78 morti per ebola in Guinea

L'epidemia continua, riguarda il ceppo virale col più alto tasso di mortalità mai riscontrato e per la sua distribuzione in diverse aree del paese è considerata "senza precedenti"

Negli ultimi mesi nella Repubblica di Guinea 78 persone sono morte dopo avere contratto il virus ebola, contro il quale non esiste vaccino e che causa una febbre emorragica nella maggior parte dei casi mortale. Finora le autorità sanitarie della Guinea hanno registrato 122 casi: si tratta della prima epidemia di ebola nell’Africa occidentale degli ultimi vent’anni. Nei paesi confinanti sono state assunte diverse precauzioni: il Senegal, per esempio, ha chiuso le frontiere per evitare la diffusione del virus. La Liberia, un altro stato confinante con la Guinea, ha confermato di avere rilevato la presenza del virus in due pazienti, uno dei quali è morto a causa di complicazioni.

Il virus ebola fu identificato per la prima volta nel 1976 nella Repubblica Democratica del Congo. La malattia si diffonde attraverso il contatto con il sangue e gli altri fluidi corporei dei pazienti infetti: finora non ha causato epidemie su larga scala proprio perché causa, di solito in breve tempo, la morte dell’organismo che ha infettato, riducendo la possibilità di nuove infezioni. Ebola causa febbre, vomito, disturbi intestinali e nei casi più gravi emorragie interne. Il suo tasso di mortalità è molto alto e oscilla tra il 50 e l’89 per cento a seconda del ceppo virale.

Stando ai controlli effettuati finora, il ceppo virale che si sta diffondendo in Guinea è lo “Zaïre ebolavirus” (ZEBOV), quello con il più alto tasso di mortalità mai riscontrato. È stato la causa della morte di quasi 300 persone nella seconda metà degli anni Settanta e di centinaia di altre persone nelle epidemie degli anni Novanta e dei primi Duemila. In media, lo ZEBOV causa la morte del 90 per cento delle persone che lo contraggono, per questo motivo la quantità di pazienti morti in Guinea è elevata se rapportata al numero dei casi riscontrati (per ora, 78 morti su 122 casi).

L’organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) parla di una “epidemia senza precedenti nei termini della distribuzione dei casi in diverse località del paese”. I casi sono stati rilevati in zone diverse della Guinea come Guéckédou e Macenta a sud, Nzerekore nell’estremo sud-est e a Conakry, la capitale e città più popolosa del paese sulla costa. Mariano Lugli di MSF ha spiegato che “questa diffusione geografica è preoccupante, perché complicherà di molto il compito delle organizzazioni che lavorano per controllare l’epidemia”. I medici dell’organizzazione sono al lavoro per identificare le persone che potrebbero essere entrate in contatto con quelle già infette, in modo da isolare nuovi possibili contagi.