• Sport
  • Martedì 3 novembre 2015

Gerd Müller ha 70 anni

La storia di uno dei più grandi calciatori tedeschi di sempre, che contribuì a molte grandi vittorie del Bayern Monaco e della Germania Ovest

Gerd Müller, al centro, con Juergen Grabowski e Paul Breitner (AP Photo)
Gerd Müller, al centro, con Juergen Grabowski e Paul Breitner (AP Photo)

Nel 1964 il Bayern Monaco disputava la Regionalliga Süd, uno dei campionati che componevano la seconda divisione del campionato di calcio della Germania dell’Ovest, la cui prima divisione, la Bundesliga, venne creata solo un anno prima, nel 1963. Quell’anno con il Bayern Monaco giocavano tre calciatori tedeschi che negli anni successivi diventarono tra i più forti e famosi al mondo: il portiere Sepp Maier, Franz Beckenbauer e Gerd Müller, considerato ancora oggi come l’attaccante tedesco più forte di sempre, che nacque settant’anni fa a Nördlingen.

Gerd Müller passò 15 anni della sua carriera al Bayern Monaco, con il quale vinse moltissimo e stabilì numerosi record personali, alcuni dei quali ancora imbattuti. Segnò 365 gol in 427 partite, vinse quattro campionati tedeschi, una Coppa delle Coppe, tre Coppe Campioni e una Coppa Intercontinentale. Fu capocannoniere delle campionato tedesco per sette volte, della Coppa Campioni per quattro edizioni e vinse il Pallone d’Oro nel 1970.

Müller ottenne molte delle sue vittorie più importanti con la nazionale della Germania dell’Ovest, con cui vinse un Campionato europeo nel 1972 e una Coppa del Mondo due anni dopo, nei Mondiali di casa organizzati dalla Germania dell’Ovest. Segnò i gol decisivi in tutte e due le finali: due contro l’Unione Sovietica e il gol decisivo nella finale mondiale giocata contro l’Olanda all’Olympiastadion di Monaco.

Müller segnò due reti anche nella cosiddetta “partita del secolo”, la semifinale della Coppa del Mondo del 1970 (di cui Müller fu il capocannoniere) tra Italia e Germania conclusa con il risultato di 4 a 3. Si stima che in tutta la sua carriera Müller abbia segnato 1455 gol in 1204 partite, amichevoli comprese.

Müller concluse la sua carriera negli Stati Uniti con i Fort Lauderdale Strikers, con cui giocò per tre anni senza smettere di segnare. Si ritirò nel 1982 e cadde in una forte depressione che gli causò anche seri problemi di alcolismo. Nei primi anni Novanta riuscì a guarire e a disintossicarsi e diventò allenatore delle giovanili del Bayern Monaco, dove negli anni ha seguito lo sviluppo di diversi giocatori oggi in prima squadra, come David Alaba, Holger Badstuber e Thomas Müller.

Nell’estate del 2011 Müller venne trovato in stato confusionale per le vie del centro di Trento, dove aveva seguito la prima squadra nel tradizionale ritiro estivo del Bayern in Trentino: lasciò l’albergo dove alloggiava la squadra alle 3 di notte e sparì per circa 15 ore. Venne ritrovato da una pattuglia dei Carabinieri solo alla sera. Quello fu probabilmente uno dei primi sintomi dell’Alzheimer, la malattia di cui soffre Müller da qualche tempo: il Bayern Monaco ha diffuso ufficialmente la notizia lo scorso 6 ottobre. È dal 2013 che Müller non appare in pubblico: oggi è in cura presso un centro specializzato.