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  • Martedì 25 marzo 2014

Continua l’epidemia di ebola in Africa

È la più grande degli ultimi sette anni: in Guinea ci sono 59 morti, il virus sembra essere arrivato da lì anche in Liberia e i paesi confinanti rischiano

di Ougna Camara ed Elise Zoker – Bloomberg

ENTEBBE - AUGUST 2: Researchers work in a laboratory of the US Center for Disease Control and Prevention in Entebbe, on August 2, 2012. The latest Ebola outbreak in Uganda has dimmed hopes of a successful year for the country's growing tourism industry, government officials and tour operators said as tourists began to cancel trips amid rising cases of the deadly disease in the East African country. However CDC team leader in Uganda Piere Rollin says there is no cause of alarm since the disease is now under control. AFP PHOTO/ ISAAC KASAMANI (Photo credit should read ISAAC KASAMANI/AFP/GettyImages)
ENTEBBE - AUGUST 2: Researchers work in a laboratory of the US Center for Disease Control and Prevention in Entebbe, on August 2, 2012. The latest Ebola outbreak in Uganda has dimmed hopes of a successful year for the country's growing tourism industry, government officials and tour operators said as tourists began to cancel trips amid rising cases of the deadly disease in the East African country. However CDC team leader in Uganda Piere Rollin says there is no cause of alarm since the disease is now under control. AFP PHOTO/ ISAAC KASAMANI (Photo credit should read ISAAC KASAMANI/AFP/GettyImages)

La più grande epidemia di ebola in Africa degli ultimi sette anni si è diffusa probabilmente dalla Guinea alla vicina Liberia, minacciando anche la Sierra Leone. Bernice Dahn, responsabile sanitario della Liberia, ha detto lunedì in un briefing che cinque persone potrebbero essere morte per la malattia nella contea di Lofa, nel nord della Liberia. In Guinea, ha detto il ministro della Sanità del paese, ci sono stati almeno 86 casi e 59 morti. Il portavoce del governo, Albert Damanang Camara, ha specificato che la capitale Conakry non è stata coinvolta, mentre il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia aveva precedentemente detto che l’epidemia si era diffusa fino a toccare quella regione.

«La zona della foresta dove l’Unicef ha fornito assistenza di emergenza sabato scorso si trova lungo il confine con la Sierra Leone e la Liberia, dove molte persone fanno affari e si spostano da una parte all’altra dei tre paesi», ha detto Laurent Duvillier, il portavoce dell’Unicef, in una mail di lunedì. «Il rischio di una diffusione internazionale dovrebbe essere preso seriamente».

L’Unicef programma di preparare 5 tonnellate di aiuti, incluse forniture mediche, per le aree più colpite. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che i casi sospetti di malattia emorragica letale sono stati oggetto di indagine nelle aree di confine nel sud-est della Guinea. Camara ha detto: «I tre casi che sono stati registrati a Conakry non hanno legami con l’ebola. Le analisi sono state fatte all’estero. La diffusione della malattia potrebbe avere causato la morte di più di 59 persone, ma il ministro della Sanità farà presto una dichiarazione in merito».

“Particolarmente devastante”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – con base a Ginevra – in precedenza non aveva registrato alcuna epidemia di ebola in Guinea, maggiore esportatore al mondo di bauxite, il minerale usato per fare l’alluminio. Almeno otto membri del personale sanitario che sono entrati in contatto con pazienti infetti sono morti, indebolendo la risposta alla malattia e minacciando le normali cure mediche in un paese che soffre già la mancanza di medici, ha detto l’Unicef. L’ufficio dell’Unicef a New York ha detto: «questa epidemia è particolarmente devastante perché i membri dello staff medico sono tra le prime vittime». Non c’è alcun trattamento specifico o vaccino per l’ebola.

Timothy La Rose, il portavoce dell’Unicef, ha spiegato in una mail che i rifornimenti di materiale sanitario sono stati distribuiti durante il fine settimana al personale medico. «Ci stiamo concentrando sulla prevenzione», ha detto La Rose. «Stiamo mettendo in allerta la popolazione su come evitare di entrare in contatto con l’ebola. Considerando che non c’è un trattamento, questo è il modo migliore per fermarne la diffusione».

Unità di isolamento
Medici Senza Frontiere sta mettendo in piedi delle unità di isolamento e trattamento mentre agli addetti alle operazioni al Rio Tinto è stato dato dell’equipaggiamento per la protezione individuale. Gli ultimi cinque casi sono stati nelle città di Gueckedou e Macenta. Secondo l’OMS, il virus ebola è trasmesso attraverso il contatto col sangue o con i fluidi corporei di una persona infetta o di un animale selvatico. Fu identificato per la prima volta nel 1976 in Congo e in Sudan, quando due diversi ceppi di virus uccisero 431 persone su 602 infette.

Mali e Costa d’Avorio hanno richiesto una vigilanza per prevenire la diffusione della malattia nei loro territorio: i due paesi confinano infatti con la Guinea, insieme a Liberia, Sierra Leone, Guinea-Bissau e Senegal. Il ministro della Sanità del Mali ha tenuto domenica un meeting sulla crisi e ha invitato sul suo sito i cittadini a rimanere “vigili”. Il giornale della Liberia New Democrat ha scritto un editoriale per sostenere il bisogno immediato per un aumento della sorveglianza ai posti di confine con la Guinea. Molti dei beni venduti a Monrovia, la capitale della Liberia, arrivano dalla Guinea.

La Costa d’Avorio, ha detto il ministro della Salute del paese, ha istituito un punto di coordinamento a Man, al confine con la Guinea, e aumenterà la sorveglianza ed porterà avanti campagne di sensibilizzazione. Secondo l’OMS, recenti epidemia di ebola si sono registrate nella Repubblica Democratica del Congo nel 2012 e in Uganda nel 2011.

@2014 Bloomberg
Foto: ISAAC KASAMANI/AFP/GettyImages