Il film sui Peanuts

Uscirà alla fine del 2015: come è nata l'idea, come sta andando la produzione e il primo trailer

Il 6 novembre 2015 uscirà negli Stati Uniti il film in 3D sui Peanuts, la striscia a fumetti più celebre della storia, creata dal disegnatore Charles Schulz nel 1950. Il film è ancora in lavorazione ma il primo teaser trailer è stato diffuso online lo scorso 18 marzo. Il grande dubbio per i fans del fumetto è se il film sarà in grado di rimanere fedele allo spirito e allo stile di Charles Schulz – l’autore che per oltre cinquant’anni ha disegnato le strisce dei Peanuts (pubblicate quotidianamente dal Post) – nel passaggio dalla semplicità del disegno originale all’animazione in 3D. Il Washington Post, attraverso varie interviste, ha raccontato come è nata l’idea del film, come sta andando la produzione e le lunghe trattative che ci sono state tra lo studio e i membri della famiglia Schulz.

Il film sarà realizzato dai Blue Sky Studios e distribuito dalla 20th Century Fox. Uscirà nell’anno del 65esimo anniversario del debutto della striscia (il 2 ottobre del 1950, lo United Feature Syndicate notò la serie Li’l Folks realizzata da Schulz per il supplemento domenicale del St. Paul Pioneer Press, contenente temi e personaggi che saranno poi dei Peanuts) e nel 50esimo di un leggendario speciale televisivo animato, A Charlie Brown Christmas. Il film sarà diretto da Steve Martino, già regista di Ortone e il mondo dei Chi e L’Era Glaciale 4: Continenti alla deriva. La sceneggiatura è di Craig Schulz (figlio di Charles) e del team di scrittori composto da Bryan Schulz (nipote di Charles) e Cornelius Uliano che con Paul Feig (regista, tra le altre cose, di Bridesmaids, oltre che sceneggiatore e attore) saranno anche i produttori.

L’idea del film risale al 2006 e venne a Craig Schulz sei anni dopo la morte del padre: la grande popolarità dei Peanuts, i personaggi molto radicati nella cultura e nell’immaginario e le diverse offerte ricevute per la realizzazione di un film di animazione, contribuirono a rendere concreta l’idea. Craig ne parlò con suo figlio Bryan Schulz, sceneggiatore, che gli mostrò come sviluppare e rendere realizzabile il progetto. Craig Schulz, però, decise di procedere con cautela: «Nessuno è più protettivo di me verso il fumetto, l’unica che potrebbe superarmi è Jeannie Schulz» (vedova di Charles).

Dopo aver incontrato diverse case di produzione di Hollywood, ponendo la condizione che l’intero progetto dovesse essere sotto il loro diretto controllo («questo è un film Schulz», ha precisato Craig) e senza alcuna fretta («Abbiamo lavorato a questo progetto per anni»), la scelta è ricaduta su Blue Sky/Fox e Steve Martino perché nel passato dello studio cinematografico e in quello del regista c’era un’esperienza simile a quella che la famiglia Schulz stava per affrontare: quella cioè di Ortone e il mondo di Chi, film di animazione del 2008 tratto dal libro illustrato di Theodor Seuss Geisel (Dr.Seuss). Martino, prima della realizzazione del film, aveva incontrato la famiglia di Theodor Seuss Geisel, aveva cercato di condividere la sua visione creativa cercando di realizzare quello che la famiglia stessa si sarebbe aspettata dal film. Forte di quest’esperienza, la famiglia Schulz decise di affidarsi a lui.

(I Peanuts sul Post)

Martino, con diversi membri di Blue Sky, decise dunque di andare in California a vedere i luoghi da cui Charles Schulz aveva tratto la sua ispirazione quotidiana: a Santa Rosa, dove si trova il museo, vide il tavolo da disegno di Schulz, le opere originali e i video di lui mentre disegnava i suoi personaggi. Incontrò la famiglia Schulz e anche i disegnatori: «Avevo bisogno di diventare un esperto (…) ed è stato come andare all’Università dei Peanuts», ha detto Martino.

Soprattutto, Steve Martino cercò di capire il modo di tracciare le linee di Schulz per riportare «la magia della sua penna in questo mondo», quello del computer generated imagery, la grafica creata al computer. Il pensiero era naturalmente che nella traduzione da un linguaggio visivo all’altro qualche cosa andasse inevitabilmente persa: «Ho parlato a lungo di questo con Craig», ha detto Steve Martino, «e lui era ben consapevole del fatto che per l’animazione si dipinge su una tela diversa e che c’è un modo molto diverso per farla funzionare. Il mio mantra per il gruppo di lavoro è stato: “Trovate il tratto di Sparky (soprannome di Schulz), il modo in cui traccia la testa di Charlie”». Quando nel disegno Schulz voleva rendere un’espressione di preoccupazione, non disegnava la linea vicino agli occhi in modo simmetrico: il lavoro principale per più di un anno, spiega ancora il regista, è stato dunque quello di insistere «per trovare il modo di rendere quella asimmetria interattiva», far diventare il movimento dei personaggi il più umano possibile, ma anche riuscire ad esprimere i sentimenti, le emozioni e le espressioni dei loro visi. È stato come confrontarsi, precisa ancora Martino, con un «disegno di Picasso».

Dopo aver studiato la linea di Charles Schulz, era arrivato il momento di studiare, per Martino, l’opera di un uomo che si era trovato, nel 1965, nei suoi stessi panni: Bill Melendez e il suo lavoro preparatorio per il film A Charlie Brown Christmas. Martino spiega per esempio che quando Snoopy con occhialoni e cuffia da aviatore salta sulla sua cuccia e come su un biplano combatte contro il Barone Rosso, Melendez l’ha fatto volare e ha fatto qualche cosa di «incredibile». A partire dal lavoro di Melendez, Martino dice di voler fare di più e di voler rendere il volo di Snoopy in 3D. Come riconoscimento allo speciale A Charlie Brown Christmas, nel nuovo film sarà ripresa anche la voce di Bill Melendez (morto nel 2008) per il personaggio di Snoopy («ascoltando le clip di lui che ride dando la voce a Snoopy, non posso fare a meno di ridere», ha commentato Martino).

Un’altra certezza è che, come per lo speciale di Natale, i personaggi avranno voci di bambini, «con Linus che pronuncia qualche frase filosofica e molto adulta con la voce di una persona così giovane». Ma questa è una delle poche anticipazioni sul film. Non si sa nulla, invece, della storia: «Penso che Charlie Brown rappresenti soprattutto la qualità della perseveranza ed è quello che spero di mostrare con questo film (…). Sarà una storia con una forte spinta drammatica, e che prende le sue idee fondamentali dalla striscia».

– Luca Sofri: Tutto quello che so l’ho imparato dai Peanuts