I nuovi vicepresidenti del Parlamento europeo

Sono stati eletti martedì e sono quattordici: tra loro ci sono anche due italiani, Antonio Tajani e David Sassoli

Members of the European Parliament attends the inaugural session, on July 1, 2014, in Strasbourg, eastern France. AFP PHOTO / PATRICK HERTZOG (Photo credit should read PATRICK HERTZOG/AFP/Getty Images)
Members of the European Parliament attends the inaugural session, on July 1, 2014, in Strasbourg, eastern France. AFP PHOTO / PATRICK HERTZOG (Photo credit should read PATRICK HERTZOG/AFP/Getty Images)

Martedì 1 luglio si è riunito per la prima volta in seduta plenaria a Strasburgo, in Francia, il nuovo Parlamento europeo, ed è stato eletto il nuovo presidente: è il socialdemocratico tedesco Martin Schulz, che aveva già tenuto la presidenza nella precedente legislatura. Schulz ha poi presieduto la seduta nella quale i deputati hanno eletto i 14 vicepresidenti. Come il presidente, i vice rimangono in carica due anni e mezzo.

La loro elezione avviene attraverso la compilazione di un’unica scheda su cui sono indicati i candidati. Per i primi due scrutini è richiesta la maggioranza assoluta, mentre al terzo i candidati vengono eletti in base al numero di voti che ottengono fino all’esaurimento dei posti disponibili. I vicepresidenti presiedono l’assemblea quando il presidente è assente e fanno parte dell’Ufficio di presidenza del Parlamento. Il presidente può inoltre delegare loro funzioni e compiti particolari.

I vicepresidenti sono stati eletti con un accordo politico tra i principali gruppi: i candidati erano quindici per quattordici posti e non è stato eletto solo il rappresentante del gruppo Europe of freedom and direct democracy (EFDD), Fabio Massimo Castaldo del M5S.