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  • Giovedì 11 luglio 2013

The Casta

Lo stipendio dei parlamentari britannici sta per aumentare, e lo ha deciso una commissione indipendente istituita per ridurre i privilegi dei parlamentari

Il progetto di aumentare di oltre il 10 per cento lo stipendio dei parlamentari britannici sta causando molte discussioni nel Regno Unito, con le maggiori forze politiche che rifiutano di accettare pubblicamente un aumento in un periodo di crisi economica e difficoltà dei conti pubblici.

Al centro della vicenda c’è la Independent Parliamentary Standards Authority (IPSA), un organismo indipendente creato nel 2009 dopo una grave serie di scandali che colpì il Parlamento britannico riguardo l’uso dei fondi a disposizione dei parlamentari e le documentazioni per ottenere i rimborsi: le vicende portarono a diverse inchieste e a far guadagnare al Parlamento eletto nel 2005 il soprannome di “Parlamento marcio”. L’IPSA, formata da sei membri e presieduta dall’avvocato e accademico Ian Kennedy, è una commissione che controlla le spese dei parlamentari ed è anche responsabile di fissarne lo stipendio, senza che il Parlamento abbia la possibilità di modificarne le decisioni.

Dopo alcuni giorni di anticipazioni e attese sulle decisioni che avrebbe preso l’IPSA sulla paga dei parlamentari, la mattina di giovedì 11 luglio è stato annunciato il progetto finale, che dovrebbe diventare definitivo in autunno senza che sia necessario un voto del Parlamento. Il progetto comprende un aumento di un po’ meno di 8 mila sterline (circa 9 mila euro) nello stipendio annuale dei parlamentari britannici, fino a un totale di circa 74 mila sterline l’anno (poco più di 85 mila euro) dalle 66 mila (76 mila euro) attuali. Su questo aumento, che avrà effetto dopo le elezioni politiche del 2015, si concentrano la discussione pubblica e le reazioni politiche.

Ma l’aumento proposto non è incondizionato: parallelamente, ha detto l’IPSA, devono essere tagliati diversi altri benefit e il sistema pensionistico per i parlamentari deve essere reso meno vantaggioso. Tra le cose da tagliare ci sono il rimborso spese di 15 sterline per la cena quando le sedute parlamentari durano oltre le 19.30, i rimborsi per i taxi, quelli per le spese delle seconde case per i parlamentari che si devono trasferire a Londra e il “bonus” di circa 65 mila sterline che finora veniva dato ai parlamentari uscenti che non venivano rieletti.

Quanto agli stipendi dei parlamentari, l’IPSA dice che dopo l’aumento del 2015 cresceranno con un meccanismo automatico che legherà gli aumenti alla media dei salari nel Regno Unito. L’IPSA ha definito le modifiche “la fine dell’era in cui la remunerazione dei parlamentari veniva decisa dai parlamentari stessi”.

La questione si lega alle conseguenze dello scandalo del 2009, che ha avuto anche pesanti conseguenze sulla fiducia dei britannici nella loro classe politica: negli anni successivi la retribuzione dei parlamentari è stata tagliata diverse volte, ma nel frattempo si è permesso molto di più in termini di rimborsi e altre spese accessorie, lasciando quindi invariati nella sostanza i soldi a disposizione dei membri del parlamento.

L’IPSA se ne è resa conto e per questo ha deciso di alzare gli stipendi e tagliare il resto – il solo risparmio con una riforma delle pensioni parlamentari è stimato in alcuni milioni di sterline l’anno – suscitando però le proteste di tutti i leader dei tre maggiori partiti di maggioranza e opposizione (conservatori, liberaldemocratici e laburisti), gli stessi partiti che stabilirono l’organo di controllo quattro anni fa.

In definitiva, ha detto il presidente dell’IPSA Kennedy, il nuovo schema retributivo farà risparmiare i contribuenti britannici, e in passato l’organismo ha fatto lo stesso:

Le raccomandazioni che propone l’IPSA hanno un costo netto di 500 mila sterline l’anno. I cambiamenti che abbiamo introdotto in passato nella gestione delle spese hanno già fatto risparmiare ai contribuenti 35 milioni di sterline, e altri 7,5 milioni saranno risparmiati nel 2015. Questo significa che la nostra soluzione al problema delle spese dei parlamentari – il problema per la cui risoluzione è stata creata l’IPSA – è di 7 milioni più economica del regime che abbiamo ereditato.

Le reazioni dei partiti
Tutti i partiti, anche se con qualche diversità di posizioni al loro interno, hanno rifiutato immediatamente il piano dell’IPSA. David Cameron dei conservatori e Nick Clegg dei LibDem, così come l’opposizione del Labour di Ed Miliband, hanno già detto che personalmente non accetteranno l’aumento, quando diventerà definitivo. Ma fermare i cambiamenti proposti dall’IPSA vorrebbe dire cambiare la legge che la regola, e questo è molto difficile anche perché diversi parlamentari ritengono di essere in effetti sottopagati. Pubblicamente, comunque, molti membri del Parlamento stanno esprimendo la loro ferma opposizione all’aumento. Questo per esempio è Tim Farron, presidente dei LibDem:

 

I commentatori britannici sono concordi nel dire che, per quanto non scandalosa, la proposta dell’aumento dello stipendio dei parlamentari sarà molto difficile da spiegare all’opinione pubblica britannica, in un periodo in cui la crisi economica sta colpendo duramente il paese e i dati economici restano molto preoccupanti.

Foto: -/AFP/Getty Images