10 cose su Microsoft che compra Nokia

Cosa ne sarà del brand Nokia, chi sostituirà Steve Ballmer, quali smartphone useranno Windows Phone, e le altre questioni in ballo

Martedì 3 settembre Microsoft ha annunciato di avere raggiunto un accordo con Nokia per acquisirne la divisione più importante e nota, quella che si occupa della progettazione e della produzione dei telefoni cellulari. L’accordo sancisce sotto molti punti di vista la fine di una delle storie in campo tecnologico di maggior successo in Europa, e anche la sua anomalia. Le sue conseguenze e implicazioni sono state in queste ore ampiamente dibattute sui giornali e sui siti di tecnologia.

1. Microsoft non ha comprato tutta Nokia. Il patto prevede l’acquisizione della divisione che si occupa dei cellulari per 3,79 miliardi di euro e un accordo da 1,25 miliardi di euro per avere i brevetti Nokia in licenza per dieci anni. Microsoft potrà quindi usare i brevetti di Nokia, molto preziosi e ambiti, per la costruzione di nuovi dispositivi. Fino a ora Nokia aveva preferito tenere per sé la maggior parte dei brevetti delle sue invenzioni, senza darli in licenza d’uso ad altri produttori di cellulari, confidando di trarne vantaggi rispetto alla concorrenza. Non avendo più una divisione che si occupa di dispositivi mobili, Nokia potrebbe iniziare a dare in licenza i suoi brevetti anche ad altri produttori per avere nuove entrate.

2. Nokia continuerà a esistere anche senza la divisione che si occupa dei telefoni. Concentrerà il proprio lavoro sullo sviluppo del servizio di mappe HERE, che Microsoft userà pagando una licenza, sulla gestione e produzione di reti per telecomunicazioni e sull’ideazione di nuove tecnologie sempre per le telecomunicazioni. E naturalmente gestirà il suo ricco insieme di brevetti registrati nel corso degli anni.

3. L’accordo per l’acquisizione di Microsoft è stata una corsa dei cento metri, più che una maratona, spiegano su Bloomberg. A febbraio Steve Ballmer, il CEO uscente di Microsoft, si era incontrato con i top manager di Nokia, con cui Microsoft aveva da un paio di anni un accordo commerciale per usare il sistema operativo Windows Phone sui loro telefoni. Si dissero che l’accordo non aveva dato i frutti sperati e che l’unica soluzione per smuovere le cose sarebbe stata un’acquisizione. Da quel momento partì un frenetico lavoro del consiglio di amministrazione di Nokia, che si riunì circa 50 volte per trovare i termini dell’accordo. Il prezzo dell’acquisizione fu fissato a luglio: il mese seguente Ballmer avrebbe annunciato le sue dimissioni entro un anno dal ruolo di CEO, ma chiarì subito privatamente con i manager Nokia che l’accordo si sarebbe ugualmente concluso.

4. Con l’acquisizione, Microsoft ha ottenuto i marchi “Asha” e “Lumia”, che indicano i due principali insiemi di cellulari Nokia, ma non il marchio Nokia. Questo significa che non ci saranno più smartphone marchiati Nokia. Il nome Nokia potrà essere usato da Microsoft solo per i cellulari base – non smartphone – delle serie 30 e 40, stando agli accordi di licenza decennale. La stessa Nokia non potrà comunque usare il suo marchio fino alla fine del 2015 se decidesse di rimettersi a fare cellulari.

5. Steve Ballmer ha promesso che una delle conseguenze dell’acquisizione sarà la possibilità di chiamare i telefoni con nomi più brevi, e amichevoli: “Possiamo probabilmente fare meglio di un nome di vendita come “Nokia Lumia Windows Phone 1020”, cosa che fino a ora non siamo stati capaci di fare per come erano organizzate le due società e per la loro natura indipendente”.

6. In seguito all’annuncio dell’acquisizione, martedì il titolo di Nokia è arrivato a guadagnare oltre il 40 per cento in borsa. Nel complesso le azioni della società erano precipitate negli ultimi anni, soprattutto a causa della sua incapacità di reagire rapidamente al repentino cambiamento del mercato dei cellulari portato dall’introduzione di iPhone e degli altri smartphone. Nel 2007 Nokia aveva una capitalizzazione di mercato di 110 miliardi di euro, oggi non raggiunge i 15 miliardi.

7. L’accordo prevede che l’attuale CEO di Nokia, Stephen Elop, torni a lavorare in Microsoft, che aveva lasciato proprio per andare a lavorare in Nokia a fine estate del 2010. Molti analisti avevano dato per probabile Elop come successore di Ballmer alla guida di Microsoft e l’annuncio di un suo ritorno sembra confermare questa possibilità. Scegliere Elop sarebbe però rischioso: da CEO di Nokia non ha ottenuto grandi risultati e non è riuscito ad arrestare il passaggio dei clienti più affezionati verso altri produttori di cellulari. In molti hanno giudicato miope la sua scelta di usare esclusivamente Windows Phone, lasciando da parte sistemi operativi molto più diffusi e di successo come Android.

8. Secondo Ben Thompson, analista ed esperto di tecnologia, l’accordo tra Microsoft e Nokia non ha alcun senso: quello precedente in cui le due società erano partner era migliore e meno costoso. Thompson inoltre ipotizza che “Nokia stesse valutando di passare ad Android o fosse a un passo dalla bancarotta. (Sospetto più l’ultima: parte dell’accordo comprende un finanziamento di 1,5 miliardi di euro messi da subito a disposizione di Nokia, e il fatto che Microsoft abbia preso Asha ma non il marchio o le mappe suggerisce che stessero cercando di tenere il prezzo il più basso possibile.). E, se Nokia avesse abbandonato Windows Phone, Windows Phone sarebbe morto.”

9. L’acquisizione di Nokia rende molto meno probabile che Microsoft riesca a convincere gli altri produttori a mantenere le loro linee di prodotti con Windows Phone. La divisione che produce i cellulari sarà gestita direttamente da Microsoft senza soluzioni come quelle adottate da Google dopo la sua acquisizione di Motorola Mobility, che ha mantenuto la promessa di trattare tutte le società che adottano Android allo stesso modo, Motorola compresa anche se è sua. Microsoft non potrà fare altrettanto e gli altri produttori come Samsung e HTC, che hanno fino a ora fatto pochi Windows Phone e con scarsa convinzione, probabilmente lasceranno perdere, a meno di ottenere particolari incentivi. Windows Phone, quindi, potrebbe esistere praticamente solo sui nuovi smartphone Microsoft, cosa che complicherà la possibilità di renderlo competitivo rispetto Android.

10. I piani di Microsoft del dopo acquisizione non sono ancora del tutto chiari, soprattutto per quanto riguarda i tempi per la produzione di nuovi smartphone. È difficile prevedere che cosa potrà accadere nei mesi dopo l’acquisizione, anche perché a complicare le cose ci sarà l’arrivo di un nuovo CEO, che probabilmente vorrà cambiare l’organizzazione interna di Microsoft, appena rivista da Ballmer tra grandi perplessità degli analisti. L’unica cosa certa è che con la vendita di Nokia si chiude definitivamente la storia di uno dei più grandi successi europei nel campo della telefonia: la nuova divisione cellulari risponderà direttamente alla sede centrale di Microsoft negli Stati Uniti e in Finlandia non si deciderà praticamente più nulla.