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  • Domenica 14 giugno 2015

La perduta misura sull’immigrazione

Il direttore della Stampa protesta contro le esagerazioni degli allarmi, ricordando numeri e fatti

(ANSA)
(ANSA)

Il direttore della Stampa Mario Calabresi ha scritto un editoriale in cui chiede di mantenere «una visione più oggettiva» rispetto alla gestione delle migliaia di migranti arrivati in Italia negli ultimi mesi. Calabresi ricorda che nel 2014 «sono arrivati dal mare 170 mila migranti, […] pari a uno ogni 3000 abitanti» sui circa 500 milioni dell’Unione Europea: si tratta di cifre molto basse, tenendo conto che «negli ultimi tre anni in Turchia, nazione con 75 milioni di cittadini, i rifugiati arrivati dalla Siria e dall’Iraq sono stati oltre due milioni: uno ogni 35 abitanti». Calabresi mette anche in fila alcuni recenti crimini locali compiuti da cittadini italiani – in opposizione al presunto pericolo per la sicurezza rappresentato dai migranti – e spiega che bisogna cercare di evitare un «racconto della realtà completamente emotivo e slegato dalla verità».

Viviamo in un’epoca di semplificazioni assolute, di esagerazioni dettate dalla pancia e di tragica mancanza di buon senso. Un’epoca in cui manca la memoria ma ancor più la razionalità, non si tiene più conto di numeri, proporzioni e contesti. Non si capisce che la complessità non si affronta e non si risolve con i proclami ma con un lavoro faticoso in cui l’egoismo dei singoli (siano essi Stati, Regioni o Comuni) rischia di essere letale.

Lo scorso anno sono arrivati dal mare 170 mila migranti (nei primi cinque mesi e mezzo del 2015 sono 56 mila) e questo ha avuto il potere di destabilizzare un’Unione europea di ben 500 milioni di persone e di mettere in scena un vero e proprio psicodramma. Significa che gli arrivi sono pari a uno ogni 3000 abitanti, ma ogni nazione si è chiusa a riccio, interpretando a suo favore le regole e chiudendo a singhiozzo le frontiere.

Negli ultimi tre anni in Turchia, nazione con 75 milioni di cittadini, i rifugiati arrivati dalla Siria e dall’Iraq sono stati oltre due milioni: uno ogni 35 abitanti. Duecentomila sono arrivati in pochi mesi solo dall’area di Kobane per sfuggire all’offensiva dell’Isis. I turchi per gestire una migrazione di queste proporzioni stanno spendendo 6 miliardi di dollari l’anno a cui – ci racconta oggi l’ambasciatore di Ankara in Italia – la comunità internazionale collabora con soli 400 milioni. Ma non è il solo esempio della nostra miopia: in Libano si sono rifugiati 2 milioni di siriani, una cifra immensa e spaventosa se si tiene conto che i libanesi sono solo 4 milioni. E’ come se da noi italiani si scaricassero 30 milioni di rifugiati…

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