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  • Sabato 21 dicembre 2013

La nuova legge sull’aborto in Spagna

L'ha approvata ieri sera il governo, tra grandi proteste: toglie alla donna il diritto ad interrompere la gravidanza e limita molto i casi in cui sarà possibile

Venerdì 20 dicembre il governo spagnolo ha annunciato di aver approvato una proposta di legge che rende l’aborto non più un diritto, ma un reato depenalizzato in alcune circostanze. In sostanza, se la legge dovesse venire approvata dal parlamento, in Spagna non sarà più legale abortire tranne che in alcuni casi particolari.

L’aborto sarà concesso fino alla 14esima settimana in caso di stupro e fino alla 22esima in caso di gravi rischi per la salute fisica o psichica della donna. La proposta definisce anche una complicata procedura per determinare quando sussista questo tipo di rischi. Si reintroduce inoltre la necessità per le 16enni e 17enni di richiedere il permesso dei genitori per abortire. La nuova legge ricalca la legge sull’aborto approvata nel 1985 e in vigore fino al 2010, quando era stata modificata dal governo socialista di Zapatero.

Attualmente in Spagna l’aborto è un diritto della donna fino alla quattordicesima settimana di gravidanza e può essere effettuato fino alla ventiduesima, nel caso in cui il feto abbia gravi deformità. Se la proposta di legge dovesse entrare in vigore, le condizioni di salute del feto non saranno più ritenute una ragione sufficiente per giustificare l’aborto.

La proposta di legge è stata promossa dall’attuale ministro della giustizia Alberto Ruiz-Gallardo, 55 anni, esponente del Partito Popolare nel governo conservatore del primo ministro Mariano Rajoy. Prima di entrare in vigore la legge dovrà essere approvata dal parlamento. Secondo Guy Hedgecoe, corrispondente da Madrid della BBC, questo passaggio non dovrebbe essere difficile, vista la larga maggioranza di cui gode il Partito Popolare. In ogni caso la legge non dovrebbe entrare in vigore prima di un anno, scrivono i giornali spagnoli.

I giornali spagnoli stanno dando un grande risalto alla notizia (El País ha titolato il suo editoriale “Ritorno al passato”) e il partito socialista (PSOE) all’opposizione ha promesso di bloccare la legge in parlamento. Il vicesegretario del partito, Elena Valenciano, ha dichiarato che la nuova legge trasformerebbe la Spagna in una “eccezione europea”.

Molte associazioni a favore della libertà di scelta in materia di aborto o di orientamento femminista sono già scese in piazza per protestare contro la legge. Migliaia di persone hanno cominciato a manifestare venerdì, quando il governo aveva annunciato che avrebbe approvato la nuova legge. Le proteste sono continuate fino alla sera, dopo che il contenuto della nuova legge è stato reso pubblico. Su Twitter è stato lanciato l’hashtag #MiBomboEsMio, “la mia pancia è mia”.