I risultati del primo turno delle elezioni amministrative nella gran parte dei casi confermando quanto si attendeva nelle scorse settimane, e quanto avevano pronosticato sondaggi e proiezioni. Nelle cinque grandi città in cui si è votato – Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna – si andrà al ballottaggio. Sul piano dei partiti, il PD ha chiuso davanti di poco a Milano e tutto sommato davanti deludentemente a Bologna, mentre è arrivato al ballottaggio a Roma per un pelo: solo a Torino può dirsi in qualche modo soddisfatto del risultato. Il centrodestra unito è riuscito a mandare un candidato al ballottaggio a Milano, da diviso a Napoli e Bologna. Il M5S ha ottenuto l’exploit di Virginia Raggi a Roma e il secondo posto di Chiara Appendino a Torino, ma è molto fuori dai giochi sia a Milano sia a Napoli e Bologna. Poi ci sono tutte le altre città, ovviamente.
Gli aggiornamenti pubblicati dal Post nel corso della giornata:
Delle grandi città l’unico dato definitivo che tarda ad arrivare è quello di Napoli. Luigi de Magistris è comunque ampiamente in vantaggio rispetto a Gianni Lettieri, quando mancano ancora una ventina di sezioni da scrutinare. I due andranno al ballottaggio.
De Magistris - 42,82%
Lettieri - 23,98%
Valente - 21,15%
Brambilla - 9,66%
Tagliatela - 1,28%
Mercogliano - 0,36%
Alboreto - 0,30%
Amura 0,27%
Prudente - 0,08%
Esposito - 0,06%
Jacopo Iacoboni, giornalista della Stampa e che da tempo segue le notizie intorno al Movimento 5 Stelle, scrive:
Il M5S resta un Movimento molto disomogeneo territorialmente. Cresce anche a Milano, ma lì non supera il 10 per cento (molto poco, in quella città, per ambire in prospettiva alla sfida delle politiche). E’ basso a Napoli, la città di tre membri del direttorio su cinque. E’ stabile a Bologna, qui anzi con una lieve flessione di voti assoluti, e rimane fuori dal ballottaggio: e considerate che l’Emilia è una terra fondativa dei cinque stelle. Da questo punto di vista, la grande vittoria, anche simbolica, e l’incremento di voti assoluti (quasi universale) del M5S non coincidono con una equa ripartizione della sua presenza diffusa. I cinque stelle restano una forza centrale e centromeridionale, mentre al nord (con l’eccezione di Torino e la Liguria) faticano ancora.
Il leader della Lega Nord, intanto, cerca di mettere a frutto il risultato delle elezioni. In particolare a Roma, il candidato appoggiato da Salvini, Giorgia Meloni, è andato molto meglio di quello appoggiato da Forza Italia, Alfio Marchini. Salvini ha annunciato per le prossime settimane una "riunione" di tutte le forze politiche ostili al governo Renzi per mettere a punto un programma "in dieci punti".
Il Movimento 5 Stelle andrà al ballottaggio in queste città:
Piemonte
- Torino
- San Mauro Torinese
- Alpignano
- Pinerolo
Lombardia
- Vimercate
Veneto
- Chioggia
Emilia Romagna
- Cattolica
Marche
- Castelfidardo
Puglia
- Noicattaro
- Ginosa
Basilicata
- Pisticci
Sicilia
- Alcamo
- Porto Empedocle
- Favara
Lazio
- Roma
- Nettuno
- Genzano
- Marino
- Anguillara
Sardegna
- Carbonia
Un'altra notizia politicamente rilevante è che il segretario del PD Matteo Renzi ha annunciato in conferenza stampa la sua intenzione di commissariare il partito a Napoli, dove - dopo delle primarie molto contestate - la candidata Valeria Valente non è riuscita ad arrivare al ballottaggio.
È la seconda volta consecutiva che il PD viene escluso dal secondo turno a Napoli. Nel maggio del 2011, il candidato PD Mario Morcone arrivò terzo al primo turno, ottenendo il 19,15 per cento dei consensi. Al ballottaggio, l'attuale sindaco Luigi de Magistris sconfisse il candidato del centrodestra Gianni Lettieri. Il prossimo 19 giugno de Magistris e Lettieri si affronteranno di nuovo al ballottaggio.
Matteo Renzi ha posto ogni singola riflessione della sua conferenza stampa di stamattina sull'”analisi del voto” dentro il grande messaggio delle “dinamiche locali”, ripetendo più volte che una valutazione complessiva e generale – in particolare sul PD – non si potesse fare perché i risultati delle elezioni amministrative si spiegano con “dinamiche locali” che non possono essere ricondotte a giudizi degli elettori sui partiti e sul loro lavoro a livello nazionale.
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La candidata a sindaco di Torino del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, durante un collegamento televisivo. Appendino ha ottenuto il 30,92% dei voti e andrà al ballottaggio contro il sindaco uscente Piero Fassino, che ha raccolto il 41,84% dei voti (ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO).
Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, e candidata sindaco a Roma, durante la conferenza stampa di questa mattina per commentare il risultato elettorale. Meloni si è fermata intorno al 20 per cento e non andrà al ballottaggio. (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Roberto Giachetti, candidato sindaco del centrosinistra a Roma, all'uscita della sede del suo comitato elettorale la notte scorsa. Giachetti andrà al ballottaggio contro Virginia Raggi, del Movimento 5 Stelle (ANSA/ETTORE FERRARI).
Ieri si è votato anche nel secondo comune più piccolo d'Italia, Morterone, 38 abitanti in provincia di Lecco. Ha vinto Antonella Invernizzi, ottenendo 15 voti, cioè il 100 per cento dei voti validi. La sua lista civica, Vivere Morterone, era anche l'unica lista candidata.
Lo scrutinio è terminato in quasi tutti i comuni, ma resta comunque difficile fare un bilancio chiaro del risultato politico di queste elezioni. I principali commentatori e gli stessi leader del PD ammettono che il risultato del partito è stato deludente, anche se è stato evitato il disastro totale (in sostanza: non arrivare nemmeno al ballottaggio a Roma).
Il Movimento 5 Stelle è andato bene come ci si aspettava, a Torino addirittura meglio di come lasciavano immaginare i sondaggi. Resta comunque una forza politica che fatica a replicare nelle amministrative i consensi che raccoglie a livello nazionale.
Il centrodestra è andato molto male a Roma e Torino, ma molto bene a Milano. Guardando in generale ai capoluoghi di provincia, si conferma come la principale forza che si oppone al PD a livello locale.
Il sindaco uscente Massimo Zedda del centrosinistra ha vinto le elezioni comunali a Cagliari con il 50,86%. Zedda vinse quasi a sorpresa contro il centrodestra al ballottaggio del 2011. Ha 40 anni, è di SEL ed è stato il primo sindaco a essere sostenuto da una coalizione esclusivamente di centrosinistra a Cagliari cinque anni fa.
Per gli impallinati: Mario Adinolfi, candidato sindaco a Roma con il "Popolo della famiglia", ha ottenuto in tutto 7.329 voti, cioè lo 0,62 per cento.
Indipendentemente dal colore politico è probabile che dopo il voto di ieri molti di voi si stiano chiedendo: "Ma è giusto che votino anche gli ignoranti?". È un tema di cui in queste ultime settimane si è discusso seriamente.
Un'altra storia curiosa è quella del comune di Platì, in provincia di Reggio Calabria, che ha eletto un sindaco dopo dieci anni di amministrazione da parte di commissari governativi. Platì si trova una zona pesantemente influenzata dalla criminalità organizzata e nel 2013 non si era votato perché non venne presentata alcuna lista. Ieri, ha vinto con il 63,4 per cento dei voti Rosario Sergi, rappresentate di una lista civica.
Beppe Sala durante la sua conferenza stampa a Milano è stato molto cauto nel rispondere alla domande sul Movimento 5 Stelle: "Lo sforzo è spiegare a tutti la nostra visione per la città".
Lo scrutinio a Roma è finito con Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle in testa: andrà al ballottaggio contro Roberto Giachetti del centrosinistra. Giorgia Meloni ha concluso a 20,64%, meno di quanto inizialmente calcolato dalle proiezioni degli istituti di statistica nella notte elettorale.
Raggi - 35,25%
Giachetti - 24,87%
Meloni - 20,64%
Marchini - 10,97%
Fassina - 4,47%
Di Stefano - 1,14%
Mustillo - 0,79
Di Francesco - 0,62%
Adinolfi - 0,60%
Iorio - 0,21%
Rienzi - 0,21%
Verduchi - 0,12%
Maritato - 0,06%
E poco dopo, Giachetti ha chiesto a Virginia Raggi di non cercare di "fuggire" da un confronto televisivo prima del ballottaggio.
Ma non c'è solo l'Italia: ieri si è votato anche in Svizzera, per il referendum sul redditto di cittadinanza (respinto a larghissima maggioranza) e in Perù, per il secondo turno delle elezioni presidenziali.
Roberto Giachetti, candidato del PD a Roma che il 19 giugno affronterà Virginia Raggi del M5S al ballottaggio, ha tenuto intorno alle 15 e un quarto una conferenza stampa. La sua prima dichiarazione è stata un ringraziamento ai candidati che non sono riusciti ad arrivare al secondo turno, Giorgia Meloni, Alfio Marchini e Stefano Fassina.
https://www.youtube.com/watch?v=HxHoXVL6e0c
Beppe Sala ha iniziato la sua conferenza stampa a Milano dicendo: “Uno a zero, palla al centro e si ricomincia”, facendo riferimento al suo risultato al primo turno da sindaco, dove ha ottenuto quasi il 41,7% contro il 40,8% di Stefano Parisi, del centrodestra. “Prendiamo questo 41,7% come un auspicio ad andare avanti e a ripagare i cittadini della fiducia che ci hanno dato".
Luigi de Magistris, sindaco uscente di Napoli, ha tenuto una conferenza stampa sul risultato elettorale ottenuto al primo turno in città. De Magistris è al 42,81%, quando mancano circa 30 sezioni da scrutinare. Si è presentato per un secondo mandato con diverse liste civiche e ha spiegato che nei prossimi giorni si tratterà di convincere gli indecisi a votarlo al ballottaggio. De Magistris ha anche invitato gli elettori del Movimento 5 Stelle a votare per lui.
Alessandro Gilioli, giornalista dell'Espresso che durante la campagna elettorale ha pubblicato sul suo blog una serie di interviste molto efficaci ai candidati sindaco a Roma, ha pubblicato una prima analisi sui risultati ottenuti dal Movimento 5 Stelle. In particolare, Gilioli si concentra sui risultati molto diversi ottenuti dal Movimento nelle principali città al voto: molto buono a Torino e Roma, molto basso a Milano, Bologna e Napoli.
In altre parole: dove ci sono soldi che girano e un governo decente che un po' li ridistribuisce attraverso servizi pubblici funzionanti (e senza rubare), delle proposte del M5S interessa ancora a pochi; dove invece queste condizioni non ci sono, è il M5S l'opposizione italiana.
Alle ore 15 lo spoglio è finito in quasi tutti i comuni, mancano solo le ultime sezioni nei comuni di Benevento, Cassino, Latina, Minturno, Roma, Isernia, Santa Maria Capua Vetere, Napoli, Salerno, Rossano, Cirò Marina, Crotone, Cagliari, Monseratto, Carbonia, Crotone e Olbia.
Ecco un riepilogo veloce di quello che è successo ieri: tutti i risultati più importanti, per chi è arrivato solo ora.
Ieri si è votato in più di 1.300 comuni e ci sarebbero, ovviamente, moltissime storie da raccontare. Una delle più interessanti è probabilmente quella di Latina, dove andranno al ballottaggio un candidato di una lista civica e quello del centrodestra, Nicola Calandrini.
Durante la campagna elettorale, tre ministri del governo Renzi sono andati in città e hanno fatto campagna elettorale ognuno a un candidato diverso. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha fatto campagna elettorale per Enrico Forte, candidato del PD.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin (NCD), ha fatto campagna elettorale per la candidata civica Marilena Sovrani. Infine, il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti (eletto per due volte alla Camera con l'UDC), ha fatto campagna elettorale per Nicola Calandrini. Una stranezza nella stranezza è che Calandrini è il candidato di Fratelli d'Italia e di Matteo Salvini (non corre buon sangue tra UDC e Lega Nord).
L'imitazione di Virginia Raggi, fatta da Gabriella Germani, nel programma "Edicola Fiore", in onda su Sky.
Lo spoglio è terminato in quasi tutti i comuni capoluogo di provincia e quindi si può cominciare a fare qualche bilancio generale. Il PD aveva contribuito ad eleggere il sindaco di 20 dei 25 capoluoghi che sono andati al voto ieri. Nella maggior parte di questi comuni si andrà al ballottaggio.
Il centrodestra è andato piuttosto bene rispetto alle aspettative: ha vinto a Cosenza, andrà al ballottaggio a Napoli contro Luigi de Magistris, e affronterà il PD al secondo turno in 14 capoluoghi. In sei, tra cui comuni tradizionalmente di centrosinistra, come Novara e Grosseto, parte in vantaggio, mentre il PD ha vinto il primo turno in otto di questi comuni.
Il Movimento 5 Stelle va al ballottaggio in tre capoluoghi, Roma è l'unico dove parte avvantaggiato e favorito. A Torino e Olbia, invece, è il PD ad aver vinto il primo turno.
A Cagliari mancano 3 sezioni su 174, Massimo Zedda del centrosinistra dovrebbe quindi riuscire a essere eletto al primo turno: ha ottenuto finora il 50,96%.
A Bologna, dove lo scrutinio per il sindaco si è già concluso, è ancora in corso il conteggio per la presidenza dei municipi. La lista di centrodestra a sostegno di Ilaria Giorgetti, presidente uscente del quartiere Santo Stefano che si è ripresentata anche quest'anno, con 75 sezioni scrutinate su 79 sta perdendo contro il centrosinistra. Giorgetti ha accusato del risultato il sindaco uscente Virginio Merola e la sua recente riforma dei quartieri dicendo: «Adesso, grazie all’allargamento deciso da Merola, che ha portato piazza Verdi nel Quartiere, anche il Santo Stefano diventerà una fogna. E i residenti andranno a lamentarsi con il Partito Democratico». Per Ilaria Giorgetti la riforma approvata nel 2015 - che ha portato a ridisegnare i municipi e ad ampliare ad esempio Santo Stefano con l'inclusione di San Vitale - è stata un’operazione «studiata ad arte per farci perdere, visto che si è deciso di inglobare nel Quartiere anche una parte del San Vitale notoriamente sbilanciata a sinistra». Santo Stefano è il quartiere in cui Coalizione civica, lista di sinistra alternativa al PD e a sostegno di Federico Martelloni, ha ottenuto il suo massimo risultato con il 13,89 per cento.
Matteo Renzi ha concluso la sua conferenza stampa a Roma sui risultati elettorali. Ha detto più volte che il voto per le comunali è di sua natura "disomogeneo" e basato sulle persone, sui candidati sindaci, più che sui vari partiti. Ha ricordato che il PD ha ottenuto risultati importanti nella maggior parte dei comuni, ma ha riconosciuto le difficoltà a Roma, Milano e Torino dove si andrà al ballottaggio. Su Napoli ha detto di non essere soddisfatto e ha detto che in città il PD ha problemi da risolvere.
Renzi: "Il PD su 1.300 sindaci ne porta a casa quasi mille, tra candidati del partito e candidati che stanno nella sua area. Questo per dire quanto siamo radicati sul territorio. Nell'analisi del voto non guardiamo comunque solo il bicchiere mezzo pieno, ci deve animare il sacro fuoco della voglia di vincere dappertutto".
https://www.youtube.com/watch?v=Si7MsmCHmnU
Renzi: "Se Giachetti fa Giachetti, questa seconda parte di campagna elettorale sarà divertente. Deve fare Giachetti".
A Grosseto è finito lo scrutinio: il candidato di centrodestra Antonfrancesco Vivarelli Colonna (sostenuto in modo unitario) ha ottenuto il 39,51 e andrà al ballottaggio con il candidato sostenuto dal PD Lorenzo Mascagni che è arrivato al 34,52. Giacomo Gori, del M5S, è arrivato terzo con il 19,75.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Renzi ha ripetuto più volte che "è impossibile" fare un'analisi su base nazionale per un voto locale come quello di ieri, dove hanno influito molto le preferenze per i singoli candidati sindaci.
Renzi: "Beppe Sala è un ottimo candidato, il ballottaggio sarà un bel ballottaggio e Sala ha tutte le condizioni per farcela". A Milano Sala ha ottenuto il 41,7% e andrà al ballottaggio contro Parisi al 40,78%.
Renzi ha iniziato a rispondere alle domande dei giornalisti: "Alle elezioni dei sindaci, i cittadini hanno votato per i sindaci. Questo spiega il consenso fortissimo per il nostro partito in alcune zone e in altre, limitrofe, no".
Renzi: "Non sono soddisfatto, possiamo e dobbiamo fare meglio. Vi dico: occhio ai numeri, perché nella stragrande maggioranza delle città in cui si è votato i nostri candidati stanno sopra il 40 per cento. Lo dico soprattutto a chi si mette a fare analisi sul piano nazionale. Alla direzione del PD porrò il tema di Napoli e farò una proposta: è impossibile continuare a sfangarla e proporrò una soluzione commissariale a Napoli per ripartire da zero".
http://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2016/06/renzi-conf-680x312.jpg
Intanto c’è il dato definitivo di Milano: Giuseppe Sala ha ottenuto il 41,7% e andrà al ballottaggio contro Parisi al 40,78%.
Renzi: "Onore al merito a Giachetti, che si giocherà la partita al ballottaggio a Roma. Così come in bocca al lupo ai sindaci degli altri ballottaggi, come Torino e Milano".
Renzi: "Per quanto riguarda il PD noi non siamo contenti, e non diciamo 'Beh però abbiamo vinto'. Volevamo fare meglio a Napoli, dove il risultato è il peggiore per il PD. Il problema riguarda Napoli città, in provincia abbiamo vinto in 7 comuni su 8. Il baco per il PD è Napoli, il partito non riesce ad affrontare bene la città".
Renzi sta esaminando i risultati degli altri schieramenti prima di parlare del centrosinistra. Ha riconosciuto i risultati buoni del M5S a Roma e a Torino, ma la sua assenza in molti altri comuni.
Renzi: "Oggi non siamo tra quelli che dicono abbiamo vinto, noi non diremo 'sì sì il dato è buono'. È difficile commentarlo su base nazionale, i numeri dimostrano che a Roma la destra divisa è andata male, a Milano il centrodestra è andato bene unito".
È iniziata la conferenza stampa di Matteo Renzi sul risultato elettorale.
https://www.facebook.com/matteorenziufficiale/videos/10153872087099915/
Durante una conferenza stampa Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, ha detto che "il dato della Lega, al di là delle chiacchiere notturne e dei sondaggi, è incredibile" e che il risultato del primo turno per Renzi "è stato una batosta". Ha spiegato che vede la "partita" a Milano "non solo aperta, ma di più" e ha aggiunto che ora la Lega "chiamerà a raccolta tutti coloro che non vogliono morire benzinai". Ha infine spiegato che il suo partito comincerà a parlare del referendum costituzionale del prossimo ottobre "a differenza di Renzi, dal prossimo 20 giugno: quindi a urne chiuse".
Giorgia Meloni sta tenendo una conferenza stampa sull'esito delle elezioni a Roma: ha detto che Fratelli d'Italia ha "combattuto fino all'ultimo voto". Si è poi lamentata dei sondaggi pre-elettorali, soprattutto per quanto riguarda quelli realizzati per la RAI, dice che hanno condizionato il voto perché davano il suo partito più svantaggiato dell'effettivo risultato ottenuto.
https://www.youtube.com/watch?v=4BYkiWvR2lM
C’è il dato definitivo di Torino: Fassino ha ottenuto il 41,84% e andrà al ballottaggio contro Appendino al 30,92%.
Repubblica spiega come è andato il voto a Roma, quando mancano circa 400 sezioni ancora da scrutinare:
«Virginia Raggi è in testa in 13 municipi della Capitale su 15. Roberto Giachetti è primo solo nel I (centro storico) e nel II (Parioli San Lorenzo) (...) Raggi fa l'en plein di preferenze a Ostia, il X municipio commissariato per mafia, sfiorando il 44% dei voti. Va forte anche a Tor Bella Monaca (VI municipio), periferia della Capitale, dove raggiunge quota 41,04% e dove anche Giorgia Meloni, che lì aveva scelto di chiudere la sua campagna elettorale, raggiunge il suo miglior risultato con il 25,61% superando Roberto Giachetti che si ferma al 17,4%. Meloni con il 23,41 supera Giachetti (22,25) anche nel V Municipio (Pigneto, Prenestino, Centocelle) quartieri storicamente rossi».
A Benevento c'è Clemente Mastella al ballottaggio. Mastella, già parlamentare per nove legislature dal 1976 al 2006, ministro sia nel primo governo Berlusconi, di centrodestra, che in quello di Romano Prodi, di centrosinistra, sindaco di Ceppaloni, suo paese natale, dal 1986 al 1992 e dal 2003 al 2008, poi parlamentare europeo eletto con il PdL, era stato candidato nuovamente con Forza Italia nella circoscrizione Sud alle europee del 2014 ma non era stato rieletto. A quel tempo, in un'intervista a Repubblica, aveva dichiarato:
«Ora, non è per il fatto che per la prima volta ho mancato un’elezione. Anche perché in Parlamento ci stavo dal 1976, avevo 28 anni. Ma sono seriamente incazzato. Mi hanno tenuto con le mani legate e mi hanno bastonato. Mi hanno trattato da ospite indesiderato in Forza Italia. […] Forza Italia è un partito che non c’è. Esistono solo blocchi di potere».
A Benevento Mastella si è candidato alle amministrative del 2016 sostenuto da due liste civiche, dall'Unione di Centro e da Forza Italia.
È finito lo scrutinio a Varese: andranno al ballottaggio il candidato della Lega sostenuto anche da Forza Italia e Fratelli d'Italia Paolo Orrigoni (47,10 per cento) e il candidato del PD Davide Galimberti che ha ottenuto il 41,96 per cento dei voti.
Questa mattina il Foglio ha pubblicato un articolo in cui scrive di avere un'anticipazione su cosa faranno «i partiti di governo in quei contesti in cui vi è un ballottaggio tra un candidato anti sistema e uno di sistema», cioè a Roma, Torino e Napoli e scrive che «a quanto risulta al Foglio esiste già un accordo di massima tra il candidato sostenuto da Berlusconi, Alfio Marchini, e il candidato sostenuto dal Pd di Renzi, Roberto Giachetti. Su Torino e Napoli non ci sono ancora certezze, ma la grande coalizione al ballottaggio è verosimile che verrà testata anche lì».
A Villacidro, comune della Sardegna, è stata eletta al primo turno Marta Cabriolu sostenuta da una lista civica di sinistra: ha ottenuto il 41,37 per cento dei voti.
Sono finiti gli scrutini anche a Bologna: andranno a ballottaggio Virginio Merola (39,46 e che nel 2011 aveva vinto al primo turno) e Lucia Borgonzoni (22,27, già consigliera a Bologna per la Lega Nord e sostenuta da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia). Massimo Bugani del M5S, consigliere uscente che non era stato scelto né con una votazione online né con le primarie tra gli iscritti è arrivato terzo con il 16,59 per cento.
È finito lo scrutinio anche a Novara: vanno al ballottaggio il candidato della Lega e di Fratelli d'Italia Alessandro Canelli e quello del PD Andrea Ballarè che era anche sindaco uscente: hanno ottenuto rispettivamente il 32,77 e il 28,40 per cento dei voti. La candidata del Movimento 5 Stelle Cristina Macarro, di cui si era parlato molto in campagna elettorale perché madre-di-cinque-figli e secondo alcuni inadatta per questo motivo a fare il sindaco, è arrivata terza con il 16,90 per cento dei voti.
A Milano è il secondo ballottaggio consecutivo, dopo quello del 2011 che portò alla vittoria di Giuliano Pisapia contro Letizia Moratti, sindaco uscente.
L’ultimo ballottaggio a Torino risale invece a 15 anni fa e fu tra Sergio Chiamparino e Roberto Rosso, vinse il primo con il 52,8% dei voti.
A Roma è il secondo ballottaggio consecutivo, dopo quello del 2013 tra Gianni Alemanno e Ignazio Marino.
A Savona lo scrutinio è finito: la candidata della Lega e quello del M5S si stavano giocando per pochi voti l'accesso al ballottaggio con la candidata del PD, ma alla fine è passata Ilaria Caprioglio della Lega con il 26,61 per cento contro Salvatore Diaspro del M5S che si è fermato al 25,10. Cristina Battaglia, appoggiata da PD e UDC, ha ottenuto invece il 31,78 per cento dei voti.
A Benevento lo scrutinio va a rilento e c’è un testa a testa tra Clemente Mastella, che si è presentato con due liste civiche e il sostegno di Forza Italia e UDC, e Raffaele Del Vecchio del centrosinistra. Salvo sorprese saranno questi due candidati ad andare al ballottaggio, considerato che Marianna Farese del M5S è distaccata di una decina di punti. Siamo comunque ancora a 37 sezioni su 72.
Mastella - 33%
Del Vecchio - 32,89%
Farese - 21,22%
Ucci - 5,11%
Tibaldi - 4,12%
Principie - 2,34%
De Nigris - 1,30%
Roma non ha mai avuto una donna sindaco: non quando le elezioni, dal 1946, prevedevano che il sindaco fosse scelto dal Consiglio comunale, ma nemmeno dal 1993 quando i sindaci cominciarono ad essere eletti direttamente. Non solo: nessuna donna ha mai passato il primo turno delle elezioni arrivando al ballottaggio, come è invece accaduto in queste amministrative con Virginia Raggi, del M5S, che è intorno al 35 per cento.
Nel 1993 il ballottaggio fu tra Francesco Rutelli e Gianfranco Fini (vinse Rutelli, poi confermato per un secondo mandato nel 1997); nel 2001 al secondo turno passarono Walter Veltroni e Antonio Tajani e nel 2006 Veltroni e Gianni Alemanno (in entrambi i casi vinse Veltroni); nel 2008 il ballottaggio fu tra Alemanno e Rutelli e divenne sindaco il candidato del Popolo della Libertà; nel 2013, infine, Alemanno perse al secondo turno contro Ignazio Marino.
A Sesto Fiorentino, uno dei più grandi comuni della Toscana in cui si votava, si andrà al ballottaggio. Lorenzo Zambini del centrosinistra ha ottenuto il 32,56% dei voti, distanziando il candidato di sinistra Lorenzo Falchi al 27,41%. Il M5S ha superato di poco il 10%, così come il centrodestra al 10,81%. Maurizio Quercioli, che si presentava con una lista civica e una coalizione in cui c’era dentro anche Possibile, si è fermato al 19,20 per cento.
Sesto Fiorentino ha circa 50 mila abitanti, ed è dove il segretario del PD Matteo Renzi ha chiuso venerdì sera la campagna elettorale. Negli ultimi 70 anni il principale partito di sinistra e centrosinistra ha sempre governato a Sesto e quest’anno, per la prima volta da quando furono introdotti i ballottaggi nel 1993, il candidato del PD deve andare al ballottaggio.
A Trieste, dove lo scrutinio è iniziato questa mattina alle 8, è in vantaggio il centrodestra che ha trovato un accordo a sostegno del consigliere regionale del Friuli Venezia-Giulia eletto con NCD Roberto Dipiazza, che è già stato sindaco di Trieste per due mandati, dal 2001 al 2011: è appoggiato da alcune liste civiche e da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Il sindaco uscente del PD Roberto Cosolini ha circa 13 punti di svantaggio.
Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo (che in diverse città non ha presentato propri candidati) è andato bene a Roma e a Torino dove entrambe le candidate (Virginia Raggi e Chiara Appendino) sono passate al ballottaggio. Ha superato il secondo turno anche la candidata M5S a Carbonia, Paolo Massidda.
Il PD non è andato benissimo: ha vinto al primo turno a Rimini, con il sindaco uscente Andrea Gnassi, e nonostante lo scrutinio sia ancora in corso ha già superato il 50 per cento voti dei anche Massimo Zedda a Cagliari. Zedda è sostenuto da 11 liste comprese quelle di Sinistra Ecologia Libertà, del Partito Comunista D’Italia e del Partito Democratico, ma anche le liste dell’Unione Popolare Cristiana e del Partito sardo d’Azione che raccoglieva molti esponenti provenienti dalla destra.
Negli altri capoluoghi il PD è arrivato al ballottaggio tranne a Napoli (dove andranno al ballottaggio il sindaco uscente Luigi De Magistris, sostenuto da Italia dei Valori e sinistra radicale e Gianni Lettieri di Forza Italia), Latina (se i risultati dovessero essere confermati passano il primo turno il candidato di alcune liste civiche e il candidato di centrodestra), Isernia.
Il centrodestra ha vinto a Cosenza ed è al ballottaggio tranne che a Salerno, Torino, Roma, Rimini, Carbonia, Brindisi.
La sinistra, che in molte città si è presentata divisa, non è andata bene: le percentuali più alte le ha comunque ottenute nel sud Italia.
Repubblica ha riassunto l'andamento degli schieramenti politici nei 25 capoluoghi di provincia al voto: il centrosinistra è in vantaggio in 12 e il centrodestra in 6. Nelle precedenti elezioni il rapporto era 21 a 4 a favore del centrosinistra.
Massimo Zedda del centrosinistra potrebbe vincere al primo turno a Cagliari. Quando mancano meno di 30 sezioni è al 50,88 per cento. Zedda è il sindaco uscente e nel 2011 vinse quasi a sorpresa contro il centrodestra al ballottaggio. È stato il primo sindaco a essere sostenuto da una coalizione esclusivamente di centrosinistra a Cagliari dal dopoguerra, ha 40 anni ed è di SEL.
Stefano Fassina, candidato sindaco a Roma per Sinistra Italiana, ha ottenuto poco meno del 4,50 per cento: ha detto che il suo risultato è "un inizio incoraggiante per poter crescere".
https://www.youtube.com/watch?v=Ri2ljzt-V9I
Nella notte il sindaco uscente di Torino, Piero Fassino, ha commentato il suo risultato attribuendo la mancata vittoria al primo turno alla "situazione di crisi sociale", tra le altre cose. La candidata del M5S Appendino ha ottenuto circa il 31 per cento, dieci punti in meno di Fassino, ma è comunque uno dei migliori risultati del Movimento in città.
https://www.youtube.com/watch?v=Q9ozRbFaVLE
Durante la sua breve conferenza stampa, tenuta nella notte per commentare il risultato a Roma, Raggi ha detto che non aveva ancora sentito Beppe Grillo perché aveva il cellulare scarico.
A differenza di altre elezioni tenute in precedenza, questa volta exit poll e proiezioni sono stati curati da un maggior numero di istituti di rilevazione, che in molti casi hanno dato risultati piuttosto difformi. EMG, per esempio, ha dato per quasi un'ora Fassino e Appendino a Torino quasi appaiati, mentre Piepoli e Quorum avevano risultati diversi. EMG ha in seguito aggiustato la previsione, uniformandola a quella degli altri. Quorum, i cui dati erano diffusi da SkyTg24, ha fatto la proiezione più accurata, simile ai dati reali di questa mattina.
Matteo Renzi, che oltre a essere presidente del Consiglio è segretario del PD, terrà una conferenza stampa alle 12 per commentare il risultato elettorale.
Federico Geremicca sulla Stampa fa qualche valutazione su quello che definisce un nuovo “tripolarismo” e su come si mettono le cose per Matteo Renzi e in generale il PD:
Intanto la conferma di un dato che appare, però, in costante evoluzione: il recente bipolarismo italiano (centrodestra contro centrosinistra) ha ormai definitivamente ceduto il passo ad un tripolarismo (centrodestra-centrosinistra-M5S) che pare però incubare, a sua volta, un bipolarismo nuovo e inatteso (centrosinistra-M5S). La migliore cartina di tornasole del processo in atto è Roma, dove un centrodestra diviso tra Giorgia Meloni e Alfio Marchini, nella notte rischiava l’esclusione dal ballottaggio a vantaggio, appunto, di M5S e Pd.
Matteo Renzi - che come premier ha depotenziato il valore di questa tornata elettorale, ma come segretario del Pd si è speso invece senza risparmio - può esser soddisfatto solo a metà di questi primi risultati: tra 15 giorni, infatti, il Partito democratico potrebbe aver riconfermato la guida di città importanti come Torino, Milano e Bologna, uscendo però sconfitto a Roma e non riconquistando Napoli (già perduta nelle elezioni precedenti). Il bicchiere è mezzo vuoto, insomma: anche in considerazione del risultato non brillante fatto registrare dai sindaci uscenti a Torino e a Bologna.
Nelle grandi città il Movimento 5 Stelle ha avuto risultati rilevanti solamente a Roma, dove è in testa con Raggi, e a Torino, dove è secondo con la candidata Appendino. Nelle altre ha ottenuto molti meno voti ed è assente dai ballottaggi. È soprattutto interessante il dato di Bologna, con il candidato 5 Stelle Bugani al 16,67 per cento.
A Ravenna, dove lo scrutinio è finito, si andrà al ballottaggio, cosa che in città non era mai accaduta da quando sono stati introdotti i ballottaggi. Ravenna è stata governata da una giunta di sinistra o di centrosinistra dagli anni Settanta. Il candidato di centrosinistra è Michele De Pascale e ha ottenuto il 46,50 per cento dei voti: ha 31 anni, è originario di Cesena, era assessore al Turismo dal 2011 e segretario provinciale del Partito Democratico. Oltre alla lista del PD, Michele De Pascale è sostenuto da altre sei liste, comprese quelle dell’Italia dei Valori e del Partito Repubblicano Italiano. Al secondo turno è passato anche il candidato di centrodestra Massimiliano Alberghini con il 27,97 per cento: ha 50 anni, è commercialista e è stato candidato da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Nella notte Virginia Raggi del M5S ha tenuto un breve discorso dopo il suo buon risultato al primo turno a Roma. Ha parlato di una vittoria storica e ha detto che "il vento sta cambiando".
https://www.youtube.com/watch?v=9jFkVdzlA1s
A Cagliari mancano poco meno di 60 sezioni su 116 e Massimo Zedda del centrosinistra è in vantaggio e dovrebbe vincere al primo turno. Maria Antonietta Martinez del M5S non ha raggiunto il 10 per cento.
Zedda - 51,38%
Massidda - 31,97%
Martinez - 9,07%
La Città di Salerno ha scelto un gioco di parole in prima pagina per dare la notizia della vittoria di Vincenzo Napoli, che è in netto vantaggio rispetto agli altri candidati a Salerno: a 35 sezioni scrutinate su 152 è al 71,03%.
Le prime pagine di oggi dei giornali sono quasi tutte dedicate al voto delle amministrative, spesso con qualche cautela vista la chiusura delle edizioni dei quotidiani quando ancora non erano certi tutti i candidati ai ballottaggi, per lo meno nelle grandi città che abbiamo elencato negli aggiornamenti precedenti.
Il Tempo critica il centrodestra che a Roma si è presentato diviso, perdendo la possibilità di sfidare il M5S al ballottaggio.
Virginio Merola del centrosinistra è in netto vantaggio a Bologna, quando mancano 15 sezioni alla fine dello scrutinio, ma non al punto da potere vincere al primo turno.
Merola - 39,55%
Borgonzoni - 22,19%
Bugani - 16,67%
Bernardini - 10,39%
Martelloni - 6,96%
A Napoli le sezioni scrutinate sono circa 650 su 886 e in testa c’è il sindaco uscente Luigi De Magistris, con Gianni Lettieri del centrodestra e Valeria Valente del centrosinistra distaccati di poco per il secondo posto, e quindi il ballottaggio.
De Magistris - 42,43%
Lettieri - 23,92%
Valente - 21,46%
Brambilla - 9,76%
Tagliatela - 1,30%
Lo spoglio delle schede a Torino è quasi completo, mancano circa 20 sezioni, e Piero Fassino del centrosinistra è nettamente avanti rispetto a Chiara Appendino del M5S con più di 10 punti di distacco.
Fassino - 41,85%
Appendino - 30,84%
Morano - 8,40%
Napoli - 5,34%
Rosso - 5,07%
Airaudo - 3,71%
A Milano mancano poco più di 30 sezioni e si conferma un testa a testa tra Sala del centrosinistra e Parisi del centrodestra.
Sala - 41,68%
Parisi - 40,82%
Corrado - 10,05%
Rizzo - 3,55%
Cappato - 1,88%
Lo scrutinio a Roma è oltre l’80 per cento e vede in testa Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle, che distacca di più di 10 punti percentuali Roberto Giachetti del centrosinistra, che dovrebbe essere il secondo candidato al ballottaggio tra 15 giorni.
Raggi - 35,46%
Giachetti - 24,75%
Meloni - 20,69%
Marchini - 10,83%
Fassina - 4,48%
Buongiorno, buon inizio settimana e bentornato a chi era in giro per il ponte.