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  • Domenica 15 maggio 2016

Murray ha vinto gli Internazionali di tennis di Roma

È la sua prima vittoria in questo torneo: ha battuto in due set il serbo Novak Djokovic

(AP Photo/Alessandra Tarantino)
(AP Photo/Alessandra Tarantino)

Oggi è finita a Roma la 73esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia, il più importante torneo di tennis che si svolge in Italia. La finale del singolare maschile è stata vinta dal britannico Andy Murray, che ha giocato contro il serbo Novak Djokovic. La finale del singolare femminile è invece stata vinta da Serena Williams, alla sua quarta vittoria in carriera agli Internazionali di Roma: Williams ha giocato contro la statunitense Madison Keys. Quella di oggi è la prima vittoria agli Internazionali di Murray, di cui tra l’altro oggi è il compleanno: negli ultimi 11 anni avevano vinto solo Djokovic e lo spagnolo Rafa Nadal.

Gli Internazionali di Roma sono un torneo Masters 1000, la categoria di tornei di tennis più importanti dopo i quattro del Grande Slam e le World Tour Finals, che si giocano ogni novembre. Gli Internazionali sono anche il più importante torneo al mondo su terra rossa dopo il Roland Garros di Parigi.

La finale del singolare maschile
Nella finale del singolare maschile Murray ha battuto Djokovic in due set, con un doppio 6-3. Quella tra Murray e Djokovic è stata una partita combattuta ed equilibrata. Murray ha giocato in modo solido e costante, sbagliando poco e costringendo Djokovic a diversi errori. Djokovic è sembrato invece insolitamente nervoso e dopo aver perso il primo set non è riuscito a migliorare il suo gioco per rimontare, come aveva fatto invece nei quarti di finale e in semifinale.

Il primo break della partita lo ha fatto Murray al quarto game, dopo tre game fatti di scambi lunghi e combattuti (Djokovic aveva già salvato 3 pelle break durante il secondo game). Murray ha continuato a giocare forte, sbagliando pochissimo e riuscendo a chiudere il primo set 6-3. Il secondo set è stato deciso da un break di Murray al quinto game e da una serie crescente di errori di Djokovic verso la fine della partita. Nell’ultimo game ha anche fatto l’unico doppio fallo della sua partita. Dopo la partita, Djokovic ha riconosciuto che Murray ha giocato meglio di lui meritando la vittoria, e ha attribuito parte della sconfitta anche al fatto che avesse giocato partite molto combattute e lunghe nei turni eliminatori degli ultimi giorni. Per Djokovic quella di oggi era la settima finale agli Internazionali di Roma.

La finale femminile

Williams ha cominciato la partita sottotono, concedendo a Keys un inaspettato break al primo game. Mentre il cielo si incupiva e cominciava a piovigginare, le cose si sono parzialmente riequilibrate e sia keys che Williams hanno tenuto il servizio per i successivi 4 game, complici diversi errori non forzati di entrambe le giocatrici. Il contro break di Williams è arrivato al sesto game, grazie soprattutto ai molti errori di Keys al servizio, ma i successivi game sono stati nuovamente equilibrati e si è arrivati al tie break sul punteggio di 6-6. Il tie break è stato equilibrato come gli altri game, ed è stato deciso più da errori che da grandi colpi vincenti: ha vinto Williams, 7-5.

Nel secondo set Williams è sembrata più solida e determinata nel suo gioco: ha fatto break al primo game con una serie di bei colpi e poi si è portata sul 2-0 dominando il secondo game. Keys ha provato a reagire al terzo game, migliorando il suo gioco e facendo alcuni bei punti per rimontare l’iniziale 0-30: alla fine però ha vinto ancora Williams, che si è portata sul 3-0. Grazie a due doppi falli, un errore di Williams e un bel punto, Keys è riuscita a fare il suo primo break del secondo set e con diversi ottimi servizi e alcuni errori non forzati di Williams si è riportata sul 3-2, riaprendo la partita. Nel sesto game, Serena ha ripreso il controllo del gioco, costringendo Keys a diversi errori e le cose non sono cambiate nel game successivo: Keys ha continuato a sbagliare parecchio e Williams si è portata con fin troppa facilità sul 5-2, riuscendo poi a chiudere la partita. Williams ha vinto in 1 ora e 24 minuti di gioco.

Williams è arrivata in finale dopo aver battuto in una semifinale durata circa un’ora e mezza la romena Irina Camelia Begu con il punteggio di 6-4, 6-1. Keys è arrivata in semifinale dopo aver battuto la spagnola Garbine Muguruza, che era data per favorita.

Il torneo prima delle finali

Djokovic era arrivato in finale dopo aver battuto in semifinale il giapponese Kei Nishikori e ha giocato nonostante un piccolo infortunio alla caviglia, che si è procurato qualche giorno fa colpendosi da solo con la racchetta. Djokovic è al momento il tennista numero uno al mondo in base alla classifica ATP (il nome del circuito internazionale del tennis maschile): ha un grande vantaggio su Federer, che è secondo, e su Murray, che è terzo. La partita tra Djokovic e Nishikori era stata piuttosto equilibrata ed era finita 2 set a 1 con un punteggio di 2-6, 6-4, 7-6 (5): è durata poco più di tre ore e prima di essere sconfitto Nishikori era riuscito ad annullare tre palle match a Djokovic. La semifinale vinta da Murray è stata invece molto più veloce: ci ha messo 59 minuti per battere il francese Lucas Pouille per 2 set a 0 (6-2, 6-1).

La partita più interessante degli Internazionali di Roma è però stata la semifinale in cui Djokovic ha battuto lo spagnolo Rafa Nadal, anche lui fortissimo sulla terra rossa. Djokovic ha vinto dopo due set molto equilibrati: è stato il 49esimo incontro tra i due. Djokovic ne ha vinti 26 e soprattutto ha vinto in 11 delle ultime 12 occasioni in cui ha giocato contro Nadal.

L’anno scorso

Il torneo maschile fu vinto da Djokovic, che in finale riuscì a battere per 2 set a 0 (6-4, 6-3) lo svizzero Roger Federer. Per Djokovic fu la quarta vittoria in carriera agli Internazionali, dopo quelle del 2008, del 2011 e del 2014. Nella finale femminile vinse invece la tennista russa Maria Sharapova, per 2 set a 1 contro la spagnola Carla Suárez Navarro. Quest’anno Sharapova non ha partecipato al torneo, per una sospensione ricevuta dopo un test antidoping non superato.