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  • Domenica 22 marzo 2015

Le nuove proteste contro le tariffe sull’acqua in Irlanda

Decine di migliaia di persone hanno manifestato a Dublino contro l'ultima misura di austerità adottata dal governo irlandese

Sabato 21 marzo decine di migliaia di persone hanno manifestato a Dublino, in Irlanda, contro la tassa sull’acqua, una misura introdotta lo scorso novembre dal governo di centrodestra del primo ministro Enda Kenny. La tassa sull’acqua è fissa: 160 euro l’anno per chi vive da solo e 260 euro per chi vive con altri inquilini o in famiglia. Prima dell’introduzione della tassa, l’Irlanda era l’unico paese membro dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE, l’organizzazione che include i paesi più industrializzati del mondo) a non far pagare con tasse o bollette il consumo di acqua. La tassa sull’acqua fa parte del pacchetto di tagli e aumenti di imposte che il governo irlandese è stato costretto a implementare per ottenere il salvataggio da parte delle istituzioni europee durante la crisi del 2009.

Secondo gli organizzatori, 80 mila persone hanno protestato a Dublino, mentre secondo la televisione pubblica irlandese i partecipanti erano circa la metà. I manifestanti hanno sfilato con striscioni e bandiere della Grecia, per esprimere la loro solidarietà con l’altro paese europeo a cui sono state imposte dure condizioni in cambio degli aiuti economici. Diversi partiti di opposizione – come lo Sinn Féin, il partito di centro-sinistra a lungo associato con l’organizzazione terrorista IRA – e alcuni sindacati hanno appoggiato la manifestazione. Già a dicembre c’erano state alcune proteste contro la nuova imposta, ma negli ultimi mesi il movimento sembrava aver perso slancio.

Chi si oppone alla nuova tassa sostiene che molti irlandesi dei ceti più bassi e più duramente colpiti dalla crisi non saranno in grado di pagarla. L’Irlanda è uscita dalla crisi economica e nel 2014 la sua economia è cresciuta del 4,8 per cento. Secondo le ultime stime, nel 2015 l’Irlanda sarà l’economia in crescita più rapida di tutta l’Unione Europea (era già stato così nel 2014). Nonostante la crescita economica, l’opposizione irlandese sta continuando a criticare molto il governo: lo accusa di avere distribuito in maniera non equilibrata le nuove risorse acquisite alla popolazione.