La versione di D’Alema sul governo del 1998

Le vicende che lo portarono a sostituire Prodi non c'entrano con quello di cui si parla in questi giorni, ha scritto in una lettera al Corriere

Il dibattito politico italiano è dominato negli ultimi giorni dalle voci insistenti su una possibile “staffetta”, ovvero la possibilità che a Enrico Letta succeda un altro presidente del Consiglio dello stesso schieramento politico – Matteo Renzi – senza che si ricorra nuovamente alle elezioni. Molti hanno ricordato l’ultima volta che questo è successo: quando Massimo D’Alema sostituì Romano Prodi nell’ottobre del 1998. Con una lettera pubblicata sul Corriere della Sera il 12 febbraio, D’Alema ha spiegato perché le due situazioni sono, a suo parere, profondamente diverse e ha detto di voler correggere «molti equivoci e superficialità, e qualche menzogna» che circolano in questi giorni nella ricostruzione di quella vicenda.

Caro direttore, ho deciso, dopo la chiusura del Congresso del Pd, di non partecipare alle discussioni interne al mio partito. È giusto che di esse sia protagonista una nuova generazione e, d’altro canto, i miei impegni mi portano quasi esclusivamente a occuparmi di questioni europee e internazionali. Sono costretto, tuttavia, a chiederle ospitalità per tornare su una questione che viene rievocata con molti equivoci e superficialità, e qualche menzogna, a proposito delle dispute odierne. Si tratta del parallelismo dell’ipotesi di una staffetta tra Letta e Renzi alla guida del governo e le vicende che nell’autunno del 1998 mi portarono a sostituire Romano Prodi nella funzione di presidente del Consiglio.

Ora, a me pare che si tratti di due vicende e di due situazioni profondamente diverse e non paragonabili. Per essere più chiaro, debbo tornare su ciò che accadde allora, anche per rispondere alle molte versioni deformate, false e, persino, calunniose, che sono ancora in circolazione.

Innanzitutto, il governo Prodi non cadde per iniziativa del nostro partito, né mai io ne sollecitai le dimissioni.

(continua a leggere sulla rassegna stampa dell’Istituto Treccani)

Foto: Massimo D’Alema e Romano Prodi alla fine del congresso del PDS a Roma nel luglio 1995.
(AP Photo/Massimo Sambucetti)