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  • Giovedì 23 maggio 2013

Oklahoma, terzo giorno

Le foto di quello che rimane di Moore, la città devastata dal grande uragano di lunedì, dove si inizia a lavorare per rimettere insieme i pezzi

Gli abitanti di Moore, la città degli Stati Uniti che fa parte dell’area metropolitana di Oklahoma City, hanno iniziato a recuperare oggetti e ricordi dalle loro case distrutte lunedì 20 maggio da un gigantesco tornado, che durante il proprio passaggio ha causato il crollo di decine di edifici. Centinaia di famiglie sono rimaste senza casa e molte di queste non hanno ancora potuto raggiungere la zona in cui vivevano, perché molte strade sono impraticabili a causa dei detriti ammassati dalla tromba d’aria, che ha prodotto venti oltre i 300 chilometri orari.

Come mostrato dalle fotografie aeree, il livello di devastazione a Moore ha pochi precedenti nella storia dei tornado negli Stati Uniti e ricorda quanto accadde a Joplin (Missouri) nel maggio del 2011. Il sindaco di Moore, Mick Cornett, ha diffuso una prima stima dei danni tra gli 1,5 e i 2 miliardi di dollari. Cornett ha spiegato che il tornado ha interessato circa 33mila persone. Martedì 21 maggio, il presidente Barack Obama ha assicurato che gli Stati Uniti daranno tutta l’assistenza economica e logistica necessaria per avviare in tempi rapidi la ricostruzione dei quartieri distrutti a Moore.

Il tornado ha causato complessivamente la morte di 24 persone, compresi 10 bambini. Sette di questi sono morti a causa di una serie di crolli presso la Plaza Towers Elementary School, nonostante gli sforzi delle insegnanti per metterli al sicuro poco prima del passaggio della tromba d’aria. Tra le persone morte ci sono anche due bambini di 4 e 7 mesi. Le autorità sanitarie hanno contato 353 persone ferite, molte delle quali sono state già dimesse dagli ospedali.

Nonostante l’alto numero di persone coinvolte, solamente 29 hanno deciso di passare le ultime notti nei campi di accoglienza preparati dai soccorritori. Chi può preferisce farsi ospitare da amici e parenti, hanno spiegato i responsabili della Croce Rossa.