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  • Domenica 20 settembre 2015

Migliaia di migranti sono arrivati in Austria

Più di 10mila solo sabato, dopo essere passati per Croazia e Ungheria: nel Canale di Sicilia sono state soccorse 5mila persone

Due migranti dopo avere superato il confine tra Ungheria e Austria, vicino a Heiligenkreuz. (AP Photo/Christian Bruna)
Due migranti dopo avere superato il confine tra Ungheria e Austria, vicino a Heiligenkreuz. (AP Photo/Christian Bruna)

Migliaia di migranti sono arrivati sabato in Austria dopo un viaggio durato in alcuni casi più di un mese, iniziato in Turchia e proseguito via mare per la Grecia e poi verso nord lungo la penisola balcanica. Secondo la Croce Rossa austriaca soltanto sabato sono arrivati tra i 12 e i 13 mila migranti: uno dei più massicci ingressi di migranti in un solo paese degli ultimi mesi. Per molti di loro l’Austria è il punto di arrivo di un lungo viaggio. Altri invece proseguiranno per raggiungere la Germania, che ha di recente adottato una nuova politica molto accogliente nei confronti dei richiedenti asilo, o i paesi dell’Europa settentrionale, che da sempre hanno legislazioni favorevoli nei confronti dei rifugiati.

Ieri è stata un’altra giornata molto complicata per i migranti: in particolare i governi di Croazia e Ungheria hanno avuto uno scambio durissimo sulle modalità di gestione della crisi. Entrambi gli stati fanno parte dell’Unione Europea, ma solo l’Ungheria è anche membro dell’area comune di Schengen. Negli ultimi giorni la Croazia, che si trova più a sud dell’Ungheria, ha ricevuto un enorme afflusso di migranti – più di 20 mila – provenienti dalla Serbia. Tra venerdì e sabato il governo croato ha reagito prelevando con autobus e treni i migranti bloccati nel suo territorio, e portandoli direttamente in Ungheria.

La soluzione adottata dalla Croazia non è piaciuta all’Ungheria, che nelle ultime settimane ha completato la costruzione di due muri anti-migranti: uno al confine con la Serbia, l’altro al confine con la Croazia. Il governo ungherese ha reagito accusando i croati di non aver registrato i migranti – come invece prevede il discusso regolamento di Dublino – e promettendo di opporsi all’eventuale richiesta croata di adesione a Schengen. La situazione per i migranti è sembrata leggermente più tranquilla rispetto ai giorni scorsi – dove tra le altre cose c’erano stati anche scontri con la polizia in alcuni posti di confine – e migliaia di persone sono riuscite ad attraversare il confine tra Croazia e Ungheria. Decine di migranti, comunque, sono stati accusati dalle autorità ungheresi di essere entrati illegalmente nel paese e saranno processati.

Non tutti i migranti entrati in Croazia hanno preso la strada dell’Ungheria. Altri si sono diretti a occidente, verso il più lontano ma apparentemente più tranquillo confine con la Slovenia. Più di duemila migranti sono rimasti in attesa per tutta la notte di venerdì quando gli sloveni hanno chiuso i varchi di confine. Ci sono stati anche scontri con la polizia locale che ha usato spray urticanti contro alcune persone che hanno cercato di forzare un cordone di polizia. Sabato il confine è stato finalmente riaperto e circa 2 mila persone sono entrate in Slovenia dirette verso l’Austria.

Nel Canale di Sicilia quella di sabato è stata una delle giornate più impegnative di sempre per i soccorritori. Più di cinquemila migranti sono stati salvati dalle navi impegnate nelle operazioni di soccorso. Al largo dell’isola greca di Lesbo 13 migranti, tra cui un bambino di cinque anni, sono morti quando la loro imbarcazione ha urtato un traghetto.