Cosa succede se Mondadori compra Rizzoli

Ne nascerebbe un gruppo editoriale molto grande – il 40 per cento del mercato italiano dei libri – e molto frastagliato, scrive Stefano Bartezzaghi su Repubblica

(AP Photo/Antonio Calanni)
(AP Photo/Antonio Calanni)

Stefano Bartezzaghi, giornalista e scrittore italiano, ha scritto un articolo su Repubblica spiegando la grandezza e le conseguenze del tentativo di Mondadori di acquistare la divisione libri di RCS. Se Mondadori acquistasse RCS Libri – un gruppo che comprende Rizzoli, Fabbri, Sonzogno e molti altri nomi conosciuti di editori – con un’operazione del valore di 120 milioni di euro, arriverebbe a possedere quasi il 40 per cento del mercato: a fare da concorrenza rimarrebbero soltanto piccoli e medi gruppi, con limitate possibilità economiche. Inoltre bisognerà vedere come Mondadori gestirebbe identità editoriali completamente diverse, con storie, scelte editoriali e filosofie molto diverse tra loro.

Quasi cinquant’anni fa le due rivali storiche del dolciario italiano Alemagna e Motta si ritrovarono riunite nella Sme: qualcuno parlò di «Alemotta». Il buon gusto letterario forse impedirà il conio di un marchio «Mondazzoli» ma certamente la notizia dell’offerta di acquisizione della Rizzoli (cioè, di Rcs libri) da parte della Mondadori è assai più rilevante di quella che impressionò gli appassionati del panettone. Se l’affare editoriale andrà in porto, nell’ansimante settore librario italiano si ergerà una specie di cattedrale che non temerà ombre, occupando quasi il 40 per cento del settore medesimo.

Sotto la vastissima copertura di questo edificio colossale si ritroverebbe una quantità di marchi che sono trai più famigliari ai frequentatori delle librerie. Da parte Mondadori, oltre al marchio omonimo: Enaudi, Sperling & Kupfer, Harlequin, Piemme, Electa; da parte Rcs: Rizzoli, Bompiani, Adelphi, Marsilio, Sonzogno, Skira, Lizard, Sansoni, Fabbri. Il resto del mercato se lo spartirebbero il Gruppo Gems (Garzanti, Longanesi, Guanda, Salani, Bollati Boringhieri, Chiarelettere), Feltrinelli, un editore storico come Laterza e poi Sellerio e la galassia della piccola editoria, vivacissima culturalmente ma economicamente altrettanto debole.

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