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  • Lunedì 22 luglio 2013

Le stragi di Oslo e Utøya, due anni dopo

Il testo del discorso del primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ai giovani del partito laburista, e le foto delle commemorazioni

OSLO, NORWAY - JULY 22: People lay flowers outside Oslo Cathedral in memory of the victims of the 2011 terrorist attacks on July 22, 2013 in Oslo, Norway. (Photo by Ragnar Singsaas/Getty Images)
OSLO, NORWAY - JULY 22: People lay flowers outside Oslo Cathedral in memory of the victims of the 2011 terrorist attacks on July 22, 2013 in Oslo, Norway. (Photo by Ragnar Singsaas/Getty Images)

Il 22 luglio 2011 Anders Nehring Breivik, oggi 34enne, uccise 77 persone in due attentati di poco successivi a Oslo e Utøya, in Norvegia, dove i giovani del Partito Laburista stavano tenendo un campo estivo. Il 24 agosto 2012 i giudici norvegesi stabilirono che Breivik era sano di mente e che quindi avrebbe scontato la condanna a 21 anni di carcere. In occasione del secondo anniversario della strage si sono svolti una serie di eventi in cui sono state ricordate le persone uccise da Breivik.

In una di queste occasioni il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ha tenuto un discorso, a Oslo, rivolto soprattutto ai giovani del partito laburista norvegese. Di seguito il testo del discorso, di cui è possibile trovare la traduzione in inglese fornita dal governo norvegese qui.

Ricordare il 22 luglio 2011 è ancora doloroso.
77 persone sono state uccise. 69 di loro a Utøya.
Fa male pensare a quelli che abbiamo perso.
Fa male pensare a quelli di voi che sono rimasti feriti.
E a tutti coloro che sono stati in lutto.
Madri, padri, nonni, fratelli, sorelle, amici e fidanzati.
Loro provano il dolore più grande.
Ma due anni dopo, sappiamo che condivideremo sempre il vostro dolore.

Allo stesso tempo, passati due anni, io sono incredibilmente orgoglioso della Lega dei Giovani Laburisti.
Un paio di settimane fa, ho incontrato molti di voi al campo estivo.
Ho scoperto qualcosa che mi ha scosso e impressionato.
Il cuore della Lega dei Giovani Laburisti batte forte per un mondo giusto, per la diversità, proprio come faceva prima.
Come è sempre stato.
Per più di 100 anni ha rivolto il suo sguardo verso il resto del mondo.
Ma il 22 luglio 2011 è stato l’opposto.
Il mondo intero guardava alla Lega dei Giovani Laburisti.

Ha visto il volto orribile del terrorismo di destra, ma ha visto anche qualcos’altro – qualcosa di più importante.
Ha visto una Lega dei Giovani Laburisti che non urlava vendetta, ma che difendeva fermamente i suoi valori.
Giustizia, diversità, eguaglianza.
Ha visto una Lega dei Giovani Laburisti che brillava come un faro.
Sono orgoglioso di questo. Dovreste esserlo anche voi.

Due anni dopo, il mio messaggio è che il percorso che avete intrapreso è ancora più importate oggi che in passato.
Dobbiamo combattere i pregiudizi con il sapere.
L’odio con validi argomenti.
Fortunatamente gli estremisti non hanno messo fine alla diversità in Norvegia.
Lo vediamo nelle nostre università.
Nei nostri posti di lavoro.
Nei palazzetti e negli stadi.
Le persone con diverse provenienze, con un diverso colore della pelle e con diverse religioni stanno arricchendo la Norvegia – in termini sia economici che culturali.

C’è una Norvegia diversa che noi difenderemo.
È così che faremo onore a coloro che non sono più con noi.
Queste persone hanno vissuto vite diverse, ma hanno condiviso un unico sogno.
Il nostro comune sogno di giustizia e pace.
In questo giorno di ricordo, ringraziamo tutti loro per quello che ci hanno dato durante la loro vita.
Le loro vite ci ispirano, e ci rafforzano – la Lega Giovanile Laburista e il Partito Laburista – nella nostra lotta per difendere i valori fondamentali.

Oggi sto chiedendo a tutti voi in Norvegia di assumersi la responsabilità.
Dobbiamo allontanarci dalle ideologie di odio e da tutte le forme di estremismo.
Dobbiamo astenerci dal diffondere la xenofobia e la diffidenza.
E dobbiamo avere il coraggio di accogliere nuovi gruppi – anche quelli che non conosciamo – nelle nostre comunità.
Siamo abbastanza forti per farlo.
Nella nostra società c’è spazio per tutti.