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  • Sabato 28 maggio 2016

La grande raccolta delle strisce dei Peanuts

L'ultimo volume sta per uscire negli Stati Uniti e arriverà anche in Italia: l'ha curata un fumettista canadese realizzando il sogno di parecchi fan

di Michael Cavna – The Washington Post

Da tempo per leggere i Peanuts bisogna fare un lavoro quasi da collezionisti: negli Stati Uniti bisogna mettere insieme le strisce che si leggono sui giornali, nelle raccolte brossurate e nelle edizioni speciali per gli anniversari, mentre in Italia sono in commercio varie raccolte e le strisce quotidiane sono pubblicate ogni giorno da quattro anni sul Post. Fino a oggi, però, non era mai esistita una sola raccolta americana che raccogliesse l’intero catalogo delle popolarissime strisce a fumetti, nonostante il rinnovato interesse per i Peanuts dopo la morte del loro creatore Charles M. “Sparky” Schulz nel 2000. «E non sembrava probabile che qualcuno l’avrebbe mai pubblicata», ha detto Gregory Gallant, un fumettista e graphic designer canadese noto con il nome d’arte Seth.

Guarda le strisce dei Peanuts sul Post

A partire da ottobre però le cose cambieranno, almeno negli Stati Uniti. La casa editrice Fantagraphics pubblicherà il 26esimo e ultimo volume di The Complete Peanuts, una serie di libri in copertina rigida e rilegata (in Italia la raccolta è pubblicata da Panini Comics ed è arrivata al 23esimo volume). Negli ultimi 13 anni Seth ha guidato l’intero processo creativo, e per l’ultimo volume della raccolta ha messo insieme una serie di vecchi lavori di Schulz, trai cui illustrazioni pubblicitarie ed editoriali. «Oggi sembra una cosa semplicissima», ha raccontato Seth parlando della raccolta completa dell’opera di Schulz, «ma una decina di anni fa sembrava impossibile».

Qualche anno fa Seth si trovò a lavorare con l’editore di Fantagraphics, Gary Groth, per un progetto legato a una rivista americana di critica di fumetti e propose quello che era più che altro un suo desiderio lontano: se qualcuno avesse mai pubblicato l’intero catalogo delle strisce dei Peanuts, sarebbe stato molto contento di curarne la progettazione. Un giorno, poi, Seth ricevette una telefonata e si ritrovò a viaggiare con Groth verso la sede dei Peanuts a Santa Rosa, in California. Seth cercò nervosamente di convincere Jean Schulz, la vedova del fumettista, che era l’uomo giusto per seguire il progetto, di come avesse «un profondo rispetto per l’opera» e quanto considerasse il creatore dei Peanuts un’ispirazione. Jean tranquillizzò Seth dandogli il suo consenso.

Progettare l’ultimo volume della raccolta – che avrà una prefazione scritta dalla stessa Jean Schulz –è stata un’esperienza notevole. «Questo volume in sostanza è un modo per esprimere un ringraziamento per quello che i Peanuts hanno significato per me, e per quanto importante sia stato per me aver un legame con l’opera; ottenere questo lavoro e far stampare la serie è stata una cosa davvero importante», ha raccontato Seth. Tutto questo viene fuori nell’ultimo volume, che ha avuto una progettazione particolarmente intensa e ha una postfazione in cui Seth scrive di aver voluto che la raccolta delle strisce dei Peanuts «sembrasse rispettosa e degna, e forse anche un po’ triste. Volevo che la bellezza della strisce splendesse attraverso le pagine; e, lo ammetto, volevo anche qualcos’altro… rendere un omaggio personale a Charles Schulz, ringraziare l’uomo».

Progettando l’intera raccolta, Seth ha fatto in modo che questa passione si percepisse: aveva capito che stava «costruendo un monumento». La prima cosa da fare era mostrare quanto i Peanuts fossero unici; riuscire a individuare il motivo per cui un fumetto “prende vita”, quella scintilla capace di dare con un soffio un’anima a una striscia statica, può essere però una cosa difficile. «Quando c’è, è una cosa ovvia. Ma non la si trova spesso», ha raccontato Seth, sottolineando la ricchezza dei tratti nei Peanuts. «Erano divertenti, profondi, dolci, assurdi. E avevano un’ampia gamma di emozioni». Lavorare sul progetto di The Complete Peanuts ha permesso a Seth di realizzare a pieno come Schulz fosse un fumettista unico. «Non ci sono persone come Sparky», ha detto Seth, «è amato da tutti i fumettisti. Difficilmente ci si imbatte in un fumettista a cui non piacciono i Peanuts. Da chi ha disegnato Batman, ai fumettisti underground “duri e puri”: Schulz è capace di andare oltre queste differenze».

La cosa che Seth è riuscito a evidenziare in modo particolare con The Complete Peanuts – leggendo con attenzione decenni di strisce e viaggiando dagli uffici di Schulz nel nord della California al Minnesota, dove Schulz è nato – è il modo in cui la striscia si è trasformata in cinquant’anni. «Praticamente reinventava la striscia ogni dieci anni», ha detto Seth parlando di Schulz, che iniziò a pubblicare i Peanuts quando era un ventenne, «i personaggi erano gli stessi, ma in certi punti avrebbe potuto dare alla striscia un nuovo titolo. Avevano un sapore diverso». «Gli ultimi dieci anni e primi dieci sono estremamente diversi, e gli ultimi dieci sono diversi dalle strisce degli anni Settanta. Era una persona diversa e stava invecchiando», ha aggiunto Seth, sottolineando come le ultime strisce avessero una cupezza che non era più attenuata dall’esuberanza e dal ritmo dell’uomo giovane. Quest’evoluzione – la natura in continuo mutamento dei Peanuts, che sono una creatura biologica che hanno vita propria – è una parte essenziale della genialità della striscia.

© 2016 – The Washington Post