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Perché Google ha comprato Motorola

E che cosa cambia per la concorrenza, nonché per chi i telefonini li compra

di Emanuele Menietti

Ieri Google ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquisire interamente Motorola Mobility, la divisione della società che si occupa della progettazione e produzione di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici. La società del motore di ricerca pagherà 40 dollari per azione, pari a un totale di 12,5 miliardi di dollari, per assumere il controllo di Motorola entro la fine dell’anno, dopo il via libera delle autorità anti-trust negli Stati Uniti e in Europa. L’operazione è giunta sostanzialmente inattesa e offre grandi opportunità per Google e per Android, il suo sistema operativo per dispositivi mobili.

Software e hardware insieme
Fino a ora Google si è occupata quasi esclusivamente della progettazione di Android, lasciando ai produttori di smartphone il compito di adattare il sistema alle loro esigenze e ai loro cellulari. Questa strategia ha permesso ad Android di crescere rapidamente e di essere utilizzato su decine di telefoni diversi tra loro, ma ha anche portato a qualche inconveniente legato alla compatibilità tra sistema operativo e hardware, i componenti che costituiscono i singoli telefoni.

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L’acquisizione di Motorola consentirà a Google di superare questo ostacolo, progettando e producendo smartphone che si possono adattare al meglio ad Android e apportando modifiche al sistema operativo per adattarsi meglio ai componenti dei telefonini. Una soluzione simile viene adottata da tempo da Apple, che non produce materialmente gli iPhone, ma li progetta tenendo conto sia dell’hardware che del software, evitando così eventuali problemi di compatibilità e ottenendo il massimo dal proprio sistema operativo iOS.

Google potrà realizzare smartphone in grado di funzionare meglio, più affidabili, con meno errori e ottimizzati per consumare meno batteria, rendendosi più concorrenziale rispetto al sistema Apple. Il marchio Motorola, ultimamente in affanno, è comunque conosciuto in tutto il mondo ed è presente da decenni sul mercato. Potrà aiutare il motore di ricerca a far conoscere i propri nuovi prodotti e a portare importanti innovazioni. In passato Motorola ha del resto realizzato alcuni grandi successi come la serie di telefonini Razr, caratterizzata da un design molto particolare che ne ha fatti vendere più di 130 milioni. Infine, Motorola ha adottato quasi da subito Android come sistema operativo per i propri smartphone e ha quindi progettisti e ingegneri molto esperti sul software di Google.

Brevetti
È probabilmente l’aspetto più importante dell’accordo annunciato ieri. Acquisendo Motorola Mobility, Google entra in possesso di diverse migliaia di brevetti registrati negli anni dal produttore di cellulari. I responsabili della società dicono che queste risorse saranno importanti per difendere Android dagli attacchi della concorrenza, che cerca di contrastare gli smartphone di Google con numerose cause legali sulla proprietà intellettuale e i brevetti.

Alcune società come Microsoft e Apple fanno comunella con attacchi lesivi della concorrenza nei confronti di Android. Il Dipartimento di Giustizia è intervenuto in una recente asta di alcuni brevetti per «proteggere la concorrenza e l’innovazione nella comunità open source» e sta ora analizzando i risultati dell’asta legata a Nortel. La nostra acquisizione di Motorola aumenterà la concorrenza rendendo più forte l’insieme di brevetti di Google, che ci aiuterà a proteggere meglio Android dalle minacce che minano la concorrenza da parte di Microsoft, Apple e altre società.

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