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  • Venerdì 6 giugno 2014

Il documento di Vodafone sui dati intercettati

Una delle più grandi e importanti compagnie telefoniche al mondo ha diffuso un ricco rapporto sulle attività di sorveglianza governativa dei paesi in cui opera: c'è anche l'Italia

on September 3, 2013 in London, England. Vodafone has agreed to sell it's 45 percent stake in Verizon Wireless for $130 billion.
on September 3, 2013 in London, England. Vodafone has agreed to sell it's 45 percent stake in Verizon Wireless for $130 billion.

La compagnia telefonica Vodafone, la seconda più grande al mondo, ha diffuso un documento che raccoglie i dati dell’azienda sul controllo delle comunicazioni da parte dei governi dei 29 paesi in cui opera. Il documento – che è lungo quasi 90 pagine e si può leggere qui in pdf – è al momento “il più preciso e completo documento riguardo la sorveglianza dei governi sui loro cittadini attraverso le compagnie telefoniche”, come sintetizza il Guardian.

Vodafone scrive che i governi e le loro agenzie di sorveglianza sono in grado di ascoltare o registrare ogni conversazione e, in certi casi, anche localizzare i loro clienti. In sei dei paesi in cui opera Vodafone, peraltro, la legge obbliga le società telefoniche a fornire ai governi un accesso diretto e continuo alle comunicazioni dei loro clienti: il documento non specifica in quali, per evitare ritorsioni ai propri dipendenti soprattutto nei regimi non democratici. Nei casi in cui i governi sono in possesso di un accesso diretto alle comunicazioni, diventa superflua la necessità di ottenere volta per volta mandati e autorizzazioni giudiziarie per accedere ai dati. “La sorveglianza di massa può avere luogo sui qualsiasi rete telefonica senza che i governi debbano giustificare alle azienda le loro intrusioni”, scrive sempre il Guardian. Nei documenti si legge che i governi possono intercettare anche le informazioni che passano dai centri dati, i luoghi che smistano il traffico di Internet. Niente di tutto questo è completamente nuovo, grazie al contenuto dei documenti trafugati e diffusi nel corso del 2013 dall’analista statunitense Edward Snowden, ma il documento di Vodafone fornisce un quadro particolarmente ricco e completo.

Nel documento, Vodafone chiede ufficialmente ai governi di autorizzare la disconnessione di tutti gli accessi diretti delle agenzie di spionaggio verso le comunicazioni dei cittadini, e cambiare le leggi che regolano la questione. «Senza la presenza di un mandato puntuale, l’intercettazione è invisibile. Il fatto che il governo debba autorizzare l’intercettazione su un foglio di carta, invece, rappresenterebbe già un notevole limite ai suoi poteri». Vodafone chiede anche a tutti i paesi di diffondere annualmente i dati sulle telefonate e i metadati intercettati: oggi soltanto alcuni lo fanno.

Partendo dai dati di Vodafone, il Guardian ha messo insieme una tabella che raccoglie i dati sul numero di intercettazioni autorizzate in vari paesi del mondo: si parla del contenuto di telefonate e di SMS ma anche di metadati. Attenzione: si tratta del numero di mandati richiesti, ognuno può riguardare una persona come cinquanta. Ma il colpo d’occhio dice comunque qualcosa, anche sull’Italia (il Guardian si spiega il dato abnorme con “la presenza della mafia”).

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