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  • Mercoledì 19 novembre 2014

Gli irlandesi dovranno pagare l’acqua

Il governo ha introdotto una tariffa nazionale, tra molte proteste: l'Irlanda era tra i pochi paesi che non fanno pagare l'acqua direttamente a chi la consuma

Thousands of protesters make their way through Dublin City centre, Ireland, Saturday, Nov.1, 2014. Over 100,000 protesters marched against Ireland's new tax on water, a charge imposed as part of the country's successful exit from an international bailout. (AP Photo/Peter Morrison)
Thousands of protesters make their way through Dublin City centre, Ireland, Saturday, Nov.1, 2014. Over 100,000 protesters marched against Ireland's new tax on water, a charge imposed as part of the country's successful exit from an international bailout. (AP Photo/Peter Morrison)

Enda Kenny, il primo ministro irlandese, ha annunciato oggi le decisioni del governo sui costi del consumo di acqua corrente: le persone che vivono da sole pagheranno 160 euro all’anno, mentre per chi vive con altri inquilini o in famiglia la bolletta sarà di 260 euro. I prezzi rimarranno fissi fino alla fine del 2018. È una notizia perché l’Irlanda era l’unico paese dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) che non faceva pagare l’acqua direttamente a chi la consuma: i servizi idrici e i servizi sanitari venivano pagati dai cittadini indirettamente attraverso tasse più alte, per esempio il bollo della macchina. Quindi i costi dei servizi idrici venivano di fatto coperti dal governo, che trasferiva alcune delle entrate alle autorità locali responsabili della fornitura d’acqua.

Centinaia di migliaia di manifestanti la settimana scorsa avevano protestato in diverse città dell’Irlanda contro la creazione di una nuova società dei servizi idrici nazionali, la Irish Water, che subentrerà alle autorità locali nella gestione delle infrastrutture idriche del paese e porterà avanti un programma di modernizzazione dal costo previsto di diversi miliardi di euro. È stato infatti introdotto un nuovo sistema di tariffe nazionali per le case che sono collegate a una rete idrica pubblica, e la Irish Water ne gestirà i costi. La maggior parte delle proteste si è svolta pacificamente, ma ci sono stati alcuni episodi di intimidazioni e violenze. Il ministro degli Esteri, Charlie Flanagan, ha detto all’Irish Times: «Una buona parte dei manifestanti sembra essere guidata da gente che non ha nessun rispetto per la democrazia, sembra che il loro unico scopo sia quello di destabilizzare il governo». Il governo fornirà comunque un contributo a ogni famiglia di 100 euro all’anno. La data in cui si comincerà a conteggiare l’utilizzo dell’acqua corrente è il 1° gennaio 2015, mentre la prima bolletta arriverà ad aprile 2015.

Gli irlandesi hanno sopportato sei anni di austerità: dal 2008 sono stati fatti tagli alla spesa pubblica, tagli ai salari fino al 13 per cento, sono state introdotte alcune nuove imposte sul reddito e una tassa sulle proprietà. Queste iniziative non hanno creato grandi contestazioni, al contrario delle tariffe sull’acqua, e hanno prodotto dei risultati: il PIL dell’Irlanda quest’anno crescerà del 4.7 per cento, la percentuale più alta dei paesi dell’eurozona. Secondo l’Irish Times le ultime proteste sono state prese in mano in gran parte da gruppi di sinistra, con forti posizioni contro l’austerità: la prossima manifestazione è prevista per il 10 dicembre.

Il governo però non è riuscito a spiegare bene agli irlandesi i nuovi costi per i consumatori. La Irish Water è stata creata grazie alle sovvenzioni di 67 miliardi di euro dell’organismo di controllo informale costituito da rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale – la cosiddetta troika – che ha salvato l’Irlanda nel 2010, dopo il collasso del settore bancario e immobiliare. La Irish Water si è impegnata a migliorare le infrastrutture del servizio idrico e ha già installato 475 chilometri di nuove tubature. Ma ci sono state proteste e opposizioni in alcune parti del paese coinvolte dai lavori, che hanno indebolito i tentativi del governo di spiegare perché l’intervento dell’Irish Water è necessario. Brendan Ogle, un funzionario del sindacato irlandese che ha istituito “Right2Water”, una campagna che coordina le proteste contro le nuove tariffe, ha detto al Financial Times: «Le proteste sono la prova del fatto che la gente si è stancata dell’austerità, e la stanchezza si è finalmente trasformata in ostilità. Questo dimostra che il governo non ha giudicato bene l’umore degli irlandesi, dopo sei anni di sofferenze».

Foto: le proteste di sabato 1 novembre nel centro di Dublino contro le tariffe sull’acqua (AP Photo/Peter Morrison)