Il brutalismo di Belgrado

I quartieri pieni di cemento delle periferie nei ritratti di vita quotidiana di chi li abita

brutalismo belgrado

Lola Paprocka è una fotografa che vive e lavora a Londra, dove si trasferì dalla Polonia 13 anni fa. Nelle sue fotografie si ispira spesso all’architettura e ai ritratti, che ha messo insieme nel progetto Blokovi: Novi Beograd, dedicato ai quartieri brutalisti di Belgrado e a chi li abita.

Il brutalismo a Belgrado risale agli anni della Repubblica socialista federale di Jugoslavia (1944-1992) quando nelle periferie vennero costruiti palazzi residenziali per chi arrivava dalle campagne. In architettura il brutalismo è un movimento caratterizzato da grandi edifici di cemento a vista, giudicati da molti freddi e impersonali: per questo Paprocka non ha aggiunto pesantezza nei colori e ha cercato di mantenere le immagini più naturali possibile, scegliendo i soggetti in modo casuale e in situazioni quotidiane. Come ha spiegato, «non volevo concentrarmi su un particolare gruppo di persone o soggetti, ma far sì che fossero le interazioni tra estranei in situazioni quotidiane a raccontare il brutalismo della città.»

Paprocka ha scattato le foto nell’agosto 2015, durante una visita di due settimane insieme a un’amica e collaboratrice originaria di Belgrado. Il progetto è diventato anche un libro pubblicato da Palm, la casa editrice che Paprocka ha fondato con la piattaforma Palm Studios per promuovere mostre e fotografi.