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Guida alle amministrative 2013

Domenica e lunedì si vota in 16 capoluoghi di provincia: il più importante è Roma, ma ci sono in giro decine di storie e cose interessanti

Domenica 26 e lunedì 27 maggio, si voterà per le elezioni amministrative in 564 comuni italiani, di cui 16 capoluoghi. In Italia ci sono circa 8.100 comuni e verrà rinnovato quindi circa il 7 per cento dei consigli comunali e dei sindaci: si tratta comunque di un’elezione che avrà una rilevanza nazionale, perché è la prima volta che si vota da quando è nato il governo di coalizione PD-PdL-Scelta Civica che sostiene Enrico Letta. Gli aventi diritto al voto alle amministrative sono circa 6,9 milioni.

Dove e come si vota
La lista completa dei comuni al voto è disponibile sul sito del ministero dell’Interno. Tra i 564 comuni ci sono due capoluoghi di regione, Ancona e Roma, e 14 capoluoghi di provincia: Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo. Domenica 26 maggio si voterà anche per eleggere il consiglio regionale della Valle d’Aosta.

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La legge elettorale è differente a seconda che il comune abbia più o meno di 15 mila abitanti. Se il comune ha oltre 15 mila abitanti si vota con il sistema maggioritario: chi ottiene il 50 per cento dei voti più uno risulta eletto al primo turno. Ogni candidato a sindaco è collegato con uno o più gruppi di candidati al consiglio comunale. Se nessun candidato ottiene più del 50 per cento, i due più votati vanno al ballottaggio che si svolge due settimane dopo, domenica 9 e lunedì 10 giugno, e in cui viene eletto il candidato che ottiene più voti. Se il comune ha meno di 15 mila abitanti, invece, non c’è ballottaggio: il candidato che ottiene più voti al primo turno vince, anche se non ha la maggioranza dei voti. Il 26 e 27 maggio si voterà in 89 comuni con più di 15 mila abitanti. In Sicilia, il primo turno sarà il 9 e 10 giugno, quando negli altri comuni italiani ci sarà l’eventuale ballottaggio.

Ancona
Nel capoluogo delle Marche ci sono dieci candidati sindaco, sostenuti da 16 liste. Il sindaco uscente, Fiorello Gramillano del PD, era sostenuto dal centrosinistra ma si è dimesso dopo tre anni, il 27 dicembre 2012, per gravi problemi interni alla maggioranza (da allora il comune è commissariato). Dal 2009 a oggi si sono dimessi 14 assessori – e Gramillano ha minacciato e poi ritirato le dimissioni due volte – e la maggioranza era inizialmente composta da PD, IdV, PdCI-PRC e socialisti, ma è finita per essere composta da PD e UdC, che all’inizio era all’opposizione.

Uno dei candidati principali è Valeria Mancinelli, avvocato e presidente di diverse aziende importanti del luogo, tra cui Conerobus nel trasporto pubblico locale. È sostenuta da PD, Scelta civica, UdC, Verdi e una lista civica, mentre SEL e PdCI-PRC presentano un loro candidato, Stefano Crispiani, e Centro Democratico un altro ancora, David Favia. Nel centrodestra il PdL insieme a una lista civica sostiene invece l’ex dirigente della squadra mobile di Ancona ed ex questore di Pesaro Italo D’Angelo.

Il candidato del Movimento 5 Stelle è Andrea Quattrini, consigliere comunale uscente, che potrebbe arrivare al ballottaggio, visti gli ottimi risultati delle politiche di febbraio: il M5S prese il 31,4 per cento dei voti, primo partito (secondo il PD con il 30,1), superato solo dalla coalizione di centrosinistra che ha preso il 34,3 per cento. Ma anche all’interno del M5S ci sono state alcune polemiche sulla candidatura di Quattrini, di cui si è occupato pochi giorni fa anche la trasmissione Servizio Pubblico.

Avellino
Anche Avellino si tengono le elezioni a causa delle dimissioni del sindaco, Giuseppe Galasso, PD, e negli ultimi mesi il comune è stato retto da un commissario prefettizio. Galasso, sindaco dal 2004, si era dimesso improvvisamente l’8 ottobre 2012 per partecipare alle elezioni politiche: ma alle successive primarie per i parlamentari del PD, a dicembre, è stato superato da una giovane 31enne, Valentina Paris, che è arrivata seconda dietro il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Paris è stata eletta in Parlamento, mentre Galasso oggi appoggia il candidato del PdL, Nicola Battista.

In totale, le liste per le comunali di Avellino sono 22 e i candidati sindaco nove, con una sola donna, l’insegnante Tiziana Guidi candidata dal M5S. Il centrosinistra, tanto per cambiare, è diviso: le primarie si dovevano fare ma poi non si sono fatte, il PD insieme a Centro Democratico candida Paolo Foti, ma i bersaniani del partito continuano a essere molto critici verso la sua candidatura, mentre il candidato di SEL è il deputato Giancarlo Giordano. In tutto questo sulla politica cittadina si fa ancora sentire il peso di Ciriaco De Mita, 85 anni, uno degli uomini più potenti della DC degli anni Ottanta. Il suo partito, l’UdC, ha rotto l’alleanza a livello locale con il centrodestra e presenta un suo candidato, Costantino Preziosi, sostenuto anche da alcune liste civiche. Il cognato di Preziosi, Virgilio Cicalese, è il candidato sindaco per Scelta Civica.

Barletta
Anche a Barletta, uno dei tre capoluoghi della provincia di Barletta-Andria-Trani creata nel 2004, c’è ora un commissario prefettizio. A ottobre 2012 si sono dimessi contemporaneamente 19 consiglieri comunali su trentadue, causando lo scioglimento automatico del consiglio: di questi dodici della maggioranza, otto su dieci del Partito Democratico a cui apparteneva il sindaco, Nicola Maffei, eletto a maggio 2011. Le divisioni maggiori, tanto per cambiare, erano infatti nel Partito Democratico.

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