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  • Giovedì 17 settembre 2015

È esplosa un’autocisterna in Sud Sudan

Conteneva del petrolio ed è esplosa dopo un incidente: secondo l'ufficio della presidenza sono morte almeno 85 persone, secondo il governatore locale molte di più

Un complesso petrolifero a Paloch, in Sud Sudan (ANDREI PUNGOVSCHI/AFP/Getty Images)
Un complesso petrolifero a Paloch, in Sud Sudan (ANDREI PUNGOVSCHI/AFP/Getty Images)

Un’autocisterna contenente del petrolio è esplosa in Sud Sudan a Maridi, una città a circa 250 chilometri a ovest della capitale Juba. Secondo il portavoce del presidente della Repubblica Ateny Wek Ateny ci sono almeno 85 morti e 50 feriti, mentre secondo il governatore dello stato dell’Equatoria Occidentale – il Sud Sudan è una repubblica federale – i morti sono 176 e ci sono diversi altri feriti. Anche il commissario della contea di Maridi ha confermato a BBC che i morti sono 176. Secondo Ateny, che ha citato fonti locali, l’esplosione è avvenuta dopo che il veicolo ha sbandato e diverse persone sono accorse per rubare un po’ di benzina. Ateny ha aggiunto che sempre secondo fonti locali l’esplosione è stata causata dall’accensione di una sigaretta.

Il commissario della contea di Maridi ha aggiunto a BBC che il numero di feriti non è ancora chiaro perché in molti sono scappati dal luogo dell’esplosione, e che del personale medico sta raggiungendo la zona per curare i feriti. Charles Kisagna, il ministro dell’Informazione, ha però detto a Reuters che il paese «non dispone delle strutture adatte per trattare le persone gravemente ustionate» e che per questo motivo molti feriti «potrebbero non sopravvivere». Al Jazeera ha scritto che incidenti del genere sono già avvenuti in alcuni paesi dell’Africa orientale, dove le autocisterne che trasportano benzina sono costrette a percorrere lunghe distanze e attraversare diversi paesi poveri.

Il Sud Sudan è nato il 9 luglio del 2011, quando in seguito a un referendum la popolazione locale ha votato per la secessione dal Sudan. La questione più controversa riguarda da anni la gestione del petrolio. Nel sud, dove la popolazione locale è stata perseguitata per decenni, si trovano circa l’80 per cento delle risorse petrolifere di tutto il paese. Il sud non dispone però delle strutture per commercializzare il greggio: gli unici oleodotti presenti corrono verso nord, fino a Port Sudan, dove il greggio viene raffinato e poi esportato. Oggi il Sud Sudan, secondo al Jazeera, è uno stato praticamente fallito. Quasi la metà dei suoi 12 milioni di abitanti si trovano in una situazione di grave malnutrizione. Il sistema sanitario nazionale non è in grado di affrontare la rapida diffusione del colera. A Juba, la capitale del Sud Sudan, l’assistenza alimentare alla popolazione viene fornita per circa il 75 per cento dalle organizzazioni non governative e dall’ONU. I bambini vengono rapiti e arruolati forzatamente in milizie armate per combattere, come succedeva in passato