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  • Domenica 22 marzo 2015

Il video girato dalle telecamere del Museo del Bardo durante l’attentato

È stato diffuso dal governo tunisino, mostra i due terroristi aggirarsi per le stanze del museo con un'arma

Il governo della Tunisia ha diffuso alcune immagini filmate dalle telecamere di sicurezza del Museo del Bardo di Tunisi, durante l’attacco terroristico che ha coinvolto circa 200 turisti e causato la morte di 21 persone più i due assalitori. Il video mostra i due terroristi aggirarsi in alcune stanze del museo tenendo in mano un’arma da fuoco. A un certo punto del video i due incrociano anche un uomo, che però viene lasciato andare.

I due terroristi sono stati identificati come Yassine Laabidi, di vent’anni, e Hatem Khachnaoui, di ventisei anni. Sono stati uccisi durante una sparatoria all’interno del museo del Bardo con le forze di sicurezza tunisine. L’attacco al Bardo si è verificato mentre nel vicino palazzo del Parlamento si stava discutendo una nuova legge per contrastare con più efficacia il terrorismo. Le autorità tunisine stanno ancora cercando di capire se i responsabili degli attentati siano in qualche modo legati a gruppi terroristici internazionali. Per il momento non è emerso alcun legame. Nelle indagini relative all’attacco sono state arrestate più di venti persone. Il portavoce del ministro dell’Interno, Mohamed Ali Aroui, ha detto che dieci sono state coinvolte direttamente nell’attacco al Museo del Bardo.

Il 21 marzo il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha parlato al magazine francese Paris Match di alcuni «problemi» che hanno reso più semplice per gli assalitori portare a termine l’attacco. Essebsi ha spiegato che la presenza «della polizia e dell’intelligence non è stata sufficientemente sistematica, di modo da garantire la sicurezza del museo». Abdelfattah Mourou, vicepresidente del Parlamento tunisino, ha detto ad Agence France-Presse che durante l’attacco c’erano solamente quattro poliziotti che si stavano occupando della sicurezza del Parlamento e del Museo, ma «due erano in pausa caffè, un terzo poliziotto stava facendo uno spuntino mentre un quarto non si è presentato al lavoro».