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  • Mercoledì 1 gennaio 2014

A che punto è la Serie A

Ricomincia oggi e sono quasi passate due settimane senza partite: ripasso su come sta andando, per chi si è distratto nelle feste

Juventus midfielder Arturo Vidal, left, celebrates with teammates Leonardo Bonucci and Andrea Pirlo, right, after scoring during the Champions League, Group B, soccer match between Juventus and Copenaghen at the Juventus stadium, in Turin, Italy, Wednesday, Nov. 27, 2013. (AP Photo/Massimo Pinca)
Juventus midfielder Arturo Vidal, left, celebrates with teammates Leonardo Bonucci and Andrea Pirlo, right, after scoring during the Champions League, Group B, soccer match between Juventus and Copenaghen at the Juventus stadium, in Turin, Italy, Wednesday, Nov. 27, 2013. (AP Photo/Massimo Pinca)

Nel campionato di Serie A non si gioca una partita dal 22 dicembre, da quando cioè si è conclusa la 17esima giornata: e non si giocherà fino a domenica 5 gennaio (solo tre partite). Non ci siamo abituati, a stare così tanto tempo – 13 giorni consecutivi – senza partite di calcio e distratti da feste e altri eventi, sebbene la lunga sosta natalizia sia una consuetudine in molti campionati in Europa (ma non in Inghilterra, dove si continua a giocare anche durante le feste). Così, per quelli che in questi giorni hanno pensato ad altro (magari con sollievo) e per quelli che seguono il calcio con un occhio solo ma vogliono avere chiaro cosa succede, è un buon momento per ricapitolare a che punto siamo di un campionato, che era cominciato in modo relativamente sorprendente ma che poi è pian piano ridiventato uno di quelli in cui vince la Juventus, in buona sostanza. Ma vediamo.

Alla 17esima giornata – a due turni dalla fine del girone di andata, che si concluderà il 13 gennaio – la Juventus è prima in classifica con 46 punti, e più di 51 non sarebbe stato possibile farne: significa che ha una media di 2,70 punti a partita. 46 punti dopo 17 giornate è un record, da quando la vittoria vale tre punti: soltanto la Juventus del 2005/06 ne aveva fatti altrettanti. Le uniche due partite che la Juventus non ha vinto in questo campionato sono state quella pareggiata contro l’Inter alla terza giornata (1-1) e quella persa contro la Fiorentina all’ottava (2-4). Prima della pausa natalizia, anche l’anno scorso la Juventus era prima: aveva 44 punti dopo 18 giornate, e cioè una media di 2,44 punti a partita.

Alla ripresa del campionato, domenica 5 gennaio, la Juventus giocherà contro la Roma, seconda in classifica con 41 punti, e che era stata – e in parte lo rimane – la grande sorpresa dell’inizio di campionato: è stata a lungo prima in classifica e ha vinto le prime 10 partite del campionato, stabilendo così un record (nessuno in Serie A ci era mai riuscito). La Roma ha sorpreso sostanzialmente per due ragioni: subisce pochissimi gol, e anche pochi tiri in porta, che significa che gli avversari in area non ci arrivano proprio; e veniva da due stagioni deludenti, nonostante grandi ambizioni.

Anche il Napoli – che ora è terzo con 36 punti – aveva iniziato molto bene il campionato e fatto credere di potersela giocare fino in fondo, prima di iniziare a mostrare alcuni punti deboli nel gioco e un po’ di difficoltà nel dover affrontare contemporaneamente due competizioni molto impegnative (la serie A e la Champions League, da cui è poi stata eliminata). Fiorentina e Inter sono al quarto e quinto posto, rispettivamente con 33 e 31 punti, e di settimana in settimana si scambiano il ruolo di quarta squadra più forte della Serie A, nell’opinione dei commentatori. L’Inter viene dalla vittoria contro il Milan ma non riesce – così come la Fiorentina – a trovare grande continuità nei risultati, e continua a pareggiare troppe partite, anche partite che sembra ampiamente in grado di vincere.

Poi c’è il Milan, di cui si parla poco per ciò che riguarda il gioco, e molto per ciò che riguarda le vicende societarie e quelle – spesso extra calcistiche – del suo giocatore più importante e celebre, Mario Balotelli. Martedì 31 dicembre la società ha comunicato che Ariedo Braida non sarà più il direttore sportivo, dopo 28 anni di incarico, e nei mesi scorsi l’amministratore delegato Adriano Galliani – che ora condivide lo stesso ruolo con Barbara Berlusconi – è stato criticato dalla dirigenza, seppur non apertamente, per gli scarsi risultati sportivi ottenuti dalla squadra. Quanto a Balotelli, tra squalifiche per motivi disciplinari e altri impedimenti, continua di fatto a giocare meno partite di quanto potrebbe e di quanto ci si aspetta da lui, e non riesce a essere determinante come lo è stato nel girone di ritorno del campionato scorso. Detto questo, il Milan è l’unica squadra italiana ancora in competizione in questa edizione della Champions League.

Nella prima metà del campionato c’è stata la gran bella figura dell’Hellas Verona, tornato in serie A proprio quest’anno, e nessuno si aspettava che potesse andare così forte: è sesto con 29 punti ed è una buona squadra, con giocatori giovani e molto in gamba come il brasiliano Jorginho e il paraguaiano Iturbe, e altri meno giovani ma ancora molto utili come Toni, Donati e Moras. Chi sta benissimo – dopo un inizio così così – è anche il Torino, che è settimo a 25 punti e viene da quattro vittorie ottenute negli ultimi cinque turni di campionato: è il migliore progresso – dopo quello della Roma – rispetto ai risultati ottenuti nella passata stagione (il Torino ha 8 punti in più rispetto a quanti ne aveva nel 2012-2013 dopo 17 turni, la Roma 12 in più). Il Torino è anche la squadra con la migliore coppia di attaccanti italiani, Alessio Cerci e Ciro Immobile, per numero di gol segnati: ne hanno fatti 17 in due (come Gonzalo Higuaín e José Callejón del Napoli).

Tra le altre squadre che sono salite in Serie A c’è il Sassuolo, una squadra che non gioca neanche troppo male ma che prende troppi gol (36, peggior difesa del campionato) e finisce per perdere troppe partite, col risultato che ora è in terzultima posizione, prima di Livorno – l’altra promossa in Serie A – e Catania, che è ultimo ma ha avuto anche parecchia sfortuna (due dei suoi giocatori più forti, Gonzalo Bergessio e Pablo Barrientos, sono stati a lungo infortunati).

Tra le squadre deludenti del campionato viene citata spesso l’Udinese, non perché stia messa malissimo – ora è all’ottavo posto, con 20 punti – ma perché è partita molto male, e perché c’è stata un’involuzione evidente rispetto ai risultati ottenuti negli ultimi anni, quando a momenti si giocava un posto in Champions League (cioè tra i primi tre posti).

Vale lo stesso discorso anche per la Lazio, 20 punti anche lei, che non è riuscita finora a ripetere i risultati delle stagioni precedenti (due anni fa arrivò quarta, l’anno scorso settima), e durante la sosta natalizia ha preso un nuovo allenatore: Edoardo Reja – già a lungo allenatore del Napoli, dal 2005 al 2009, e proprio della Lazio, dal 2010 al 2012 – sostituirà Vladimir Petković.

CALCIO

Foto: Arturo Vidal, Leonardo Bonucci e Andrea Pirlo (AP Photo/Massimo Pinca)