Expomash, il sito per confrontare i padiglioni

È basato sullo stesso algoritmo del primo social network di Mark Zuckerberg ed è stato creato da due ragazzi del Politecnico di Milano

La schermata di Expomash, dove si possono confrontare i padiglioni di Expo, per votare quello più bello tra i due proposti
La schermata di Expomash, dove si possono confrontare i padiglioni di Expo, per votare quello più bello tra i due proposti

Dopo ExpoAdvisor, il sito che serve per votare e commentare i padiglioni e aiutare i visitatori a decidere cosa vedere, è stato creato da due ragazzi italiani anche Expomash, un sito dove si possono confrontare i padiglioni – a coppie – per decidere quale sia il più bello. La pagina iniziale si apre subito con la domanda “Quale ti è piaciuto di più?” e sotto ci sono le foto dei due padiglioni che vengono scelti a caso dall’algoritmo che regola il sito.

L’algoritmo che viene usato è l’Elo rating system: è il metodo utilizzato dalla federazione internazionale degli scacchi per calcolare la forza relativa di un giocatore ed è anche lo stesso che Mark Zuckerberg utilizzò per creare Facemash, il predecessore di Facebook, che metteva a confronto ragazzi e ragazze di Harvard. Se avete visto il film The Social Network ve lo ricordate.

Expomash è basato su un’idea semplicissima, ma che funziona e dà dipendenza: una volta cominciato a votare quale dei due padiglioni è il migliore, è difficile smettere. Il sito è stato creato da due studenti di ingegneria del Politecnico di Milano, Davide Trezzi e Giacomo Parmeggiani, per cercare di raccogliere dei dati attendibili alla fine di Expo su quali siano stati i padiglioni più apprezzati dell’Esposizione Universale di Milano.

La pagina dei risultati riassume i punteggi dei primi dieci padiglioni votati: si può prendere spunto per una prossima visita a Expo, o si può vedere se i propri voti sono condivisi dalla maggior parte delle persone che utilizza il sito. Il numero dei voti comincia a essere indicativo: è in cima alla classifica il bosco dell’Austria dopo più di 15mila “scontri” con altri padiglioni, secondo di poco il padiglione della Cina e segue il padiglione Zero.