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  • Domenica 7 settembre 2014

Un altro caso di razzismo nella NBA

Uno dei sette proprietari della squadra di basket Atlanta Hawks ha annunciato che venderà le sue quote, dopo essersi autodenunciato per una mail dal contenuto razzista spedita nel 2012

in the second half of an NBA basketball game Wednesday, Dec. 4, 2013, in Atlanta. Atlanta won 107-97. (AP Photo/John Bazemore)
in the second half of an NBA basketball game Wednesday, Dec. 4, 2013, in Atlanta. Atlanta won 107-97. (AP Photo/John Bazemore)

Bruce Levenson, uno dei sette membri del fondo che gestisce la squadra Atlanta Hawks che milita nel campionato NBA – la lega professionistica di basket di Stati Uniti e Canada -, ha fatto sapere domenica 7 settembre che venderà le sue quote della squadra. Levinson ha motivato la propria decisione spiegando di avere mandato una mail dai contenuti razzisti nel 2012. Nel luglio del 2014 l’ha segnalata personalmente alla NBA: «ho spesso ripetuto che la NBA dovrebbe avere un atteggiamento di tolleranza zero nei confronti del razzismo, e ci credo davvero: per questo mi sono autodenunciato».

In un comunicato, Levenson ha spiegato:

Due anni fa scrissi una mail inappropriata e offensiva. Ho sminuito i nostri tifosi facendo delle osservazioni stereotipate riguardo i loro interessi (per esempio facendo confronti fra musica hip hop e country, e fra cheerleader bianche e di colore, e così via) e spiegando per mezzo di uno stereotipo la percezione che hanno l’uno dell’altro (cioè implicando che i nostri tifosi bianchi potevano essere spaventati da quelli di colore). Ho inoltre reso l’idea – in maniera dolorosa e non intenzionale – che i nostri tifosi bianchi fossero più importanti di quelli di colore.

Per il momento la stampa americana non ha diffuso ulteriori dettagli sulla vicenda. Non è chiaro cosa abbia spinto Levenson ad autodenunciarsi e ad annunciare la vendita delle sue quote degli Hawks. L’autodenuncia, comunque, è arrivata circa tre mesi dopo l’inizio di un altro caso simile: nel mese di aprile, circolarono le registrazioni di una telefonata in cui Donald Sterling, l’allora proprietario dei Los Angeles Clippers, faceva dei commenti razzisti sui tifosi di colore della propria squadra. Poco dopo, la NBA lo ha radiato a vita e costretto a vendere la squadra, che è stata comprata dall’ex CEO di Microsoft Steven Ballmer per due miliardi di dollari. Gli Atlanta Haws sono stati fondati nel 1946 e hanno vinto un solo titolo NBA, nel 1958.

foto: AP Photo/John Bazemore