Indagati 52 consiglieri regionali in Piemonte

Compreso il presidente Cota, e altri 4 erano indagati da dicembre: l'accusa è peculato, c'entrano le spese effettuate con i soldi della regione

I soldi della Regione per pranzi e cene in ristoranti pregiati. O per comprare borse e foulard da regalare. Ma anche cravatte dolciumi e altri oggetti pregiati. La guardia di finanza di Torino sta consegnando avvisi di garanzia a 52 consiglieri regionali piemontesi. Sono indagati dalla procura per peculato. Avrebbero usato in modo irregolare – spesso per scopi personali – i finanziamenti annuali erogati dalla Regione per i rimborsi spese dell’attività politica dei gruppi consiliari. L’inchiesta ribattezzata Sprecopoli era iniziata lo scorso autunno dopo l’arresto di Fiorito in Lazio.

A dicembre erano finiti nel registro degli indagati i primi quattro consiglieri. Con il blitz di oggi sono solo quattro i rappresentanti del “parlamentino” piemontese che si salvano. L’indagine si riferisce agli anni 2010, 2011 e 2012, quelli della giunta del leghista Roberto Cota. “I consiglieri sono variamente distribuiti tra i gruppi rappresentati in Regione – dichiara il procuratore capo Gian Carlo Caselli – Ci sono differenze anche rilevanti tra le varie posizioni individuali, sia per la causale dei rimborsi, sia per l’ammontare complessivo. Pertanto solo lo sviluppo e la conclusione dell’inchiesta potranno consentire una precisa e completa definizione di tali posizione”. Tra i gruppi politici è coinvolto anche Movimento 5 Stelle.

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