Equinozio di primavera, come mai è oggi invece che domani?

È già primavera da molte ore, e abituatevi, perché sarà così fino al 2102: c'entra la rivoluzione della Terra

Una ragazza in un campo di tulipani, 11 aprile 2014. 
(AP Photo/seattlepi.com, Jordan Stead)
Una ragazza in un campo di tulipani, 11 aprile 2014. (AP Photo/seattlepi.com, Jordan Stead)

Domenica 20 marzo, oggi, c’è stato alle cinque e mezza del mattino l’equinozio di primavera, cioè quell’evento astronomico che coincide con l’inizio della primavera. Contrariamente a quanto siamo abituati a credere, fino al 2102 la stagione non cambierà il 21 del mese, e questo perché l’equinozio di primavera non cade ogni anno nello stesso giorno. È infatti una cosa che dipende dalla rivoluzione della Terra, e nonostante per comodità si dica che le stagioni cominciano il 21 del mese (ogni tre mesi), le stagioni non sono determinate per convenzione. Iniziano in momenti esatti, corrispondenti per l’appunto ai due equinozi e ai due solstizi, istanti ben precisi che la costruzione dei nostri calendari “muove” nell’arco di alcune decine di ore ogni anno.

Al fatto che l’equinozio di primavera non sia il 21 marzo bisogna però abituarsi: succederà per tutto questo secolo (l’equinozio sarà il 20 marzo, con qualche eccezione in cui sarà il 19). La primavera astronomica tornerà a cominciare il 21 marzo solo nel 2102. Intanto, l’equinozio di primavera continuerà a essere il 20 marzo fino al 2020.

Autunno e primavera iniziano nel giorno dell’equinozio, ovvero della uguale lunghezza di notte e giorno (che poi non lo è esattamente per una serie di variabili, ed è diversa alle diverse latitudini). Estate e Inverno iniziano invece nel giorno del solstizio, nel quale le ore di luce sono rispettivamente al loro massimo o al loro minimo.

A loro volta, equinozi e solstizi (e durate del giorno e della notte) sono determinati dalla posizione della Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole. L’equinozio corrisponde ai momento in cui il piano dell’equatore celeste (la proiezione dell’equatore sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del sole nel cielo) si intersecano. Al solstizio invece sono massimamente distanti, e il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.

Sia gli equinozi che i solstizi avvengono in un istante preciso, che è quello in cui astronomicamente inizia la stagione successiva (quindi non in un giorno): quell’istante può variare di anno in anno sull’arco di un paio di giorni a causa della diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario (la stessa ragione degli anni bisestili). In Italia, tra il 20 e il 21 marzo la primavera, tra il 20 e il 21 giugno l’estate, tra il 22 e il 23 settembre l’autunno, tra il 21 e il 22 dicembre l’inverno.

Le copertine del New Yorker sulla primavera:

Oltre alle stagioni astronomiche, ci sono anche le stagioni meteorologiche: iniziano in anticipo di una ventina di giorni rispetto a solstizi ed equinozi, e durano sempre 3 mesi. Indicano i periodi in cui si verificano le variazioni climatiche annuali, specialmente alle medie latitudini con climi temperati.

Poi, se non ve ne importa niente di tutto questo e volevate solo avere informazioni su quando cominciano primavera e autunno, eccovi serviti per qualche anno (orari di Greenwich, aggiungete uno per l’Italia). Il prossimo cambio di stagione, col solstizio e l’arrivo dell’estate, avverrà invece la sera del 20 giugno 2016.