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  • Martedì 18 febbraio 2014

Ancora scontri a Bangkok, e tre morti

Un poliziotto e due manifestanti sono morti e ci sono decine di feriti nella capitale della Thailandia, dove la polizia sta provando a sgomberare chi protesta contro il governo

Un poliziotto e due manifestanti sono morti e decine di persone sono rimaste ferite in una serie di scontri a Bangkok, la capitale della Thailandia, tra la polizia e i gruppi che da mesi protestano contro il governo di Yingluck Shinawatra, accusata di essere controllata dal fratello ed ex primo ministro Thaksin Shinawatra, in esilio volontario dal 2008 dopo essere stato condannato a due anni di carcere per appropriazione indebita. I manifestanti nelle ultime ore si sono opposti alle operazioni di sgombero organizzate dalla polizia per riottenere il controllo di alcuni palazzi governativi occupati. Il governo ha annunciato di volere sgomberare tutti gli edifici interessati dalle proteste entro la fine della settimana.

La notizia sulla morte di un agente è stata riferita dalla polizia. L’uomo sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola alla testa, ma per ora non ci sono molte altre informazioni. In tutto i poliziotti feriti negli scontri con i manifestanti sarebbero almeno 14. Le agenzie di stampa internazionali hanno riferito la notizia di altri spari sentiti in alcune zone centrali di Bangkok. Gli ospedali locali hanno ricevuto e prestato soccorso a una cinquantina di persone, rimaste ferite durante gli scontri. Reuters scrive che anche uno dei due manifestanti morti è stato ucciso da un’arma da fuoco.

Le violenze tra polizia e manifestanti si sono verificate soprattutto nei pressi della Casa del governo, il palazzo dove ha sede l’ufficio del primo ministro. Migliaia di persone hanno organizzato blocchi intorno all’edificio a partire da lunedì 17 febbraio, impedendo ai funzionari governativi di entrare nel palazzo per lavorare. Alcuni manifestanti hanno colato del cemento lungo i cancelli dell’edificio per renderli inutilizzabili. La polizia ha avviato una serie di negoziati per ottenere la smobilitazione dei manifestanti, ma le trattative non hanno portato a nulla di concreto.

In un’altra zona centrale di Bangkok sono successivamente iniziati i primi scontri. Intorno alla sede del ministero dell’Economia, altro palazzo occupato dai manifestanti, gli agenti hanno condotto una serie di cariche e hanno fermato un centinaio di persone per accertamenti. Uno dei leader della protesta e già membro dell’opposizione, Suthep Thaugsuban, ha spiegato che la popolazione “non sta lottando per avere il potere” ma il “regime” di Thaksin e che l’unica soluzione sono le riforme.

Nonostante le proteste durino da mesi, fino a ora la polizia era intervenuta in rari casi contro i manifestanti. Il timore era che si potessero verificare violenze e che la situazione, considerato l’alto numero di persone in piazza, potesse diventare incontrollabile. Fino a oggi le manifestazioni erano state quasi sempre pacifiche e avevano visto la partecipazione di adulti, bambini e anziani.

Yingluck Shinawatra è al governo dal 2011, anno in cui vinse le elezioni grazie soprattutto al sostegno degli elettori delle aree rurali. In seguito alle proteste degli ultimi mesi, il primo ministro aveva organizzato nuove elezioni lo scorso 2 febbraio. Poiché la rielezione dell’attuale primo ministro era scontata, l’opposizione ha organizzato un boicottaggio dei seggi rendendo sostanzialmente inutile la consultazione. Gli oppositori del governo chiedono che sia organizzato un Consiglio che si occupi di organizzare e fare approvare una serie di riforme per offrire maggiori aperture democratiche, prima di nuove elezioni.