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  • Sabato 18 gennaio 2014

Cos’è “GazzaBet”

I giornalisti della Gazzetta dello Sport protestano per la nascita di un'agenzia di scommesse sportive interna al gruppo RCS: crea un conflitto d'interessi?

Foto Falcone / Ferrari - LaPresse17 04 2011 Roma ( Italia )Sport Gazzetta R.U.N.Nella foto: Momento della garaPhoto Falcone / Ferrari - LaPresse17 04 2011 Roma ( Italy )Sport Gazzetta R.U.N.In the pic:time during the game
Foto Falcone / Ferrari - LaPresse17 04 2011 Roma ( Italia )Sport Gazzetta R.U.N.Nella foto: Momento della garaPhoto Falcone / Ferrari - LaPresse17 04 2011 Roma ( Italy )Sport Gazzetta R.U.N.In the pic:time during the game

Venerdì 17 gennaio il comitato di redazione della Gazzetta dello Sport, tramite un comunicato sindacale pubblicato sul quotidiano, ha annunciato che gli articoli pubblicati venerdì e sabato non sono firmati in segno di protesta contro GazzaBet, un nuovo progetto legato alle scommesse sportive che il gruppo RCS – editore della Gazzetta, oltre che notoriamente del Corriere della Sera e di altre testate – avvierà nei prossimi mesi.

Stando a quanto riportato nel comunicato, GazzaBet sarà un’agenzia di scommesse sportive online interna al gruppo RCS ma gestita da un operatore esterno, sfruttando il marchio e il nome “Gazzetta” (diversi bookmakers già presenti in Italia e nel mondo hanno nomi composti con la parola “bet”, “scommesse”). L’iniziativa ricorda quella intrapresa dal quotidiano sportivo spagnolo Marca, anch’esso controllato da RCS, con l’agenzia di scommesse sportive online Marca Apuestas. I giornalisti della Gazzetta contestano l’iniziativa: hanno sollevato una serie di questioni “di carattere etico, giuridico e deontologico” e una – piuttosto consistente – legata a un possibile conflitto di interesse che si verrebbe a creare all’interno di RCS.

“Tra gli azionisti del gruppo Rcs”, si legge nel comunicato, “ci sono anche diversi proprietari di importanti club della Serie A di calcio come l’Inter, la Juventus, la Fiorentina e il Torino”. Con l’apertura di un’agenzia di scommesse interna a RCS, alcuni azionisti del gruppo si ritroverebbero di fatto proprietari allo stesso tempo di squadre di calcio; del più importante e letto quotidiano sportivo italiano; di un’agenzia di scommesse che proporrebbe puntate anche sulle partite di calcio delle loro squadre. I giornalisti temono che questa condizione possa compromettere l’indipendenza del giornale e per questo hanno minacciato due giorni di sciopero “se le prossime comunicazioni dell’editore saranno ritenute, ancora una volta, lesive della loro credibilità, irrispettose della loro professionalità e insufficienti a tutelare il sacrosanto diritto a essere informati in modo imparziale e senza alcun condizionamento”.

Secondo il comitato di redazione, le proteste dei giornalisti sono portate avanti anche nell’interesse di altri eventuali inserzionisti pubblicitari, che contano proprio sull’indipendenza e sull’imparzialità di Gazzetta per promuovere i loro prodotti. La nuova piattaforma di scommesse dovrebbe comunque partire entro l’inizio dei Mondiali di calcio in Brasile (12 giugno) e l’amministratore delegato di Rcs Mediagroup, Pietro Scott Jovane, ha detto che Gazzabet è “un’opportunità per assecondare i desideri dei lettori” e che “si possono verificare nuovi modelli di interazione con il pubblico se si hanno i migliori giornalisti del settore, avendo grande capacità di distinguere i ruoli”. Intanto il comitato di redazione della Gazzetta ha pubblicato oggi, sabato 18 gennaio, un nuovo comunicato in cui invita i lettori a firmare una petizione online contro l’iniziativa.

Questo comunicato di Gazzetta segue una serie di proteste dei giornalisti di altre testate di RCS, sempre legate alla necessità di trovare nuove fonti di introito per il gruppo, messo in difficoltà come molti altri dalla crisi del mercato pubblicitario e delle vendite. Il gruppo RCS negli ultimi mesi ha ceduto o venduto diverse sue storiche testate e lo scorso 24 dicembre, al termine di lunghi scontri all’interno della redazione del Corriere della Sera, ha venduto a titolo definitivo la sede del Corriere di via Solferino, a Milano, al fondo americano Blackstone per 120 milioni di euro.

foto: Falcone / Ferrari – LaPresse