Il 22 aprile scorso il vulcano Calbuco nel sud del Cile è tornato a eruttare dopo circa 40 anni, producendo un’enorme colonna di cenere e fumo alta 10mila metri e visibile a chilometri di distanza. Nei giorni seguenti il vulcano ha prodotto altre eruzioni, ma senza causare danni particolarmente gravi: non ci sono stati morti e non risultano persone ferite. Migliaia di abitanti alle pendici del Calbuco sono comunque state evacuate per precauzione.
Il fotografo Martin Heck si trovava casualmente nella zona il giorno dell’eruzione: era lì per riprendere l’attività dell’Osorno, un altro vulcano, quando è iniziata l’eruzione del Calbuco. Ha puntato gli obiettivi delle sue fotocamere verso la colonna di fumo e ha realizzato questo video in time-lapse in 4K, quindi in altissima definizione, di quello che stava succedendo. Consiglio: guardatelo a tutto schermo e assicuratevi che sia impostato per la visualizzazione alla definizione più alta.
La grande colonna di fumo è formata principalmente dalla cenere e dai gas estremamente caldi che fuoriescono dal cratere, e che quindi si alzano rapidamente verso il cielo. La nuvola di fumo si raffredda mentre sale e smette di crescere quando raggiunge una quota a cui la sua densità è più o meno pari a quella dell’aria circostante. Dal cratere continuano però ad arrivare nuovi gas e polveri incandescenti, che spingono dal basso verso l’alto: non potendo prendere ulteriormente quota, la nuvola di fumo inizia ad allargarsi assumendo la classica forma a fungo. I venti in quota contribuiscono inoltre a fare spostare ceneri e gas per decine di chilometri da dove si sono formate. Le immagini di Heck e le fotografie scattate risultano particolarmente spettacolari anche per il fatto che la prima eruzione è avvenuta verso il tramonto, quando la luce del sole era radente e rossastra.