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  • Mercoledì 31 dicembre 2014

C’è stato un quasi golpe in Gambia

Una parte dell'esercito ha attaccato il palazzo presidenziale tentando di rovesciare un presidente che è al governo dal 1994, ora la situazione sembra rientrata

President Yahya Jammeh of Gambia attends the 44th summit of the 15-nation west African bloc ECOWAS at the Felix Houphouet-Boigny Foundation in Yamoussoukro on March 28, 2014. The 15-member Economic Community of West African States said the Ebola outbreak was now "a serious threat to regional security" and appealed for help from the international community.Guinea's capital Conakry was on high alert Friday after a deadly Ebola epidemic which has killed dozens in the southern forests was confirmed to have spread to the sprawling port city of two million people. AFP PHOTO / ISSOUF SANOGO (Photo credit should read ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images)
President Yahya Jammeh of Gambia attends the 44th summit of the 15-nation west African bloc ECOWAS at the Felix Houphouet-Boigny Foundation in Yamoussoukro on March 28, 2014. The 15-member Economic Community of West African States said the Ebola outbreak was now "a serious threat to regional security" and appealed for help from the international community.Guinea's capital Conakry was on high alert Friday after a deadly Ebola epidemic which has killed dozens in the southern forests was confirmed to have spread to the sprawling port city of two million people. AFP PHOTO / ISSOUF SANOGO (Photo credit should read ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images)

Nella notte tra il 29 e il 30 dicembre le agenzie internazionali hanno diffuso la notizia che una parte dell’esercito del Gambia, una nazione dell’Africa occidentale, aveva tentato un colpo di stato attaccando il palazzo presidenziale a Banjul, la capitale del paese, e bloccando anche l’accesso al centro della città. I ribelli avrebbero approfittato dell’assenza del presidente Yahya Jammeh, in carica da vent’anni, che si trovava in viaggio per motivi personali.

GambiaSecondo il quotidiano Freedom Newspaper l’aeroporto e i porti si trovavano sotto controllo dei ribelli. Dopo qualche ora diversi giornali e anche alcune ambasciate (come quella statunitense e britannica) hanno fatto sapere che la situazione era tornata sotto controllo e che l’aeroporto funzionava regolarmente. Il governo stesso ha cercato di ridimensionare la portata dell’attacco e ha negato che si sia trattato di un tentativo di colpo di stato: «Contrariamente alle voci che sono circolate, la pace e la calma continuano a regnare in Gambia. Il governo vuole sollecitare le persone e tutte le imprese a continuare con le loro normali attività».

Dopo l’attacco al palazzo, il presidente gambiano Yahya Jammeh è rientrato nel paese. Non ci sono molte notizie riguardo gli autori del tentato colpo di stato: due di loro (quattro secondo altre fonti) sarebbero stati uccisi, altri sarebbero rimasti gravemente feriti e altri devono ancora essere identificati. Secondo il presidente, i responsabili dell’attacco armato sono soldati fedeli a Lamin Sanneh, un ex comandante dell’esercito ed ex capo delle guardie presidenziali poi cacciato e rientrato dal vicino Senegal. Non è chiaro se Sanneh sia una delle persone che sono morte durante l’attacco.

Il presidente del Gambia, Yahya Jammeh, è un personaggio piuttosto particolare: ha preso il potere con un colpo di stato militare nel 1994 quando aveva 29 anni ed è stato eletto presidente nel 1996. Da quando è presidente ha sempre vinto tutte le elezioni successive ed è stato accusato dagli oppositori di repressione e di non permettere lo svolgimento di elezioni libere e democratiche. Sostiene di essere in grado di curare l’HIV e che le persone omosessuali siano avide e con l’ossessione di dominare il mondo (lo ha detto durante un’Assemblea Generale delle Nazioni Unite); nel 2011 ha detto alla BBC che avrebbe governato per «un miliardo di anni» e nell’ottobre del 2013 ha annunciato con un comunicato alla televisione di Stato l’uscita del paese dal Commonwealth, definendolo una istituzione neo-coloniale. Yahya Jammeh è già sopravvissuto a due tentativi di colpo di stato: nel 2006 e poi nel 2009.