La multa contro TripAdvisor è stata annullata

Il TAR del Lazio ha annullato e smontato la decisione presa l'anno scorso dall'autorità antitrust

Il TAR del Lazio ha annullato una multa da 500.000 euro emessa contro TripAdvisor – un popolare servizio online per scrivere, votare e condividere recensioni su hotel, ristoranti, bar e altri locali – alla fine del 2014 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), cioè l’antitrust italiana. Secondo l’antitrust, TripAdvisor promuoveva il suo servizio parlando di commenti autentici e veritieri lasciati dai suoi utenti, senza verificarne però l’autenticità e la correttezza. L’iniziativa era stata avviata dopo una segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, di Federalberghi e di alcuni singoli gestori di locali.

Nella sentenza di annullamento della multa, il TAR fa notare che non c’è mai stata “alcuna lamentela o denuncia di consumatori sulla fattispecie nonostante la normativa ritenuta violata miri a tutelare tali soggetti e solo questi”. Inoltre nel sito sono presenti alcuni “disclaimer”, che “contenevano avvisi in ordine al controllo delle recensioni e evidenziavano la “presa di distanza” di Tripadvisor dalle opinioni degli utenti”.

Non si verificava, quindi, alcuna influenza sulle scelte dei consumatori, risultando sufficiente la specificazione sulla mancanza di riconducibilità delle opinioni a Tripadvisor, come riconosciuto dal Tribunale Civile di Roma per un noto sito informatico contenente una enciclopedia “online” formata con i contributi degli utenti, del tutto riconducibile, nell’impostazione generale, a quello in esame.

Le recensioni su Tripdavisor sono quindi da intendersi “vere” nel senso che costituiscono opinione di gente comune e non di professionisti remunerati a tale scopo, come facilmente percepibile, ma l’Autorità non aveva approfondito questa fondamentale caratteristica di impostazione, emersa anche in sede di istruttoria.

Inoltre, l’AGCM doveva valutare che il “consumatore” da considerare è quello che naviga su internet e, come tale, si differenzia dalla generalità degli utenti. Nel caso di specie, coloro che si servono del sito in questione sono perfettamente coscienti, navigando abitualmente nel “web” per organizzare il proprio tempo libero, che i risultati e le informazioni devono essere vagliate e analizzate in senso critico, proprio per le caratteristiche dei dati ivi contenuti.

Da studi specifici risultavano infatti dati precisi che evidenziavano come l’85% degli utilizzatori italiani di Tripadvisor legge dalle sei alle dodici recensioni per ciascuna struttura, proprio al fine di tale analisi critica, il 62% ignora i commenti eccessivi, il 64% utilizza il sito una volta alla settimana, il 95% trova le recensioni accurate.

La sentenza prosegue spiegando che “Tripadvisor si è dotata dei migliori sistemi antifrode disponibili sul mercato, sia automatici che manuali, del tutto paragonabili a quelli adottati nel settore bancario e della carte di debito/credito. In particolare, rinvenuta una falsità per indagine statistica che individua l'”anormalità” di un comportamento, Tripadvisor provvede alla rimozione delle recensioni del medesimo soggetto nonché alla comunicazione della riscontrata falsità, entro 48 ore, al proprietario della struttura o della “Community” interessata”.