• Mondo
  • Venerdì 5 settembre 2014

La tregua in Ucraina

Il cessate il fuoco è iniziato alle 17, dopo l'accordo tra governo ucraino e separatisti filorussi: intanto Obama ha detto che la NATO fornirà aiuti all'Ucraina, e che aumenteranno le sanzioni per la Russia

Il governo ucraino e una rappresentanza dei separatisti filorussi hanno sottoscritto una tregua dei combattimenti nel corso di una riunione a Minsk in Bielorussia, tregua che è iniziata alle 18 locali, le 17 in Italia. La notizia è stata data dal presidente ucraino Petro Poroshenko – che si trovava invece alla riunione della NATO in Galles (Regno Unito) – che ha parlato di un “accordo preliminare”, e da alcuni rappresentanti dei ribelli. Poroshenko ha scritto su Twitter: “A Minsk, firmato un protocollo preliminare per l’accordo sul cessate il fuoco. Questo accordo ha effetto da venerdì”.

 

Poroshenko ha poi aggiunto che “il valore più alto è la vita umana: dobbiamo fare tutto il possibile per fermare lo spargimento di sangue e mettere fine alle sofferenze”, dicendo di avere ordinato all’esercito di interrompere le operazioni militari a partire dalle 18 locali (le 17 italiane). Ha poi chiesto alla comunità internazionale di aiutare l’Ucraina a vigilare sul mantenimento del cessate il fuoco.

L’accordo per il cessate il fuoco è stato raggiunto durante una serie di incontri a Minsk, la capitale della Bielorussia, organizzati per sospendere i combattimenti nell’Ucraina orientale, che proseguono ormai da mesi e che secondo le Nazioni Unite hanno causato la morte di almeno 2.600 persone. Oltre ai rappresentanti del governo ucraino e dei separatisti, all’incontro erano presenti funzionari del governo russo e dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), che hanno confermato la firma del protocollo.

 

Stando a quanto riferiscono i separatisti, l’accordo è suddiviso in 14 punti ed è abbastanza articolato. Il documento fa riferimento a diversi aspetti e condizioni per mantenere la tregua, compreso lo scambio di prigionieri che dovrebbe essere avviato sabato 6 settembre.

 

I separatisti filorussi che controllano parte della regione di Luhansk hanno però annunciato che per loro l’obiettivo primario resta la scissione dall’Ucraina. Non è chiaro come questa posizione possa conciliarsi con i termini della tregua di cui si parla in queste ore. Secondo l’agenzia di stampa internazionale AFP, il governo dell’Ucraina avrebbe chiesto alle forze armate russe presenti in territorio ucraino di tornare entro i loro confini. La Russia ha sempre negato di avere sconfinato, mentre i separatisti filo-russi hanno sempre detto che i soldati presenti in Ucraina sono militari russi in congedo.

Mentre si concordava una tregua a Minsk, in Ucraina dell’est la guerra è proseguita con nuovi attacchi da parte dei separatisti filo-russi, soprattutto nelle regioni meridionali dell’area. Nella mattina di venerdì, un corrispondente di BBC News ha confermato di avere sentito diverse esplosioni da colpi di artiglieria nei pressi dell’area portuale di Mariupol, ritenuta strategica dall’esercito ucraino per impedire l’avanzata dei separatisti filo-russi, che conquistandola potrebbero rendere più semplice la creazione di un collegamento via terra tra la Russia e la Crimea.

Il Consiglio nazionale di difesa dell’Ucraina ha pubblicato una mappa aggiornata che mostra gli sviluppi in Ucraina dopo i combattimenti degli ultimi giorni. Nella cartina si possono vedere chiaramente i progressi compiuti dai ribelli, ottenuti secondo moltissimi osservatori grazie all’arrivo di massicci aiuti militari dalla Russia.

 

Durante la riunione in corso in Galles, i leader dei paesi membri della NATO hanno annunciato la creazione di una forza di intervento rapido, composta da alcune migliaia di soldati che sarà schierata nei paesi dell’Europa orientale. Giovedì, il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, aveva detto di essere molto cauto sulle voci di una possibile tregua, ricordando che già in passato si era parlato di una sospensione delle ostilità senza il raggiungimento di qualcosa di concreto. Giovedì i leader partecipanti al vertice NATO avevano concordato sulla necessità di sostenere finanziariamente l’esercito dell’Ucraina, offrendo soprattutto una migliore assistenza sanitaria per i soldati feriti. Sulla tregua, il primo ministro David Cameron ha detto che i paesi occidentali annulleranno le sanzioni nei confronti della Russia solo se ci saranno sviluppi positivi più concreti rispetto a un piano di pace. Venerdì sera, in una conferenza stampa dopo il summit NATO in Galles, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto di essere speranzoso ma scettico riguardo l’annuncio del cessate il fuoco in Ucraina. Obama ha detto poi che la NATO sostiene il diritto all’indipendenza dell’Ucraina, e che supporterà il paese con attrezzature logistiche e equipaggiamenti non letali. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea, ha aggiunto, stanno preparando alcune misure per aumentare le sanzioni economiche nei confronti della Russia.