca. In semifinale Olanda e Repubblica Ceca persero contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Grecia allenata dal tedesco Otto Rehhagel, che in finale sconfisse a sorpresa i padroni di casa del Portogallo. L’impresa della Grecia viene ricordata ancora oggi come una delle vittorie più incredibili nella storia del calcio.

Italia e Svezia si sono affrontate un’altra volta in un’amichevole del novembre 2009: è finita 1-0, con gol di testa di Giorgio Chiellini.