Le fotografie di Nicolás Muller

Migliaia di lavori di uno dei più apprezzati fotografi ungheresi del Novecento, in mostra a Château de Tours, in Francia fino al prossimo maggio

Il museo Jeu de Paume a Château de Tours, in Francia, ospita fino al prossimo 31 maggio la mostra “Nicolás Muller (1913-2000). Traces of exile”, la prima grande mostra francese interamente dedicata al fotografo ungherese Nicolás Muller, morto in Spagna nel 2000 e oggi considerato uno dei principali esponenti della fotografia documentaria ungherese del Novecento. I lavori esposti a Château de Tours comprendono migliaia di fotografie scattate da Muller tra il 1935 e il 1981, e provengono dagli archivi custoditi dalla sorella Ana. Come molti dei fotografi ungheresi di quegli anni, tra cui André Kertész e Robert Capa, Muller ha trascorso gran parte della sua vita in esilio. Nato nel 1913 in una famiglia ebrea, ebbe la sua prima macchina fotografica quando aveva 13 anni, e sviluppò una passione più profonda per la fotografia durante gli anni in cui studiò legge all’Università di Seghedino, in Ungheria.

«Ho imparato che la fotografia può essere un’arma, un documento autentico della realtà», disse una volta Muller. Muller lasciò l’Ungheria nel 1938 e passò alcuni periodi della sua vita a Parigi, in Portogallo e in Marocco, a Tangeri, sotto la protezione del Sultano Muhammad V, prima di sistemarsi stabilmente in Spagna. Tra i soggetti ricorrenti nella fotografie di Muller ci sono quelli comuni a molti dei fotografi contemporanei a lui: lavoratori nei campi, donne che lavorano, operai nei cantieri e scene di campagna.