In Spagna non si riesce a formare un governo

Per la seconda volta in tre giorni la Camera ha negato la fiducia alla coalizione fra Socialisti e Ciudadanos: se non ci sarà accordo nei prossimi due mesi si tornerà a votare

(AP Photos/Francisco Seco)
(AP Photos/Francisco Seco)

Venerdì in Spagna l’alleanza formata dal Partito Socialista e da quello centrista Ciudadanos non è riuscita ad ottenere la fiducia per formare un nuovo governo. La coalizione, guidata dal segretario dei Socialisti Pedro Sánchez, ha ottenuto solamente 131 voti sui 176 voti necessari del Congreso (la maggioranza semplice), la Camera bassa del Parlamento spagnolo. È la seconda volta che i Socialisti e Ciudadanos provano a formare un nuovo governo: la stessa coalizione si era già presentata al Congreso mercoledì 3, ricevendo praticamente gli stessi voti (130: nel frattempo hanno convinto una deputata del partito nazionalista delle Canarie). Non è chiarissimo cosa succederà nei prossimi giorni. Fra l’altro, il primo voto sulla fiducia ha fatto scattare un termine che prevede che si formi un nuovo governo entro 60 giorni. Il termine scadrà il 3 maggio: se entro quella data non verrà formato un governo, si terranno nuove elezioni (circola già una data: il 26 giugno).

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La situazione è bloccata dalle ultime elezioni dello scorso dicembre, che avevano portato alla formazione di un Parlamento molto frammentato e senza una maggioranza assoluta, e alla necessità di formare un governo di coalizione per la prima volta dal 1982. Il Partito Popolare (PP) del primo ministro uscente Mariano Rajoy aveva vinto, ottenendo 123 seggi; il Partito Socialista (PSOE) ne aveva ottenuti 90, Podemos con altri partiti alleati 69, Ciudadanos 40. Rajoy aveva provato a formare un governo cercando l’alleanza con i socialisti, senza però riuscirci. Poi il Re aveva incaricato Pedro Sánchez, il leader del PSOE, che aveva cominciato a negoziare sia con Podemos che con Ciudadanos, i due partiti non istituzionali più votati che da anni sono profondamente divisi sulla questione dell’indipendenza della Catalogna: favorevole Podemos, contrario Ciudadanos. La scorsa settimana Sanchez e Albert Rivera, il leader di Ciudadanos, avevano annunciato di avere trovato un accordo chiamato “Acuerdo para un Gobierno reformista y de Progreso”. Poco dopo l’annuncio, Podemos aveva dichiarato che i negoziati con il PSOE erano finiti, criticando tra le altre cose il punto dell’accordo che esclude un referendum sull’indipendenza della Catalogna.

Nel suo discorso al Congreso prima della fiducia, Sánchez ha chiesto provocatoriamente ai deputati se desiderassero davvero votare di nuovo fra pochi mesi, sottintendendo che a quel punto Rajoy vincerebbe di nuovo le elezioni. I critici di Rajoy lo accusano di aver rinunciato troppo presto a cercare di formare un governo: in gennaio, circa un mese dopo le elezioni, ha rifiutato il mandato del Re di formare un nuovo governo, di fatto tirandosi fuori dai nuovi negoziati. El Espanol scrive che i socialisti sperano comunque che la sconfitta nella mozione di fiducia sia servita a mostrare Sánchez come più responsabile di Rajoy agli occhi degli elettori. Non è ancora chiarissimo cosa potrà succedere nei prossimi giorni: sempre secondo El Espanol il Re per ora non prevede di convocare consultazioni per un nuovo mandato.