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  • Mercoledì 8 giugno 2016

I problemi della Russia

Anche se dopo l'esonero di Capello le cose sono migliorate, arriva agli Europei con una squadra vecchia e molti infortuni

I giocatori della Russia durante un allenamento (MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images)
I giocatori della Russia durante un allenamento (MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images)

Dalla scorsa estate la nazionale russa è allenata da Leonid Slutsky, uno dei più noti allenatori russi che dal 2009 è alla guida del CSKA Mosca. Slutsky è stato chiamato dalla federazione in un momento di grande difficoltà, sia organizzativa che economica, dopo l’esonero di Fabio Capello, con cui la federazione era riuscita ad accordarsi per una clausola rescissoria di 15 milioni di euro, dieci in meno di quanto previsto dal contratto poiché non sarebbe stata in grado di pagarlo per intero. Slutsky non riceve alcun stipendio dalla nazionale e nel corso della stagione ha continuato ad allenare il CSKA Mosca, dedicando solo poco tempo alla gestione della nazionale. Nonostante questo, da quando è arrivato Slutsky la Russia ha vinto tutte e quattro le ultime partite del proprio girone di qualificazione agli Europei, ottenendo un’improbabile qualificazione diretta alla fase finale dopo mesi in cui la squadra aveva alternato discrete partite a prestazioni deludenti. Fino a novembre le cose sono continuate ad andare bene, poi però sono iniziati i problemi, cioè gli infortuni.

La Russia parteciperà agli Europei senza quattro giocatori che sarebbero potuti essere fondamentali: l’attaccante del Valencia Denis Cheryshev, l’esperto terzino Yuri Zhirkov, il centrocampista Igor Denisov e uno dei giocatori più importanti per la squadra, il centrocampista del CSKA Mosca Alan Dzagoev.

L’assenza di Dzagoev è probabilmente la più pesante per la nazionale russa

Senza di loro, l’obiettivo minimo che si era data la Russia dopo la qualificazione, i quarti di finale, ora sembrano quasi irraggiungibili. L’età media della squadra è una delle più alte del torneo e alcuni giocatori titolari hanno più di 34 anni. Slutsky ha convocato i giocatori più esperti, quelli che conosce meglio, lasciando fuori quelli più giovani che Capello era solito convocare con una certa regolarità.

Portieri Igor Akinfeev (CSKA Mosca), Yuri Lodygin (Zenit), Guilherme (Lokomotiv Mosca)

Difensori Aleksei Berezutski (CSKA Mosca), Vasili Berezutski (CSKA Mosca), Sergei Ignashevich (CSKA Mosca), Dmitri Kombarov (Spartak Mosca), Roman Neustädter (Schalke 04), Georgi Schennikov (CSKA Mosca), Roman Shishkin (Lokomotiv Mosca), Igor Smolnikov (Zenit)

Centrocampisti Artur Yusupov (Zenit), Alan Dzagoev (CSKA Mosca), Aleksandr Golovin (CSKA Mosca), Denis Glushakov (Spartak Mosca), Oleg Ivanov (Terek Grozny), Pavel Mamaev (Krasnodar), Aleksandr Samedov (Lokomotiv Mosca), Oleg Shatov (Zenit), Roman Shirokov (CSKA Mosca)

Attaccanti Artem Dzyuba (Zenit), Aleksandr Kokorin (Zenit), Fedor Smolov (Krasnodar)

Il gruppo E, quello in cui è stata sorteggiata la Russia, è uno dei più particolari del torneo, poiché tutte e quattro le squadre che lo compongono sono in grado di qualificarsi agli ottavi. Slovacchia e Galles sono le squadre più deboli ma hanno dimostrato di saper sconfiggere nazionali sulla carta ben più forti di loro e la Russia per qualificarsi deve cercare di batterle, dando per scontato che faticherà di più a superare l’Inghilterra.

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I giocatori hanno detto più volte che la nazionale russa è diventata un ambiente più sereno da quando Capello ha lasciato l’incarico. Slutsky ha richiamato subito, fin dalla prima partita, tutti i giocatori più esperti che con Capello avevano trovato poco spazio e da lì ha iniziato ad impostare la squadra. Capello cambiava moduli di gioco diverse volte fra una partita e l’altra mentre Slutsky ne ha impostato uno solo, il 4-3-2-1 che usa da anni al CSKA. Fra quelli che con Slutsky sono ritornati a giocare titolari in nazionale, quello più incisivo nelle partite di qualificazione è stato l’attaccante dello Zenit Artem Dzyuba, terzo miglior marcatore fra tutti i gironi. Dzyuba ha segnato molto grazie al buon collegamento tra i reparti e ai palloni forniti dagli esterni. Ora però, con tutti gli infortuni, la squadra potrebbe sfilacciarsi e l’attacco rimanere isolato.

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Nonostante nessun difensore titolare abbia dovuto abbandonare la squadra per problemi fisici, il reparto più debole della squadra rimane la difesa, in particolare i due centrali: Ignashevich ha 36 anni, Berezutski ne ha 33. Entrambi giocano titolari al CSKA ma di fronte ad avversari particolarmente veloci si trovano sempre in grosse difficoltà. Il portiere Akinfeev inoltre continua ad alternare grandi partite, come l’ultima di campionato in cui è stato decisivo nella vittoria del titolo del CSKA, a giornate in cui commette errori clamorosi.

La doppia parata di Akinfeev, decisiva per la vittoria del titolo del CSKA

A centrocampo giocherà probabilmente la riserva Denis Glushakov accanto al giovane più promettente in rosa, il 20enne Aleksandr Golovin. I due esterni saranno Shatov e Kokorin. Quest’ultimo veniva indicato da Fabio Capello come una delle più grandi promesse del calcio russo ma deve ancora dimostrare tutto, e ormai ha 25 anni. Per necessità Slutsky lo fa giocare in fascia anche se il suo ruolo naturale sarebbe quello di attaccante centrale, con il risultato di abbassare il livello delle sue prestazioni.

Senza infortuni la Russia non sarebbe arrivata agli Europei con una squadra particolarmente brillante e talentuosa, ma con qualche buona prestazione sarebbe riuscita ad arrivare ai quarti di finale. Ora la situazione è quella che è: la squadra ha poca qualità e dei punti deboli ben visibili. Considerando che si qualificano agli ottavi anche le quattro miglior terze dei gironi, è probabile che la Russia riesca a passare il turno, ma l’accesso ai quarti sembra veramente difficile.

Questa è l’undicesima guida del Post alle 24 nazionali che parteciperanno agli Europei: qui trovate la pagina con tutte le altre.