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  • Martedì 15 luglio 2014

Chi era Alice Coachman Davis

Fu la prima donna nera a vincere una medaglia d'oro alle Olimpiadi, nel 1948: è morta, aveva 90 anni

File-This July 8, 1948, file photo shows Alice Coachman of Albany, Ga., clearing the bar at five feet to win the running high jump in the Women's National Track Meet in Grand Rapids, Iowa. The first black woman to win an Olympic gold medal, Coachman Davis, died early Monday, July 14, 2014, in south Georgia. She was 90. (AP Photo, File)
File-This July 8, 1948, file photo shows Alice Coachman of Albany, Ga., clearing the bar at five feet to win the running high jump in the Women's National Track Meet in Grand Rapids, Iowa. The first black woman to win an Olympic gold medal, Coachman Davis, died early Monday, July 14, 2014, in south Georgia. She was 90. (AP Photo, File)

Alice Coachman Davis è morta a causa di un arresto cardiaco ieri, lunedì 14 luglio, ad Albany, nel sud della Georgia dove era nata: aveva 90 anni. Fu la prima donna nera a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi, nel 1948. A dare la notizia è stata la figlia Evelyn Jonesha.

Alice Coachman Davis aveva vinto l’oro nel salto in alto ai Giochi di Londra 1948, fissando il record americano e olimpico di 1.68 metri. A consegnarle la medaglia fu re Giorgio VI. Al suo ritorno in Georgia venne festeggiata con un lungo corteo, ma durante la cerimonia ufficiale organizzata in suo onore ad Albany, bianchi e neri erano seduti separatamente a causa delle leggi sulla segregazione razziale. Il sindaco della città non le strinse la mano e lei dovette lasciare l’auditorium da una porta laterale.

Alice Coachman, aveva nove fratelli ed era nata il 9 novembre del 1923. Le piaceva fare sport, ma viste le scarse prospettive di una carriera in questo campo, pensò di diventare una musicista o una ballerina. Venne però incoraggiata da un insegnante di quinta elementare e da una zia e decise di iscriversi alla Tuskegee University, in Alabama. Per lei le cose non furono semplici: non le era permesso, ad esempio, allenarsi nei campi di atletica con i bianchi. «Dovevo correre su e giù per le strade sterrate e là fuori nei campi, dove c’era solo tanta erba e nient’altro. Niente di niente». Durante la sua carriera vinse comunque 25 campionati nazionali tra cui 10 titoli consecutivi nel salto in alto tra il 1939 e il 1948. Ma dovette attendere fino al 1948 per competere alle Olimpiadi: i Giochi del 1940 e del 1944 erano infatti stati annullati a causa della Seconda Guerra Mondiale.

Dopo l’oro olimpico Alice Coachman Davis si ritirò. Diventò un’insegnante e creò l’Alice Coachman Track and Field Foundation per aiutare giovani atleti ed ex sportivi in difficoltà finanziarie. «Se fossi andata ai Giochi e avessi fallito, non ci sarebbe stato nessuno a seguire le mie orme» ha detto parlando di sé al New York Times nel 1996: «Ho fatto la differenza tra i neri. Ho incoraggiato le donne a lavorare di più e a lottare di più». Alice Coachman Davis è entrata a far parte del National Track & Field Hall of Fame degli Stati Uniti nel 1975, museo che commemora i protagonisti della storia dell’atletica leggera statunitense, e nel 2004 nella Olympic Hall of Fame. «Ispirò generazioni di atleti» ha detto il direttore del Comitato Olimpico degli Stati Uniti, Scott Blackmun, dopo la sua morte.

«Andate ovunque e la gente vi dirà che Wilma Rudolph fu la prima donna nera a vincere una medaglia: non è vero», aveva dichiarato Alice Coachman Davis in un’intervista nel 1997, riferendosi alle tre medaglie d’oro vinte da Rudolph a Roma 1960. «Lei arrivò 12 anni dopo. Ma lei finì in televisione».