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  • Martedì 16 giugno 2015

Sinisa Mihajlovic è il nuovo allenatore del Milan

L'ha annunciato ufficialmente il Milan: l'ex allenatore della Sampdoria sostituirà Filippo Inzaghi

(Valerio Pennicino/Getty Images)
(Valerio Pennicino/Getty Images)

Sinisa Mihajlović è il nuovo allenatore del Milan. Sostituirà Filippo Inzaghi, assunto nell’estate del 2014 ed esonerato dall’incarico dopo una sola stagione a causa degli scarsi risultati della squadra nella scorsa stagione (il Milan ha finito la Serie A al decimo posto). Mihajlović ha 46 anni ed è serbo. Nelle ultime due stagioni è stato l’allenatore della Sampdoria, che ha lasciato pochi giorni fa con una lettera aperta dopo un’ottima stagione conclusa al settimo posto in Serie A. Filippo Inzaghi rimane un dipendente del Milan, così come il precedente allenatore Clarence Seedorf, anche lui sollevato dall’incarico prima della scadenza del contratto: questo vuol dire che il Milan in questo momento sta pagando tre allenatori.

Mihajlović ha iniziato la sua carriera da allenatore nell’estate del 2006, quando è diventato l’allenatore in seconda di Roberto Mancini all’Inter. Poi ha allenato Bologna, Catania, Fiorentina, Sampdoria e la nazionale della Serbia. Mihajlović è stato anche un giocatore di ottimo livello: fra gli anni Novanta e Duemila è stato un giocatore importante sia della Sampdoria che della Lazio (con cui ha vinto l’unico Scudetto della storia recente della squadra) per poi finire la carriera nell’Inter. Mihajlović giocava prevalentemente come terzino o difensore centrale, ma era noto per la potenza e la precisione dei suoi calci di punizione: tuttora detiene il record per il maggior numero di gol segnati su punizione in Serie A, 29.

Da allenatore, Mihajlović è considerato uno che tiene di più alla compattezza e ai meccanismi difensivi rispetto alla spettacolarità del gioco. Nel corso della sua carriera ha alternato cose buone ad esperienze fallimentari: è stato esonerato sia dal Bologna sia dalla Fiorentina e da allenatore della nazionale serba non è riuscito a qualificare la squadra per i Mondiali del 2014 (la Serbia arrivò terza in un girone complicato, assieme a Belgio, Croazia, Scozia, Galles e Macedonia). È stato invece molto apprezzato al Catania, dove nel 2009 aveva sostituito Giuseppe Atzori alla fine del girone d’andata e aveva fatto arrivare la squadra al 15esimo posto, grazie a un ottimo girone di ritorno. Oggi è considerato uno degli allenatori più apprezzati della Serie A grazie a due buone stagioni con la Sampdoria: nell’ultima stagione la Sampdoria è arrivata settima ed ha ottenuto l’accesso a una coppa europea – l’Europa League, in questo caso – per la prima volta dopo l’ultima retrocessione in Serie B. In questi giorni sta circolando molto una sua intervista del 2010 in cui aveva detto che non avrebbe mai allenato il Milan perché si sentiva interista; il 4 giugno 2015, parlando coi giornalisti, ha detto di aver cambiato idea spiegando che «quando hai 20 anni ragioni in un modo, a 50 anni si cambia».

Mihajlović è da anni anche molto criticato per le sue posizioni politiche: in un profilo su di lui pubblicato nel 2010 dal Corriere della Sera, viene riportata una sua dichiarazione secondo cui l’ex generale serbo Ratko Mladić – accusato di genocidio e crimini contro l’umanità commessi durante la guerra di Jugoslavia – è stato «un grande guerriero che combatte per il suo popolo».