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  • Lunedì 6 ottobre 2014

In Brasile Neves al ballottaggio con Rousseff

La presidente uscente ha preso il 42%, e il candidato di centro Neves il 34%: resta fuori Marina Silva, malgrado la recente attenzione del mondo sulla sua campagna

Sen. Aecio Neves, president of Brazil's Social Democratic Party, announces his party's platform for the upcoming presidential elections in Brasilia, Brazil, Tuesday, Dec. 17, 2013. (AP Photo/Eraldo Peres)
Sen. Aecio Neves, president of Brazil's Social Democratic Party, announces his party's platform for the upcoming presidential elections in Brasilia, Brazil, Tuesday, Dec. 17, 2013. (AP Photo/Eraldo Peres)

Dilma Rousseff, il presidente uscente di centrosinistra del Brasile, ha ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni presidenziali brasiliane, ma non abbastanza per essere eletta al primo turno. Con il 42 per cento dei voti e dovrà quindi sostenere il ballottaggio contro il candidato di centro Aecio Neves, che ha ottenuto il 34 per cento. Il secondo turno si terrà il prossimo 26 ottobre e la vittoria di Rousseff non è data per scontata da diversi analisti politici, che prevedono un probabile testa a testa (il sistema dei sondaggi in Brasile è ritenuto molto poco affidabile, e quelli precedenti al primo turno hanno avuto grandi oscillazioni). Marina Silva, la candidata del Partito Socialista su cui si erano concentrati molto i media durante la campagna elettorale, ha ricevuto solamente il 21 per cento dei voti ed è quindi esclusa dal ballottaggio.

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Tenendo un breve discorso dopo i risultati elettorali, Rousseff ha detto che gli elettori hanno “respinto i fantasmi del passato, la recessione e la disoccupazione”. Ha poi aggiunto che se sarà rieletta continuerà a lavorare per il cambiamento nel paese. Durante la prima presidenza Rousseff, in effetti la disoccupazione in Brasile ha raggiunto livelli molto bassi, intorno al 5 per cento, mai ottenuti dai suoi predecessori negli ultimi decenni. È stato aumentato il salario minimo e si sono ridotti sensibilmente i casi di denutrizione, soprattutto nelle regioni più povere. Il Brasile nell’ultimo anno e mezzo ha però dovuto fare i conti con una economia indebolita dalla recessione, con il peggioramento di alcuni servizi a partire dai trasporti pubblici che ha portato a grandi manifestazioni di piazza contro la presidenza Rousseff. Altre polemiche ci sono state per i numerosi casi di corruzione legati alla costruzione delle infrastrutture per i Mondiali di calcio, giocati la scorsa estate.

Fino a due mesi fa, cioè prima della morte in un incidente in elicottero di Eduardo Campos – il candidato “originale” del Partito Socialista – Marina Silva non era nemmeno candidata alle elezioni. In un mese ha prima avvicinato e poi superato Rousseff secondo alcuni sondaggi, ma ha poi perso la spinta della novità, perdendo progressivamente terreno a beneficio di Aecio Neves del Partito Socialdemocratico (nato come partito di centrosinistra ma che ha successivamente spostato le sue posizioni più verso destra). Neves si è proposto come il vero cambiamento, criticando duramente Rousseff per le condizioni economiche del Brasile e per la recessione. In seguito ai risultati delle elezioni, ha chiesto agli elettori di Silva di votare per lui al ballottaggio in quanto unica possibilità di cambiamento. Silva ha detto che il suo partito si riunirà prima di annunciare l’eventuale sostegno per uno dei due candidati al ballottaggio.