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  • Venerdì 4 dicembre 2015

L’inchiesta sulla FIFA continua

Dopo gli arresti di maggio, sono stati incriminati per corruzione altri 16 importanti funzionari di CONMEBOL e CONCACAF, le confederazioni calcistiche americane

Il procuratore generale degli Stati Uniti, Loretta Lynch (AP Photo/Jose Luis Magana)
Il procuratore generale degli Stati Uniti, Loretta Lynch (AP Photo/Jose Luis Magana)

Il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha formalmente incriminato 16 funzionari che ricoprono o ricoprivano incarichi ufficiali nella CONCACAF o nella CONMEBOL, le confederazioni calcistiche del Nord America e del Sud America, entrambe affiliate alla FIFA. I 16 funzionari sono accusati di corruzione, riciclaggio e truffa: in particolare si pensa che abbiano ricevuto più di 180 milioni di euro in tangenti per la vendita dei diritti di commercializzazione per alcuni tornei internazionali. Due dei 16 funzionari incriminati – il presidente CONCACAF Alfredo Hawit e il presidente CONMEBOL Juan Angel Napout – sono stati arrestati il 3 ottobre dalla polizia svizzera nell’hotel Baur au Lac di Zurigo.

Oltre ad Hawit, i più importanti dirigenti CONCACAF coinvolti nell’inchiesta sono l’ex presidente della federazione panamense Ariel Alvarado, il presidente in carica e l’ex presidente della federazione guatemalteca Brayan Jimenez e Rafael Salguero, e l’ex presidente della federazione salvadoregna Reynaldo Vasquez. Oltre a Napout, i dirigenti CONMEBOL indagati sono: Carlos Chavez, ex presidente della federazione calcistica boliviana, Luis Chiriboga e Marco Polo del Negro (gli attuali presidenti delle federazioni di Ecuador e Brasile), Eduardo Deluca (ex segretario generale della CONMEBOL) e Jose Luis Meiszner, il segretario generale attualmente in carica. Tra gli indagati c’è anche l’ex presidente della federazione brasiliana Ricardo Texeira.

Le nuove indagini riguardano l’inchiesta degli Stati Uniti a cui sta partecipando anche l’FBI: i 16 indagati si aggiungono alle 14 persone incriminate lo scorso maggio. L’inchiesta statunitense riguarda numerosi presunti casi di corruzione relativi ai rapporti tra FIFA, CONCACAF e CONMEBOL. Già lo scorso maggio il Procuratore generale degli Stati Uniti Loretta Lynch disse che si sarebbe potuto trattare di un caso di corruzione “dilagante, sistemica e profondamente radicata sia negli Stati Uniti che all’estero”, avvenuta dai primi anni Novanta fino a oggi, “più e più volte, anno dopo anno, competizione dopo competizione”.

Gli Stati Uniti possono estradare persone in Svizzera perché esiste un accordo con la Svizzera per reati di questo tipo e perché l’inchiesta – che dura da anni – riguarda casi di corruzione avvenuti anche negli Stati Uniti, e comunque con soldi che si ipotizza siano passati per delle banche statunitensi. Non si sa però quando gli indagati non arrestati in Svizzera potranno essere estradati dagli Stati Uniti: molti paesi sudamericani – e tra loro c’è il Brasile – non hanno accordi con gli Stati Uniti per l’estradizione. Lynch ha commentato gli arresti di ieri dicendo: «chiunque stia cercando di vivere nel passato e di far ritornare il calcio alle sue vecchie abitudini si trova dalla parte sbagliata del progresso». Lynch ha ha anche evidenziato la «sfacciataggine e la portata delle azione compiute per sostenere questo radicato sistema di corruzione».

Solo pochi giorni fa, alcuni importanti sponsor della FIFA come Adidas, Coca Cola e McDonald, avevano fatto recapitare alla FIFA delle lettere in cui chiedevano importanti riforme e il controllo esterno di osservatori indipendenti. Il 3 dicembre il Dipartimento di giustizia americano ha anche annunciato che otto imputati arrestati a maggio si sono dichiarati colpevoli.