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  • Sabato 14 marzo 2015

Il ritorno di Serena Williams a Indian Wells

14 anni fa la tennista americana fa era stata fischiata nella finale del torneo, per via di alcune accuse contro di lei e sua sorella Venus: aveva promesso di non tornarci più, poi ha cambiato idea

Serena Williams esulta dopo l'ultimo punto della vittoria contro Kim Clijsters, in finale (JOHN MABANGLO/AFP/Getty Images)
Serena Williams esulta dopo l'ultimo punto della vittoria contro Kim Clijsters, in finale (JOHN MABANGLO/AFP/Getty Images)

Serena Williams, la più forte tennista in circolazione, ha vinto ieri la sua prima partita dell’importante torneo americano di tennis Indian Wells, battendo in due set la romena Monica Niculescu. Il fatto notevole è che Williams non giocava una partita di Indian Wells da 14 anni: nel 2001 decise di boicottare il torneo dopo che il pubblico di Indian Wells fischiò e insultò moltissimo sia lei che sua sorella Venus – anche Venus è una tennista di livello mondiale – durante la finale che Serena giocò a 19 anni contro la 17enne belga Kim Clijsters.

In semifinale le due sorelle avrebbero dovuto giocare contro, ma Venus si ritirò pochi minuti prima della gara parlando di un problema al ginocchio. Le due sorelle Williams e loro padre Richard furono accusati di avere deciso a tavolino di far ritirare Venus: l’accusa fu sostenuta anche da altri tennisti, ma mai dimostrata. Durante la partita Serena fu fischiata in continuazione. Richard Williams ha detto che a Venus furono rivolti insulti razzisti. Serena Williams riuscì lo stesso a vincere, ma Ben Rothenberg, che scrive di tennis sul New York Times e su Slate, ha definito il pubblico della finale di quel torneo «i tifosi forse più ostili nella storia del tennis».

Al minuto 11, quando Williams contesta una decisione dell’arbitro, gran parte del pubblico la fischia. Accade anche in altri punti della partita. La telecronista di ESPN ricorda un po’ arrabbiata che sul campo «ci sono due ragazze adolescenti»

Nel 2001, Serena Williams aveva 19 anni ed era una delle tenniste più promettenti al mondo: quattro anni prima aveva esordito in una partita da professionista proprio a Indian Wells, in doppio con sua sorella Venus, mentre nel 1999 aveva vinto il suo primo Slam (l’edizione di quell’anno degli US Open). Ancora nel 1999 aveva ottenuto una delle vittorie più importanti dell’inizio della sua carriera contro la leggendaria tennista Steffi Graf, ancora a Indian Wells.

La finale di Indian Wells del 2001, un importante torneo che si gioca sul cemento in una piccola città della California, era in programma per il 17 marzo. Richard e Venus Williams si presentarono allo stadio, venendo pesantemente fischiati. Serena Williams fu criticata e fischiata sin dai primi minuti della partita. Rothenberg ha raccontato che il pubblico era composto per la stragrande maggioranza da bianchi.

In un articolo pubblicato il mese scorso su TIME viene spiegata la decisione di Serena di tornare a giocare a Indian Wells. Tra le altre cose, Serena ricorda quel torneo del 2001:

Il pubblico ha cominciato a fischiarmi subito dopo che entrai in campo. Durante la carriera mia e di Venus l’onestà ha avuto un valore enorme: le false accuse secondo cui avevamo truccato la partita ci hanno fatto male e causato un dolore profondo. Il retrogusto di razzismo è stato doloroso, sorprendente e ingiusto. In un gioco che amavo con tutto il cuore, durante uno dei miei tornei preferiti, mi sentivo improvvisamente a disagio, da sola e impaurita. Nonostante l’allenamento, l’esperienza e la sicurezza di sé, persino gli atleti migliori hanno una vocina che dentro di loro gli dice che non sono abbastanza bravi. Per quanto mi riguarda, sono fortunata che nonostante qualsiasi paura io abbia, il mio desiderio di vincere è sempre più forte: ma quando sono stata fischiata a Indian Wells – da quello che sembrava il mondo interno – la mia vocina divenne reale. Non compresi cosa stava succedendo. Peggio, mi era passata la voglia di vincere. Successe tutto molto in fretta.

Williams perse malamente il primo set, sembrando confusa e distratta. Il pubblico esultava dopo i suoi errori. Poi si riprese e vinse in rimonta per due set a uno. I tifosi, alla fine della partita, la fischiarono nuovamente. Pochi secondi dopo aver vinto, Williams fu intervistata sul campo: a una domanda sui fischi, rispose: «Sono stati la cosa migliore. Credo sia stata una partita mentale, più sportiva. Non ho nemmeno giocato bene. Sono stata in grado di giocare solo grazie alla testa». Nell’articolo per TIME, Williams racconta di aver pianto per ore negli spogliatoi dello stadio. Poco dopo il torneo, le due sorelle annunciarono di non volerci mai più giocare.

Ancora nell’articolo su TIME, Serena Williams motiva così la sua decisione di rivedere quella scelta:

Sono fortunata ad essere arrivata a un punto in cui non ho più nulla da provare nel tennis. Sono concentrata come sempre, ma ora è tutto un pochino più facile. Gioco per il piacere di farlo. Ed è con questo tipo di amore e una nuova comprensione del perdono che tornerò orgogliosamente a giocare a Indian Wells, nel 2015.