Arriva l’anagrafe dei conti correnti

Si chiama SID, entra in vigore oggi ed è il sistema con cui l'Agenzia delle Entrate raccoglierà informazioni sui conti correnti: come funziona

di Francesco Marinelli – @frankmarinelli

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
17-05-2012 Roma
Politica
Mario Monti visita l'Agenzia delle Entrate
Nella foto: Agenzia delle entrate 
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
17-05-2012 Roma
Politics
Prime Minister Mario Monti visits tax office
In the picture: tax office
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 17-05-2012 Roma Politica Mario Monti visita l'Agenzia delle Entrate Nella foto: Agenzia delle entrate Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 17-05-2012 Roma Politics Prime Minister Mario Monti visits tax office In the picture: tax office

Il 24 giugno è entrato in vigore il Sistema di Interscambio Dati (SID), il nuovo sistema elaborato dall’Agenzia delle Entrate per raccogliere informazioni sui conti correnti dei contribuenti. Si tratta di un sistema con cui l’agenzia potrà raccogliere le informazioni sui conti correnti bancari e acquisire direttamente le informazioni, per stabilire se il reddito dichiarato è in linea con le spese sostenute. Le informazioni che saranno raccolte serviranno anche per fare verifiche più dettagliate sulle dichiarazioni ISEE, lo strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie.

Che cos’è il SID
Il Sistema di Interscambio Dati (SID) sarà utilizzato per creare una specie di anagrafe dei conti correnti – sia delle persone fisiche sia giuridiche – che servirà per combattere l’evasione fiscale: il primo provvedimento per lo sviluppo tecnologico di questo nuovo sistema era stato deciso con il decreto legge n. 201 del 2011, il cosiddetto “decreto Salva Italia”, approvato dal governo di Mario Monti con lo scopo di incrociare i dati di ogni correntista alle operazioni bancarie fatte durante l’anno. Il 25 marzo 2013 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il provvedimento che descrive chi dovrà trasmettere i dati e con quali modalità: fino a oggi l’Agenzia delle Entrate aveva comunque la possibilità di accedere ai conti correnti, ma soltanto dopo l’autorizzazione della magistratura.

Come funziona il SID
Ogni anno gli operatori finanziari – banche, poste, assicurazioni, organismi di investimento collettivo del risparmio, società di gestione del risparmio – dovranno comunicare all’anagrafe tributaria le informazioni finanziarie dei propri clienti. Il nuovo sistema registrerà, tramite la comunicazione dei dati, tutti i movimenti effettuati oltre al saldo iniziale e finale di ogni esercizio. L’anagrafe tributaria raccoglierà i dati riferiti ai conti correnti, ai conti deposito titoli, alle gestioni patrimoniali, ai rapporti fiduciari, alle carte di credito e di debito, alle cassette di sicurezza, ai certificati di deposito, ai buoni fruttiferi, ai conti derivati. I dati confluiranno anche nel sistema SERPICO, che già raccoglie diverse informazioni dei contribuenti: la dichiarazione dei redditi, le case intestate, le auto, i terreni, le barche, per il controllo incrociato dei dati.

Cosa devono fare gli operatori finanziari
Gli operatori finanziari dovranno innanzitutto registrarsi sulla sezione del sito Internet dell’Agenzia delle Entrate del SID e comunicare i dati via FTP entro una data prestabilita: entro il 31 ottobre di quest’anno dovranno essere comunicate le informazioni relative al 2011, entro il 31 marzo 2014 quelle del 2012, mentre a partire dal 2015 i dati degli anni successivi (cioè quelli relativi dal 2013 in poi) dovranno essere inviati entro il 20 aprile di ogni anno.

La sicurezza dei dati
L’Autorità garante per la protezione dei dati personali, nel novembre 2012, ha dato il suo parere favorevole sull’entrata in vigore di questo nuovo sistema. Le informazioni saranno raccolte dall’Agenzia delle Entrate in modo automatico, senza operazioni manuali, per evitare il rischio di infiltrazioni esterne: si tratta di un sistema basato sullo scambio application to application, da software a software. Esclusivamente per i file inferiori a 20 megabyte in formato compresso, si potrà utilizzare anche – sempre in maniera automatizzata – la posta elettronica certificata: tutti i dati che saranno registrati nel server dell’Agenzia delle Entrate saranno cifrati.

Foto: Mauro Scrobogna/LaPresse